Jackie Chan non solo è stato uno degli attori/autori più importanti del rinnovamento del cinema d'azione all'interno degli studi di Hong Kong, ma anche una delle figure più innovative nel mondo delle arti marziali filmate dai tempi di Bruce Lee, senza timore di fare paragoni illustri.
Già il Jackie Chan dei film americani non è più quelli dei film hongkonghesi, se in più ci si mettono anche produzioni a grande budget, grandi attori e grande risonanza, è chiaro che si va sul facile.
E allora il personaggio già con poco spessore di Jackie diventa veramente la macchietta di se stesso, ritagliato appositamente con delle convessità che vengono riempite dalla concavità di Chris Tucker (uno imbranato e poco interessato alle donne, l'altro playboy, per dire...). Per non parlare dell'espediente del cambio di location per rivitalizzare la serie...
E come giustamente rimarca il grandissimo Chan nell'intervista contenuta nel pressbook: "Ad Hollywood si possono impiegare anche 2 giorni per una scena di dialogo e 5 minuti per una d'azione mentre ad Hong Kong è il contrario" e si vede.
Questo poi potrebbe anche sembrare un punto a favore di Hollywood se non fosse che la cura particolare che mettono ad Hong Kong nelle scene d'azione è riuscita a fare sì che la loro azione sia altro da quella statunitense, sia un mezzo espressivo che non ha nulla da invidiare agli altri. Tanto da rendere grandissimi i film di Jackie Chan nonostante la loro pochezza contenutistica.
E allora tra facili donnaiolismi, battute che giocano sulle diversità di culture, personaggi senza personalità e scene d'azione banalissime (per gli standard di Jackie Chan), l'unica cosa che un minimo fa sospirare è l'apparizione in video di Roman Polanski agghindato come Clouseau.
Meno male che non gira più Pompei....
Già il Jackie Chan dei film americani non è più quelli dei film hongkonghesi, se in più ci si mettono anche produzioni a grande budget, grandi attori e grande risonanza, è chiaro che si va sul facile.
E allora il personaggio già con poco spessore di Jackie diventa veramente la macchietta di se stesso, ritagliato appositamente con delle convessità che vengono riempite dalla concavità di Chris Tucker (uno imbranato e poco interessato alle donne, l'altro playboy, per dire...). Per non parlare dell'espediente del cambio di location per rivitalizzare la serie...
E come giustamente rimarca il grandissimo Chan nell'intervista contenuta nel pressbook: "Ad Hollywood si possono impiegare anche 2 giorni per una scena di dialogo e 5 minuti per una d'azione mentre ad Hong Kong è il contrario" e si vede.
Questo poi potrebbe anche sembrare un punto a favore di Hollywood se non fosse che la cura particolare che mettono ad Hong Kong nelle scene d'azione è riuscita a fare sì che la loro azione sia altro da quella statunitense, sia un mezzo espressivo che non ha nulla da invidiare agli altri. Tanto da rendere grandissimi i film di Jackie Chan nonostante la loro pochezza contenutistica.
E allora tra facili donnaiolismi, battute che giocano sulle diversità di culture, personaggi senza personalità e scene d'azione banalissime (per gli standard di Jackie Chan), l'unica cosa che un minimo fa sospirare è l'apparizione in video di Roman Polanski agghindato come Clouseau.
Meno male che non gira più Pompei....
5 commenti:
non gira più pompei?
Un po rosico lo ammetto.
Io no.
quello puzza di vaccata lontano un miglio...
si si...già mi immagino le ricostruzioni fatte con un rendering ridicolo ed i personaggi staccati dallo sfondo come figurine dei calciatori appiccicate male all album
scusate l'ignoranza...
ma che diavolo è pompei? un nuovo film con polanski?
Si un filmone epico sulla caduta di Pompei che doveva essere diretto da Polanski il quale però ha poi declinato.
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