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3.5.09

Celluite e Celluloide - il podcast

Il consueto podcast settimanale della trasmissione in onda su RadioRock (106.600 FM) ogni venerdì alle 20.30, che vede ai microfoni oltre a Prince Faster anche il sottoscritto sotto lo pseudonimo di Gabriele Vasquez.
Si comincia con le lodi per la ragionevole brutalità di Fast And Furious - Solo Parti Originali, si continua con un po' di hype per I Love Radio Rock, si spiega il senso di un film come La Vita Segreta Delle Api e ci si compiace di Disastro Ad Hollywood, si racconta di Yattaman (il film) e si svelano gli arcani dietro la presentazione dei dati dell'antipirateria FAPAV per finire con la spiegazione delle specifiche qualitative del cinema digitale.

LA PUNTATA DEL 17/04/09

Per i file occorre ringraziare il prode Luca che pur non avendo nulla a che vedere con l'amministrazione della radio ha deciso in proprio di registrare, tagliare e mettere online i file.
Ordunque adesso anche se non siete di Roma o dintorni potete godere anche voi di queste perle radiofoniche e sottoscrivere i podcast come più vi aggrada. O consultare l'archivione.

7 commenti:

frankie666 ha detto...

ma hai visto il film di Yattaman!? E non me lo hai detto?


gparker ha detto...

no, non l'ho visto.


Unknown ha detto...

Manca la puntata del 10 aprile? :)


gparker ha detto...

tecnicamente non c'è stata
era il venerdì post-terremoto e nonostante io sia andato in onda non si è parlato di cinema ma si è continuato con la trasmissione che dava informazioni sui punti di raccolta


Fabio ha detto...

Hai addirittura fan appassionati che si accorgono quando si salta una puntata.

Comunque hai confuso ancora una volta i profani con il tuo gergo del cineclub che proietta in "video".


Fabio ha detto...

Ah, sul digitale/analogico: interessante questa cosa dei bordi del fotogramma al cinema (non la sapevo l'avevo mai notata). In generale nelle arti audiovisive sono molti gli aspetti che hanno una matrice prettamente tecnica ma che con i decenni acquistano un peso nella cultura-psiche collettiva pazzesco.

Io ogni tanto mi cimento nei dipinti digitali e so come molti artisti digitali si sforzino di ricreare il feeling dei vari medium materici (acquarello, olio), e allo stesso tempo di evitare le disarmonie derivate dalle innumerevoli scorciatoie che il software ti mette a disposizione.

Nel caso dei film è abbastanza simile: il rumore, la grana, la vignettatura... probabilmente hanno una loro bellezza intrinseca, e comunque ormai "fanno film". Finiremo per aggiungerli in digitale.
Come pure i 24 fps. Potremmo girare i film anche a 60fps, ma per motivi culturali non sembrerebbero più film.


gparker ha detto...

si ormai punto a far diventare il mio gergo un gergo ufficiale. faccio prima.

Riguardo la storia degli espedienti tecnici è vero che ad un certo punto alcune caratteristiche proprie del mezzo diventano linguaggio, percui magari la grana grossa è sinonimo di combat film e il digitale la deve ricreare simile a quella della pellicola per dare un certo feeling.
Si un film a più fotogrammi al secondo è proprio difficile da seguire anche per me. Già Michael Mann con i suoi ultimi ci mette alla prova ma alla fine con gusto ma ricordo Bamboozled di Spike Lee fu eccessivo.


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