E' un bel po' di tempo che ho in testa questo post, un po' perchè alla sua seconda stagione mi sono fatto conquistare anch'io dal ruvido fascino del Dr. House e un po' perchè ci sono delle analogie cinematografiche indiscutibili nelle serie tv americane di ultima generazione.
Il Dr. House si basa unicamente sul personaggio principale, vero catalizzatore della serie che di suo non brilla per originalità o qualità. I comprimari sono abbastanza ridicoli, le trame interne all'ospedale sono banalotte e l'impianto della serie è quanto di più artificioso ci possa essere (a Gregory House che lavora in un normale ospedale arrivano solo casi incredibili, roba da convegno medico). Siamo lontanissimi dall'abile scrittura di Desperate Housewives o dai complessi intrecci e intricata narrazione di Lost, lontanissimi. Ma c'è lui, Gregory House, politicamente scorrettissimo, borioso, arrogante e maledettamente in gamba.
House maltratta i pazienti, ma li cura con efficacia, maltratta i sottoposti ma gli insegna più di chiunque altro, maltratta anche i superiori ma è troppo efficiente, non compila le scartoffie, non vuole fare ambulatorio, si imbottisce di medicinali ed impossibile da controllare, però ha ragione lui.
E' questo il segreto del Dr. House, più ancora del sarcasmo che lo contraddistingue il suo fascino viene da Orson Welles e dal suo Infernale Quinlan. Infatti come Quinlan, la caratteristica che rende House unico nel panorama dei medici da televisione è l'arroganza professionale, come Quinlan anche House sa di avere ragione a prescindere e fa qualsiasi cosa, anche le mosse più abiette per dimostrarlo. Come per Quinlan il suo unico problema sono le prove oggettive che dimostrino ciò che lui sa essere giusto, allora non esita a falsificarle o a somministrare ai pazienti medicinali che causino i sintomi che dimostrano la sua tesi. House non esita ad applicare procedure non ortodosse e contro i regolamenti dell'ospedale per dimostrare di avere ragione. E alla fine ce l'ha.
Ma la cosa più interessante da notare è che negli anni '50 il personaggio di Welles era il tocco del male, mentre l'onesto e scialbo Charlton Heston era il protagonista, e ora invece è l'arroganza professionale a stare dalla parte del bene e chiunque gli si opponga ad essere l'antagonista di turno.
Il Dr. House si basa unicamente sul personaggio principale, vero catalizzatore della serie che di suo non brilla per originalità o qualità. I comprimari sono abbastanza ridicoli, le trame interne all'ospedale sono banalotte e l'impianto della serie è quanto di più artificioso ci possa essere (a Gregory House che lavora in un normale ospedale arrivano solo casi incredibili, roba da convegno medico). Siamo lontanissimi dall'abile scrittura di Desperate Housewives o dai complessi intrecci e intricata narrazione di Lost, lontanissimi. Ma c'è lui, Gregory House, politicamente scorrettissimo, borioso, arrogante e maledettamente in gamba.
House maltratta i pazienti, ma li cura con efficacia, maltratta i sottoposti ma gli insegna più di chiunque altro, maltratta anche i superiori ma è troppo efficiente, non compila le scartoffie, non vuole fare ambulatorio, si imbottisce di medicinali ed impossibile da controllare, però ha ragione lui.
E' questo il segreto del Dr. House, più ancora del sarcasmo che lo contraddistingue il suo fascino viene da Orson Welles e dal suo Infernale Quinlan. Infatti come Quinlan, la caratteristica che rende House unico nel panorama dei medici da televisione è l'arroganza professionale, come Quinlan anche House sa di avere ragione a prescindere e fa qualsiasi cosa, anche le mosse più abiette per dimostrarlo. Come per Quinlan il suo unico problema sono le prove oggettive che dimostrino ciò che lui sa essere giusto, allora non esita a falsificarle o a somministrare ai pazienti medicinali che causino i sintomi che dimostrano la sua tesi. House non esita ad applicare procedure non ortodosse e contro i regolamenti dell'ospedale per dimostrare di avere ragione. E alla fine ce l'ha.
Ma la cosa più interessante da notare è che negli anni '50 il personaggio di Welles era il tocco del male, mentre l'onesto e scialbo Charlton Heston era il protagonista, e ora invece è l'arroganza professionale a stare dalla parte del bene e chiunque gli si opponga ad essere l'antagonista di turno.
5 commenti:
Scialbo non Heston, che in sè è un mito, ma il personaggio, buon, onesto e morale, decisamente meno intrigante del dispotico e geniale Quinlan.
mi confermi che il negrone suo assistente altro non è che un vecchio comprimario di er morto suicida sotto la spietata direzione di benton(quando anche carter era studente),se si significa che ci sono specializzazioni anche nei personaggi da fiction?
confermo tutto. Morto buttatosi sui binari della metro di Chicago. E riconosciuto solo a operazione avanzata dallo squillare del cercapersone.
il nero se non sbaglio è omar epps, e sfido chunque in questo blog a dirmi un film in cui recita. Uno in particolare....
mi ricordo Brother e Major League II.
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