Due ragazzi e una ragazza che fumano erba, la coltivano e vogliono venderla in grande stile con tecniche moderne, uno sgherro del cartello delle droghe leggere messicane e la sua padrona, la rejna, potentissima e temutissima e infine un poliziotto che fa il doppio gioco con tutti.
Le Belve è un film di malavita e sogni di libertà, di politica strisciante, centrato sui problemi del confine con il messico e della guerra senza senso alle droghe leggere, tutto girato con un piglio tarantiniano (nei dialoghi e nella visione ironica del mondo malavitoso) senza tuttavia mai veramente avvicinarsi al nume tutelare.
Con una durata eccessivamente lunga che si traduce in scene allungate, ripetizioni, momenti trascurabili e pochi personaggi davvero memorabili (Benicio Del Toro, nella sua classica interpretazione, e Salma Hayek micidiale) Oliver Stone non riesce mai a raggiungere il racconto mitico che vorrebbe, non riesce cioè mai a creare una piccola grande epopea della droga leggera che finisce in guerra.
L'escalation di violenza causata dai problemi di commercio della droga leggera e dall'importanza che questo business ha nella California, dovrebbe essere il centro del film, mentre è il gioco di inganni e sotterfugi in più di un momento a prendersi le luci senza avere lo spessore per meritarselo.
Con una buona dose di noia e di banalità da sogno hippie anacronistico, Stone sembra sbagliare tutto ciò a cui dà importanza e azzeccare quel che trascura. Sono ridicole le motivazioni dei due protagonisti (uno ritornato dalla guerra, l'altro immerso nella controcultura), è senza senso e senza sentimento la loro storia a tre ed all'acqua di rose la critica alla guerra alla droga. Sono invece riusciti i piccoli momenti di gangsterismo affidati a Benicio Del Toro, è precisa la rejna di Salma Hayek e soprattutto è carismatico il poliziotto senza carisma di John Travolta, autentico survivor in un mondo di belve. Ma al regista tutto questo sembra non importare.
2 commenti:
Con un finale a dir poco di merda.
L'hai detto fratello!
Posta un commento