Entrato nel mito per le sue qualità di acuta descrizione dei costumi sociali di una determinata epoca e per il modo in cui riusciva a far scaturire comicità dalle situazioni più ordinarie senza sovvertire nemmeno troppo l'ordine e lo svolgimento naturale delle cose (cosa che stupisce se si pensa che il regista è quello di Helzapoppin'), La Casa Dei Nostri Sogni è un film anticipatorio di molte tendenze di critica sociale degli anni '50 quando la vita metropolitana (quasi sempre simboleggiata da New York o città molto simili) cominciava a farsi nettamente differente per usi, costumi e conseguenze da ciò che era stato prima della guerra.
Così nascono quelle figure nuove che anche Billy Wilder prenderà ampiamente di mira (con decisamente maggior accanita ferocia), nasce il lavoratore rampante nell'industria semi-intellettuale dei media, un profilo che si situa a metà tra il forsennato capitalismo, che è sempre esistito, l'arrampicamento sociale e i valori più sentimentali.
Dal punto di vista prettamente cinematografico non sono troppe le cose da dire Potter si concentra semplicemente sulla messa in scena delle situazioni, ha la cura di essere chiaro e mostrare ciò che deve mostrare, non c'è molto linguaggio filmico se non per la strutturazione delle gag, ma anche lì nulla di particolarmente esaltante.
La trovata della presunta infedeltà poi suona molto come un deus ex machina per mantenere viva l'attenzione dello spettatore quando la vena comico-descrittiva si affievolisce.
Così nascono quelle figure nuove che anche Billy Wilder prenderà ampiamente di mira (con decisamente maggior accanita ferocia), nasce il lavoratore rampante nell'industria semi-intellettuale dei media, un profilo che si situa a metà tra il forsennato capitalismo, che è sempre esistito, l'arrampicamento sociale e i valori più sentimentali.
Dal punto di vista prettamente cinematografico non sono troppe le cose da dire Potter si concentra semplicemente sulla messa in scena delle situazioni, ha la cura di essere chiaro e mostrare ciò che deve mostrare, non c'è molto linguaggio filmico se non per la strutturazione delle gag, ma anche lì nulla di particolarmente esaltante.
La trovata della presunta infedeltà poi suona molto come un deus ex machina per mantenere viva l'attenzione dello spettatore quando la vena comico-descrittiva si affievolisce.
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