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29.5.08

Maradona di Kusturica (Maradona by Kusturica, 2006)
di Emir Kusturica

POSTATO SU

Ed è subito Kusturica!
Maradona di Kusturica è chiaro fin dal titolo, inizia con cartello nero che riporta una citazione e di sottofondo il tema principale di Il Buono Il Brutto e Il Cattivo fatto con la chitarra elettrica, con lo scomparire dello schermo nero con la citazione scopriamo che a suonarlo è lo stesso Kusturica, sudato marcio in un concerto molto grande in cui è ospite. L'immagine è quello che si dice "significativa".

Il documentario su Maradona si apre con Kusturica stesso che viene definito dal cantante sul palco "il Diego Armando Maradona del cinema". Ed è vero! Anzi è Kusturica che durante il documentario farà di tutto per dimostrarci che è vero, che non solo Maradona poteva essere un personaggio di qualsiasi suo film (lo dice lui stesso subito) ma che i suoi film, pur non potendolo lui sapere all'epoca della loro realizzazione, mettono in scena moltissime scene di vita che appartengono anche a Maradona e si fanno portatori di moltissimi valori che sono i medesimi del calciatore.

L'approccio al documentario di uno che non solo ha fatto sempre finzione, ma l'ha fatta molto finta, esagerata e allegorica è quello che ci si aspetta. Il film è rumoroso, confuso, movimentato, sudato, pieno di musica, grottesco, risate, facce, cibo, sesso, affetti, cinema e calcio. E' il solito grandissimo pasticcio kusturiziano che ti investe procedendo come un treno in corsa e mentre non hai ancora capito esattamente cosa stia passando già ti arrivano delle sensazioni. Può dare fastidio a molti ma da come Kusturica mostra di ammirare Maradona e da come incrocia quest'ammirazione con il suo cinema e il suo modo picaresco di rappresentare la realtà ne esce un quadro più complesso di molti suoi film passati.

Il Maradona di Kusturica è un rivoluzionario, un guascone, un testardo, un punk, un anticonformista ma anche un po' un vigliacco, un populista, un sempliciotto e un arrogante. E come lo ritrae lui (nonostante le molte cadute di stile del film) è bellissimo. Una figura che trascende il calcio e che vive di un'adorazione esagerata e impensabile per qualunque altro sportivo che si sia occupato solo di sport ma anche per molti altri uomini. Adorazione di cui si definisce prima vittima proprio Emir Kusturica nella bella scena (palesemente creata ad arte) in cui in un bordello invece che mangiare e guardare gli "spettacolini" offerti si gira a guardare un televisore dove mandano i gol di Maradona.
E io che ho sempre detto che non sopporto i biopic perchè parlano delle vite umane invece che delle più interessanti vite professionali mi devo decisamente ricredere.

Ad ogni modo è sempre sorprendente vedere come un grande occhio (sia quello di Kusturica o quello di Herzog) riesca a riprendere la realtà, i fatti che non può controllare e darne un'immagine perfettamente in linea con i racconti di finzione che scrive o adatta per lo schermo. Il mondo come sceglie di vederlo Kusturica sembra seguire le leggi dei suoi film e lo stesso vale per il diametralmente opposto sistema di valori herzoghiani. Se il documentario su Maradona l'avesse girato il regista tedesco nel medesimo arco di tempo (2005-2007) e seguendo i medesimi eventi (il viaggio a Cuba, a Napoli e in Colombia) sarebbero uscito fuori un uomo e un mondo profondamente diversi. Il cinema non è mai la verità e men che meno il documentario.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

sembra veramente spettacolare.....


Fabio ha detto...

Io so di ripetermi ad ogni film su Maradona, ma voglio dire ancora una volta che la figura di Pelé è potenzialmente molto interessante, forse più interessante.

Quell'uomo è un genio e per certi versi un mistero (sembra quasi qualcuno venuto a mostrarci la forma primigenia del football) e, tra le altre cose, si è ritrovato in una condizione ancora più estrema di quella di Maradona per quanto concerne la popolarità e i media.


gparker ha detto...

