Arriva ora questo comunicato con dichiarazione ufficiale di Riccardo Tozzi, non solo numero uno di Cattleya ma anche presidente dell'Anica, l'associazione di settore principale
Si è chiuso un ciclo durato tutto il primo decennio del 2000, che è stato quello di rifondazione del cinema italiano. Siamo partiti da zero, con un cinema sparito dal mercato, e abbiamo fatto tutti un gran lavoro, tradottosi in una crescita costante in termini di quantità di pubblico, e di qualità di film. Arriviamo a Cannes con una quota di mercato intorno al 50%, caso praticamente unico al mondo, e con un festival che è all’insegna dell’Italia, con due film in concorso e la Palma alla carriera a Bertolucci. Inoltre, ci arriviamo avendo portato a casa la stabilizzazione degli incentivi fiscali e del Fus. Possiamo, dunque, dire che con questo Festival segniamo il punto d’arrivo della fase di rifondazione del cinema italiano e dobbiamo essere tutti molto soddisfatti del lavoro fatto in questo decennio. Finalmente abbiamo altri problemi, non più di sopravvivenza ma di crescitaLa quota cui si fa riferimento è la percentuale che hanno negli incassi i film italiani. A Dicembre era del 30% e già era un risultato pazzesco che ci metteva al secondo posto dietro solo ai francesi.
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