L'inizio delle trasmissioni, lo scorso 2 aprile, di The Nerdist, il nuovo canale ufficiale di YouTube (parte del progetto di 20 canali originali in cui Google ha investito 100 milioni di dollari) ha portato un secondo importante tassello nella costruzione dello YouTube prossimo venturo. Canali come The Nerdist o la versione youtubesca di My Damn Channel (di cui abbiamo parlato la settimana scorsa) sono infatti ben più che esperimenti, quanto realtà economiche che coinvolgono nomi e professionalità interessanti (Neil Patrick Harris avrà il suo show su The Nerdist) e che inevitabilmente daranno una forma alle prossime iniziative.
Si tratta di canali che hanno la caratteristica di inglobare più di una produzione o show, cioè di essere eterogenei al proprio interno e fedeli ad un linea che ne determina l'identità, come i canali televisivi comuni.
Se dunque oggi ogni show ha un proprio canale, sembra che YouTube stia andando verso canali che aggregano diverse produzioni rientranti sotto il medesimo ombrello. Eppure al di fuori dall'immenso aggregatore video accade l'esatto contrario, si moltiplicano i siti che orientano e guidano gli utenti, selezionando i video e portando ordine in una struttura che ne ha sempre di meno. L'ultimo esempio è l'italiano Web Series Tv, aggregatore partito da poco che vuole riunire ma soprattutto ordinare in maniera ragionata webserie italiane e straniere.
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