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14.10.15

La vita è facile ad occhi chiusi (la vida es facil con los ojos cerrados, 2015)
di David Trueba

Certi film fanno dei giri incredibili per tornare al punto di partenza. La vita è facile ad occhi chiusi sembra un film italiano degli anni '90, cinema quasi da Salvatores con un po' del dolceamaro intellettuale della prima Fandango, invece è spagnolo. Uscito dal nostro paese, scritto e realizzato in Spagna, ci arriva con una cartellonistica che sembra gridare cinema italiano.
La storia è quella della rincorsa a John Lennon da parte di un goffo professore di inglese e latino delle elementari. Lennon si trova in Almeria per girare Come ho vinto la guerra e lui è determinato ad incontrarlo. Nel viaggio in macchina raccatterà una ragazza incinta che non sa che fare della sua vita e un adolescente dal taglio di capelli beat che non trova spazio in una famiglia vecchio stampo.

La banda eterogenea di outsider (a modo loro) di un'epoca conformista che in Spagna faceva anche rima con regime, trova un senso una volta formata, i tre creano una famiglia alternativa e temporanea, che dura il tempo dell'inseguimento a Lennon nelle colline dell'Almeria. Nemmeno a dirlo ci sarà la scoperta dell'amore, ci saranno attimi di incredibile coraggio e la vittoria sui propri limiti. Tutto nella Spagna provincialissima del 1967. Tutto in un film che inizia in maniera didascalica con le parole di Help!.
E proprio come il cinema italiano degli anni '90 c'è più ruffianeria che idee, il climax emotivo è instradato sulle solite corsie, i soliti eventi, le solite azioni e i soliti personaggi, sempre meno credibili, sempre meno plausibili a causa dell'usura del tempo.

Anche Josè Camarano e il suo professorino innocente e un po' vigliacco, vittima che sfoga nel fanatismo un bisogno di amore e romanticismo che la società sembra tarpare, è il massimo della correttezza e il minimo della forza. Il suo dramma dolce e amaro, ironico e simpatico è la versione stemperata di qualsiasi temperie interiore, sembra scritto e interpretato proprio per non infastidire, per non turbare e soprattutto per non far immedesimare completamente nessuno.
Non c'era ieri come non c'è oggi cinema più pavido di questo che sceglie storie già narrate, scenari sicuri, opinioni indubitabili per raccontare drammi annacquati che non pongono in crisi nessuno e non mettono dubbi.

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