A tratti delirante, a tratti sognante e a tratti noioso I Racconti Del Labirinto come spesso accade per i film ad episodi è abbastanza altalenante, così se nel suo episodio di Otomo sembra fare le prove generali per Akira (e sembra soprattutto stare un po' stretto nei limiti temporali imposti dall'episodio), Kawajiri attinge a piene mani dall'immaginario fantascientifico americano integrando Humphrey Bogart, elementi dei noir, Blade Runner e Rollerball in un mix di ESP e riunione con la morte che sinceramente non convincono o quantomeno dicono ben poco di nuovo rispetto all'immaginario cui attinge.
Il segmento più interessante è chiaramente quello di Rintaro, meta-episodio che attraversa il film come una sorta di filo conduttore e che è una lotta estetica tra bene e male, tra chiaro e scuro, tra narrazione lineare e onirica.
Il segmento più interessante è chiaramente quello di Rintaro, meta-episodio che attraversa il film come una sorta di filo conduttore e che è una lotta estetica tra bene e male, tra chiaro e scuro, tra narrazione lineare e onirica.
2 commenti:
me lo ricordo molto poco... Tralaltro secondo me i corti animati valgono ben poco... Ma Otomo non lo aveva già fatto il film di Akira quando è uscito Manie Manie?
Akira l'ha fatto l'anno dopo.
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