Non aveva mai diretto un film così imperfetto Edoardo Winspeare, non aveva mai girato con attori così poco esperti (nel caso specifico non sono professionisti) nè era mai ricorso ad un tale numero di semplicismi per narrare quello che è il suo contesto di riferimento (Puglia, retaggio religioso, riappropriamento di una forma moderna di tradizionalismo naturale), eppure non aveva mai fatto un film così bello.
In grazia di Dio racconta 4 donne appartenenti a 3 generazioni. Una nonna, le sue due figlie e ancora la figlia adolescente di una di queste. Come si conviene al cinema le donne hanno 4 caratteri opposti (la tradizionale, la burbera piena di senso di responsabilità, la frivola che insegue sogni d'artista e la moderna scapocciata), intorno ad alcune girano degli uomini e su tutte incombe un contesto economico non facile.
A dire il vero le difficoltà economiche paiono più che altro un buon modo per fornire forti motivazioni e agitare le acque della trama (anche se il continuo ricorso a notiziari dal volume altissimo sullo sfondo fa pensare che le intenzioni siano diverse), perchè quel che importa di In grazia di Dio è appunto il movimento e non il punto d'arrivo.
Non è un film che mira raccontare una storia, non ci sono finali che chiudono una trama nè personaggi che compiono un'evoluzione, quello di Winspeare è un gran pretesto per mostrare le suddette 4 donne e lo loro scelte alle prese con uomini, difficoltà e decisioni complesse, pronte ad aiutarsi e condannarsi (ecco tutti i semplicismi di cui si diceva inizialmente). Ci sono insomma gli ingredienti per il perfetto fallimento in quest'opera così riuscita.
Ambire a ritrarre l'umanità per quel che è, attraverso un scampolo dell'essere vivi in questi anni. Riuscire a farlo giungendo ad un livello superiore della narrazione che lascia sul fondo i citati difetti e le molte facilonerie, per puntare ad una partecipazione e ad un'onestà sentimentale come il nostro cinema (molto più attaccato a trame convenzionali) persegue raramente.
Quel risultato incredibile di essere inspiegabile a parole ma perfettamente chiaro nel suo insieme (cioè nell'unione operata dal montaggio di video e audio) In grazia di Dio lo raggiunge usando un complesso di suggestioni e movimenti espliciti, fino anche ad un buon titolo ripreso nel finale. Non è poco per nulla.
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