FUTURE FILM FESTIVAL
CONCORSO
In Spagna si producono così tanti horror che anche l'animazione vira verso quel genere.
O Apòstolo è un film in stop motion che racconta di un evaso che intraprende il cammino di Santiago con l'idea di fermarsi in un città e derubarla dietro indicazione di un compagno di cella. Quello che non sa è che quella città (da cui il compagno di cella fortunosamente scappò) è in realtà un covo di malignità in cui i pellegrini sono attirati e sacrificati.
Senza cercare le atmosfere gotiche a tutti i cosi e allo stesso tempo senza usare l'animazione e le sue caratteristiche per un'eccessiva sdrammatizzazione, Cortizo guarda ad un'estetica medievale, e inventandosi molto poco contrappone un pellegrino in attesa di redenzione ad un paese di uomini demoniaci (capitanati da un prete che sembra Nosferatu).
Dell'horror vero O apòstolo ha la cattiveria contro le istituzioni (c'è un cardinale abbastanza inconsueto per l'animazione) e l'atteggiamento genericamente sovversivo ma nient'altro. Non è infatti la paura ad interessare, quanto lo spunto che una trama horror può fornire (per l'appunto il paesino demoniaco). E forse proprio per questo alla fine, nonostante nulla paia fuori posto, il film non soddisfa davvero, perchè non è carne nè pesce e nemmeno riesce a farsi forza di questo suo statuto ibrido.
Dotato di un buon ritmo ma sostanzialmente innocuo, alla fine O apostolo appare come un film per ragazzi dalle venature appena trasgressive, rassicurante sotto tutti i punti di vista (design, eventi, psicologia dei personaggi) a fronte di una trama che avrebbe concesso di più.
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