2017/2018

2016/2017

2015/2016

2014/2015

2013/2014

2012/2013

2011/2012

2010/2011

2009/2010

2008/2009

2007/2008

2006/2007

2005/2006

2004/2005

17.4.06

E mettiamola a frutto questa computer grafica!

NEXT SCREEN segnala un interessante articolo comparso su Variety e fa le sue riflessioni, anzi si pone le sue domande su quale possa essere il futuro del cinema d'animazione digitale, dove per cinema d'animazione digitale si intende qualcosa di più ampio dei cartoni in 3D, qualcosa di più evoluto, magari anche in qualche senso simile a Final Fantasy.
Variety parla con cognizione di causa, precisione e dettagliatezza della situazione odierna del cinema d'animazione digitale e come si stia andando incontro ad una sovrabbondanza produttiva, data dal successo delle ultimi film della tipologia (altre case come la Lionsgate o la Sony stanno per entrare sul mercato, mentre quelle tradizionali ampliano la loro offerta).
Il cinema d'animazione digitale può allora svincolarsi dall'essere un genere a sè e cominciare ad affrontare altri argomenti, diventando quindi solo una modalità produttiva (in questo poi non sarebbe molto più irragionevole di movimenti pseudo-lucidi come il Dogma '95). Ci può essere un film drammatico animato o un film di genere? L'animazione digitale può in certi casi funzionare come il cinema tradizionale?
Secondo me no. E non per una sfiducia tecnologica (figuriamoci come potrei proprio io!) ma per una differenza di mezzi, anzi di media. Il cinema digitale sbaglia tutto se vuole percorrere la strada del suo omologo di carne e non cercarne una propria. E' stato l'errore principale di Final Fantasy, ridicolo in primis per come scimmiottava senza riuscirci il cinema umano invece di creare un proprio specifico. Cosa che invece fanno costantemente i cartoni Pixar, ottimi esempi di cinema digitale valevole. Forse bisogna più guardare ad ibridi come Sin City o il prossimo A Scanner Darkly, opere che mentre mantengono un forte ancoraggio al cinema tradizionale, cercano anche nuove modalità espositive per il cinema digitale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Troppo presto per parlare a mio avviso.
Certo sono d' accordo che è ridicolo pensare di poter realizzare un equivalente di 8 e 1/2 in CG, tuttavia il settore è ancora troppo in espansione per poter dare un giudizio.
In giappone la computer grafica è molto usata nell' animazione, stanno sperimentando tantissimo per poterla usare per produrre situazioni + complesse di quelle a cui siamo abituati con i film in cg americani di questo periodo... Alcune cose valgono, altre fanno schifo, ma la ricerca e la sperimentazione di una nuova forma di comuncazione visiva sono evidenti.
E per quanto mi concerne, affascinanti...


gparker ha detto...

daccordissimo, ma una prima valutazione, una prima idea su quello che più o meno sta succedendo si può fare secondo me, sempre consci che una previsione è impossibile, ma magari basandosi su come sono andate le cose in passato e quali leggi regolano il cinema si può cercare di dire almeno ciò che non succederà.


Anonimo ha detto...

Si può fare una prima valutazione per quanto riguarda il cinema americano...
In Giappone è tutta un altra storia, Final Fantasy era solo il principio... A noi dal Giappone ci arriva solo Miyazaki, che è il + tradizionale degli autori giapponesi, sono moltissimi i film (e non solo) che escono ogni anno dove tecnichwe di animazione tradizionale e Cg si fondono insieme...
La verità è che di tutto quello che ho avuto modo di vedere per quanto riguarda l' animazione in CG, manca veramente qualcosa che per me rappresenti lo stato dell' arte... Mentre in america ponendosi obiettivi realizzativi + semplici (basta guardare la pixar e i suoi cartoni animati fatti in Cg) si sono ottenuti prodotti ben realizzati, in giappone si è voluto subito passare alle cose + complesse (cinema di genere vero e proprio: esempi sono Final Fantasy VII Advent Children e Ghost In The Shell II Innocence) ottenendo,a mio avviso sempre dei "prototipi"...


gparker ha detto...

E' vero, ma il surplus produttivo sta arrivando proprio dall'America, e più produci più cominci a differenziare, a cercare altro pubblico ad evolverti insomma... Percui se dovessi dire forse per il momento è lì che guarderei più che in Giappone dove inseguono un'idea di animazione tradizionale (per la loro tradizione chiaramente).


Creative Commons License
...ma sono vivo e non ho più paura! by Gabriele Niola is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.