Tutto quello che vi aspettate in un filmone (leggi polpettone) storico lo si trova in questo secondo episodio di Elizabeth, che se non fosse per Cate Blanchett (che vista dal vivo è anche meglio che su schermo) sarebbe veramente trascurabile.
Con gli spagnoli ritratti in maniera veramente ridicola (vestiti solo di nero, che vivono in ambienti bui e tetri e non fanno altro che tramare, vittime di un integralismo e oscurantismo religioso), tanto da far scattare la domanda in proposito durante la conferenza stampa da parte dei corrispondenti iberici (e c'avevano le loro ragioni), gli inglesi dipinti come il popolo eletto e una retorica battagliera da propaganda, Elizabeth, quando non parla di storia vuole ritrarre il volto umano di una grande regina, piena di carisma e intelligenza ma vittima anch'essa delle passioni mortali e lo fa nella maniera più scontata possibile, dando un'aria algida e regale nel lato pubblico e istericamente passionale nel lato privato (non ce la faccio più a vedere questi grandi scatti d'ira mostrati con l'enfasi della retorica).
Anche lo stile e la forma non si distaccano in nulla dal tradizionale stile del cinema storico: fotografia, montaggio e movimenti di macchina seguono pedissequanmente le regole del genere, cercando in ogni momento l'epica o la folle introspezione.
Certo si lascia guardare Elizabeth, ma spesso e volentieri scatena un certo senso di ribellione nonchè schegge di pensiero indipendente.
1 commento:
c'è da dire che però gli inglesi gliele hanno suonate di brutto all armada spagnola....non saranno eletti ..però..secondo me i corrispondenti iberici rosicavano ancora dopo circa 500 anni
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