C'è un problema con il cinema indiano di grande incasso (almeno per gran parte degli spettatori occidentali): nonostante spesso abbia valori produttivi di tutto rispetto e sia realizzato in maniera impeccabile ci appare inevitabilmente ingenuo, eccessivamente smielato e ricalcato su schemi così evidenti da risultare noioso (per non dire dell'umorismo che è troppo lontano dalla nostra sensibilità per divertire realmente).
The Lunchbox evita tutto questo. Pur mantenendo un'anima indiana molto forte questo lungometraggio d'esordio di Ritesh Batra (fuoriuscito dal TorinoFilmLab), attenua le componenti più estreme del cinema indiano, applica un umorismo più occidentale, si proibisce l'uso di canzoni e in generale investe il racconto con uno spirito meglio digeribile dal resto del mondo. E il risultato è molto più che "digeribile", è qualcosa di interessante e bello.
Siamo dalle parti della commedia romantica e lo spunto è pienamente indiano per come incrocia tradizione e amore. Una moglie prepara tutti i giorni il pranzo al marito e un servizio di consegna glielo porta sul posto di lavoro. A causa di un errore comincia a riceverlo uno sconosciuto che con la donna instaura un rapporto epistolar-alimentare attraverso bigliettini contenuti nella scatola del pasto. Ne nascerà un sentimento ma le evoluzioni non saranno delle più prevedibili.
Si ride con un gusto (mai da sganasciarsi ma spesso con arguzia e grazie a recitazione e messa in scena), soprattutto a margine di tanto umorismo e leggerezza il film è contaminato da un'aura grave e seriosa data dalla fotografia virata sui toni del grigio, dal modo di recitare e dalle considerazioni delle lettere che sono l'unica maniera in cui i due protagonisti comunicano.
Gran parte della misura e del tono del film è merito di Irrfan Khan, attore indiano tra i più noti in occidente per aver preso parte a molti blockbuster americani, che qui è un perfetto individuo privato della voglia provare sentimenti da un lutto nel suo passato. Il suo moderare gesti e movenze, sorrisi e bronci e i piccoli spiragli attraverso i quali la sua personalità si schiude danno benissimo il tempo al film e lavorano in grande armonia con un montaggio compassato (raro in una commedia) ma mai noioso.
Senza appoggiarsi mai alla tipica scansione della commedia romantica (che è poi il modello statunitense) ma propugnando una struttura diversa, attraverso una cornice accattivante, The Lunchbox racconta due persone sotto il fardello invisibile di un paese e una società. Non è mai troppo evidente ma l'aria che si respira negli ambienti stretti in cui si muove il film parla di un India non tanto difficile da vivere quanto difficile da sopportare per un essere umano.
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