CONCORSO
BERLINALE 2012
C'è una grande contraddizione di fondo in tutti i film in costume che parlano di regnanti. Ovvero quella che vuole i governanti/re/nobili e via dicendo sprezzanti verso il volgo e qualsiasi suo diritto, interessati solo a se stessi e totalmente chiusi di mentalità (cosa che non si fa fatica a credere), tutti tranne una o due persone, cioè i protagonisti, che invece, pur appartenendo a quel mondo e venendo dal medesimo brodo culturale, sono l'esatto opposto.
A Royal Affair ovviamente non fa eccezione. Basato sulla vera [AHAHHAHAHAHAHAHAH!!!! ndb] storia di re Christian VII di Danimarca, del suo medico illuminista (che per un breve periodo prese il potere nel regno) e della storia d'amore che ebbe con la regina, il film legge tutti gli eventi con la lente dei posteri, dando a Johann Struensee, il medico illuminista, un carattere buono altruista e moderno (e così alla regina, perdutamente innamorata di sudditi non suoi, che era inglese) e agli altri mentalità da medioevo.
Imprecisioni, assurdità, banalità e tutto quel giro di sentimentalismo a buon mercato che si accompagna ai film in costume con parrucconi mandano avanti il film. Mads Mikkelsenn è il protagonista e raramente si è visto qualcuno recitare così poco e riuscire comunque ad essere (per fisico, attitudine e smorfie) così fuori parte.
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