Ricordavo la polemica ai tempi del film di marco risi e ammetto che attendevo un ritorno di fiamma.

Ma secondo me stavolta davvero non c'è adito a polemica perchè il film è molto poco sul calcio e quando ne parla ne parla in generale, come imprescindibile fenomeno.
Maradona è visto nel suo lato punk e rivoluzionario (pur se da 4 soldi). E' visto come agitatore di folle, come anticonformista e uomo estremo in tutto.
Da questo punto di vista Pelè è agli antipodi. Non gode di un culto personale, non è impossibilitato a girare per strada, non subisce attacchi continui. E questo anche perchè si è gestito molto meglio, ha un impiego nella FIFA ecc. ecc. cioè il suo aver saputo mantenere dei legami con il mondo del calcio che gli hanno consentito di lavorarci anche a carriera finita è anche il motivo per il quale non catalizza le opinioni.
Cioè uno come Maradona davvero o lo ami o lo odi e stavolta non è una frase fatta, uno che si comporta in quel modo o lo ritieni un imbecille o lo ritieni un imbecille a cui si perdona tutto in virtù del suo glorioso passato e del fatto che è l'emblema del piccolo che lotta (e alle volte batte) il grande. Per questo scatena una passione che è furiosa.


Fabio ha detto...

Ma anche Pelè alla fine degli anni 60 era una specie di dio in terra. Ha vissuto staordinari momenti di acclamazione negli immensi stadi sudamericani con folle oceaniche che erano lì per seguire ogni suo passo. Mai visto niente di simile. E lui era e doveva essere perfetto in tutto.
Credo che questo gli abbia fatto attraversare una condizione psicologica estrema, non paragonabile a quella di altri calciatori.

Come fosse fatto e cosa passasse per la testa di un guascone come Maradona il pubblico l'ha sempre immaginato... il personaggio è quasi un cliché. Guardare invece dentro un personaggio in cui nessuno di noi ha mai provato ad identificarsi, come Pelé, secondo me può essere interessante.
E' un personaggio che provoca un forte senso di alterità, un eroe diciamo... narrarlo da vicino può già per questo provocare un'emozione forte.

Ma potrebbe venire fuori anche un bio-pic di quelli schifosi.


Anonimo ha detto...

guarda fabio, Sylvester Stallone voleva fare un film sulla vita di Pelè...


gparker ha detto...

Non dico assolutamente che quella di Pelè sia una figura piatta. Ma secondo me è quella di Maradona ad essere assurda e non solo per quello che ha fatto e che era ma per il tipo di seguito straordinario che non è confinato nel sudamerica o a Napoli.
Maradona non doveva certo essere perfetto nè complesso, ma di certo era più estremo di Pelè, estremo ad un livello autolesionistico profondo e questo lo dimostra il fatto che Pelè ad oggi è un membro più o meno importante del mondo del calcio e Maradona è un esiliato.
Per quanto anche Pelè sia molto interessante e di certo non uno sportivo normale, il romanticismo estremo di una figura come quella di Maradona capace di scatenare gli odi più profondi (mai un giocatore così forte è stato odiato così tanto) al pari dell'amore più assurdo.


Anonimo ha detto...

A sto punto ci sono possiblità che Michael Bay faccia un film sulla vita di Clarence Seedorf?


Anonimo ha detto...

questo è il commento della settimana...


gparker ha detto...

Si lo fa.
Si chiama Transformers 2 - Unleashed


Anonimo ha detto...

unleashed? Come unleashed?
Ma che titolo è?


gparker ha detto...

Quello l'ho aggiunto io.


ISOLE-GRECHE.com ha detto...

Maradona è un personaggio complesso: o lo si ama o lo si odia!
Complimenti a Kusturica per il film.


Anonimo ha detto...

..Kusturica non era ospite del concerto... è uno dei fondatori, chitarrista, paroliere e scenografo del gruppo TNSO (the no smoking orchestra)....

per il resto todo bien.. buon lavoro... pero vive EL DIEGO


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