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29.3.11

Cellulite e Celluloide - Il cinema su Radio Rock

Il consueto podcast settimanale della trasmissione in onda su RadioRock (106.600 FM) ogni venerdì alle 19.45, che vede ai microfoni oltre a Prince Faster anche il sottoscritto sotto lo pseudonimo di Gabriele Vasquez.
Subito in partenza Frozen, l'horror verbale in cui si parla più di quanto si muoia, e poi subito dopo l'altro "horror" della settimana cioè Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata. A seguire due non-film in una recensione sola Silvio Forever e La Fine è il mio inizio.
Pure Sucker Punch delude tantissimo, nonostante il favore per il regista di 300, mentre la sorpresa è il bel Non Lasciarmi.


LA PUNTATA DEL 25/03/2011

Pur non essendo di Roma o dintorni potete godere anche voi di queste perle radiofoniche sottoscrivendo i podcast come più vi aggrada. O consultare l'archivio.

13 commenti:

alp ha detto...

l'inutilità di silvioforever ! hai detto bene, ce la caniamo e ce la suoniamo tra noi


gparker ha detto...

e confermo


pippo ha detto...

Strano che non ti abbiano lapidato per aver stroncato il film su Tiziano Terzani.
P.s.: ma che era quella specie di muggito che si sentiva più volte in trasmissione?


gparker ha detto...

ahahhaah era un telefono cellulare che uno aveva lasciato in studio e non riuscivamo a trovarlo.

Si infatti ad un certo punto mi sono reso conto che rischiavo la vita e ho ben specificato che il film era aberrante e solo quello.


Fabio ha detto...

Parker, devo mettere alla prova la tua conoscenza cinematografica. Tempo fa sentii parlare di una cineasta tedesca dell'epoca del Terzo Reich, passata alla storia per un unico titolo a carattere propagandistico.
Se non ricordo male l'autrice (molto giovane) non sopravvisse alla guerra, e in seguito la critica internazionale ne riconobbe l'indiscusso talento (spezzato).

Potrei avere fatto un minestrone, ma questo è tutto quello che mi ricordo.


gparker ha detto...

Si è Leni Riefenstahl, grandissima regista che in seguita alla fuga dei grandi talenti tedeschi nel '33 diventa la regista del regime girando un buon numero di pellicole di cui si ricordano principalmente Il trionfo della volontà (sul congresso del partito) e Olimpia (sulle olimpiadi di Berlino).
Lei era davvero bravissima, una delle più grandi registe donne di sempre. Era asservita al regime anche se solo fino ad un certo punto (ad Hitler non piacque troppo come riprese Jesse Owens in Olimpia). In realtà gliene fregava poco del regime, che in sè è una colpa intendiamoci, lei faceva cinema. Non è morta in guerra ma ha vissuto fino agli anni '80, facendo poi molto la fotografa. E si la critica l'ha rivalutata dopo, perchè prima era piegata di fronte alla condanna del nazismo e degli ideali. Un po' quel che succede oggi con il geniale Zhang Yimou che quando lavora per il regime è accusato da tutte le parti ma le sue opere sono sempre straordinarie.


Fabio ha detto...

Ah, ecco vedi, i ricordi non erano molto precisi. Grazie. :)
Ma quando è che Zhang Yimou lavora per il regime? Io so solo di "Non uno di meno" (a parte il fatto che ovviamente lui non è un artista emarginato).

Stupisce abbastanza questa cosa della Riefensthal, soprattutto perché si tratta di una donna. Dico, siamo negli anni 30-40!
A me comunque delle presunte colpe politiche di artisti "conniventi" non me ne è mai fregato nulla, specie se questi hanno vissuto in regimi feroci che limitavano la libertà del singolo.
Per certi versi è molto peggio mettersi a sparare cazzate nei paesi liberi (o, se vogliamo, non riconoscere per quarant'anni il valore di questa signora).


Fabio ha detto...

Ehi, la wikipedia la dà morta nel 2003 a 101 anni....


gparker ha detto...

tutti gli ultimi colossal che ha fatto erano tutti in linea con il regime che non a caso ha finanziato. E poi è stato il regista della straordinaria cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Pechino. Un evento fenomenale che lui disse di essere riuscito a fare solo perchè lavorava in Cina: "Non si raggiungono questi livelli con le vostre pause caffè!".


Fabio ha detto...

Cioè tutti i wuxia sono stati finanziati dal regime. Bè, finanziare a mio avviso non vuol dire molto: Yimou è pur sempre il più importante autore cinese, e la grandiosità dei suoi film ha una ricaduta di immagine sulla Cina a prescindere dal contenuto politico.

Sì, quella della cerimonia d'apertura me la ricordo. Alcuni passaggi erano stupefacenti e sinceramente credo che non solo lui abbia pensato quella cosa...


gparker ha detto...

non tutti i wuxia, solo alcuni dei suoi. Il finanziamento e l'avallo (in Cina non puoi fare film come ti pare, devono piacere allo stato) arrivano perchè i film sono in linea con il pensiero dello stato e l'idea che ha di rimozione/rimodellamento del passato in funziona di una lettura esaltatoria del presente. poi noi non abbiamo questa gran conoscenza della storia e delle dinamiche cinesi, quindi non ce ne accorgiamo ma qualsiasi osservatore di settore conferma che sono film che trattano ed esaltano quei tratti di storia inlinea con la politica di regime e ne dimenticano totalmente altri. Come quando alla cerimonia d'apertura c'era il pezzo che riassumeva la storia cinese e mancava Mao.


Fabio ha detto...

Mmm, capisco, anche se rimango perplesso, perché ad uno che fa (pochi) film è difficile imputare la rimozione di qualcosa. Alla fine i suoi wuxia hanno ambientazioni abbastanza circoscritte, non sono grandi panoramiche di storia della Cina.
Addio mia concubina invece lo è.


gparker ha detto...

quel che gli viene imputato è la scelta dei soggetti e la prospettiva applicata. Io poi, ripeto, non sono un esperto di storia cinese e non so dire quanto e come siano di regime, penso che lo siano perchè non fai un film del genere senza il pieno appoggio, per non dire le lodi, del governo, ma in sostanza mi interessa poco. Registro l'informazione e basta.


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