Il primo film dei fratelli Coen si caratterizza subito per lo spiccato interesse che i due autori nutrono per il noir.
Anche se lontano da ogni futuro postmodernismo, il film è fortemente incentrato sulla ricerca di una dimensione moderna delle tematiche e soprattutto delle atmosfere classiche del noir. In maniera ancora più convincente che nel futuro Crocevia Per La Morte (che è più classico) Blood Simple cerca, grazie al contesto di provincia e ad una forte connotazione notturna, di incastrare il triangolo amoroso di un marito, una moglie e un'amante in una dimensione di criminalità moderna.
Il succo del discorso noir, per il quale la violenza della passione amorosa riesce a perdere qualunque buon uomo onesto in questo nostro mondo moderno in cui è facile morire e difficile amare, in questo caso ruota più intorno alla casualità della vita ed agli intrighi umani che attorno all'ineluttabilità del destino com'è più classico.
La storia narrata sembra un fatto di cronaca, una normale scia di omicidi a sfondo passionale nella provincia, ma è in realtà in tutto e per tutto un racconto noir. Un racconto di come la realtà sia noir.
I contorni sono meno netti e le figure cardine si sfumano (la dark lady non è poi così dark) e di veramente classico c'è solamente la sequenza iniziale dei titoli di testa sul parabrezza della macchina.
Per il resto il noir dei Coen si connota subito come di provincia, lontano dalla metropoli che sarebbe la sua sede più appropriata. Si nutre di grandi spazi e poche persone, lontano dall'anomia e dalla frenesia della metropoli e più vicino alla disperazione della vita ai margini dell'impero.
Blood Simple poi presenta la curiosa situazione (specialmente per un film dei Coen) di una predominanza del silenzio sui dialoghi.
Anche se lontano da ogni futuro postmodernismo, il film è fortemente incentrato sulla ricerca di una dimensione moderna delle tematiche e soprattutto delle atmosfere classiche del noir. In maniera ancora più convincente che nel futuro Crocevia Per La Morte (che è più classico) Blood Simple cerca, grazie al contesto di provincia e ad una forte connotazione notturna, di incastrare il triangolo amoroso di un marito, una moglie e un'amante in una dimensione di criminalità moderna.
Il succo del discorso noir, per il quale la violenza della passione amorosa riesce a perdere qualunque buon uomo onesto in questo nostro mondo moderno in cui è facile morire e difficile amare, in questo caso ruota più intorno alla casualità della vita ed agli intrighi umani che attorno all'ineluttabilità del destino com'è più classico.
La storia narrata sembra un fatto di cronaca, una normale scia di omicidi a sfondo passionale nella provincia, ma è in realtà in tutto e per tutto un racconto noir. Un racconto di come la realtà sia noir.
I contorni sono meno netti e le figure cardine si sfumano (la dark lady non è poi così dark) e di veramente classico c'è solamente la sequenza iniziale dei titoli di testa sul parabrezza della macchina.
Per il resto il noir dei Coen si connota subito come di provincia, lontano dalla metropoli che sarebbe la sua sede più appropriata. Si nutre di grandi spazi e poche persone, lontano dall'anomia e dalla frenesia della metropoli e più vicino alla disperazione della vita ai margini dell'impero.
Blood Simple poi presenta la curiosa situazione (specialmente per un film dei Coen) di una predominanza del silenzio sui dialoghi.
10 commenti:
Devo dire che dei Cohen ho sempre preferito le commedie che i noir....
Quelli mi hanno sempre un po annoiato...
Certo rimangono sempre grandissimi registi.
Sono di quelli per i quali vado a vedere un loro film solo perchè so che lo hanno fatto loro.
Ga, un saluto da un internet point di Delhi...Sei sempre nel mio cuore amicolillolo.
Oddio che commozione!!
Gli accessi da Nuova Delhi!
Eh Giulai è sempre quella dei commenti record, prima il primo commento del blog poi quello da più lontano....
E ora (perenni black out elettrici permettendo) da Varanasi! Mi sa che tocca che prendi la mappa e misuri quale commento vince il guinness...Fra poco gita sul Gange fra cremazioni, defecazioni, abluzioni di ogni genere e rituali spirituali di ogni sorta.
(Oh, Cin mi ha detto che sei stato speciale con 'sti biglietti...Grazie anche da parte mia)
Dai ci si ribecca qui.Bacio.
Sono veramente impressionato dai tuoi commenti indiani. Adesso misuro la distanza e vedo se posso fare di meglio da New York o se sei già mejo tu.
Ciccio, io non voglio farmi il fico, ma io ti ho commentato da fuso orario -12, in fondo a destra nel pacifico.
Ovvero esattamente dall' altra parte del mondo rispetto a qui.
Adesso, io capisco che Il Gange e Giulai meritano, ma portiamo rispetto ad un frankie cazzo.
davvero?
cazzo giuro che non me lo ricordo...
Ma ti ricordi che avevi scritto o in quale post? Giusto per ritrovarlo...
Li ho trovati, corrispondono alla tua litigata con De Lollibus...
primo:
http://sonovivoenonhopiupaura.blogspot.com/2005/08/ognuno-ha-i-suoi-ambiti.html
secondo:
http://sonovivoenonhopiupaura.blogspot.com/2005/08/se-non-sta-su-attivissimo-non-vero.html
(noterai che è stata l' unica volta che il mio nome era coadiuvato da un link)...
Oddio i vecchi commenti! Ci sono post interi in cui parlavamo solo io e te, che malinconia!
Quelli si che erano i tempi d'oro del blog...
Prima che si commercializzasse con tutti questi sponsor...
Io poi non conoscendoti bene, mi sentivo un po un fesso a commentare nel blog quindi cercavo di essere politicamente corretto.
In effetti sei il mio primo rapporto nato su internet.
Potrei definirti "il mio amico elettronico"...
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