Dopo aver catapultato i suoi personaggi su mondi alieni che stanno al di là dello steccato o dentro un asilo (Toy story e Toy story 3), sull’Himalaya (Monster’s & Co.), dall’altra parte dell’oceano (Alla ricerca di Nemo) e attraverso lo spazio (Wall-E), Andrew Stanton stavolta va alla radice della sua ossessione per lo sradicamento e la scoperta del selvaggio portando al cinema la storia da cui tutto è partito. Quel Sotto le lune di Marte, primo romanzo della saga di Barsoom scritta da Edgar Rice Burroughs, che negli anni ‘10 ha gettato le basi del mito dell’essere umano catapultato di colpo in un mondo meno civile e più avventuroso del proprio. Un’idea narrativa che ha ispirato tantissimo cinema (da Il pianeta delle scimmie a Stargate) e non solo (è il modello non dichiarato di Another world).
Del primo romanzo con protagonista John Carter, il regista prende il cuore, aggiunge un prologo e relativo epilogo, piega lo svolgimento alle dinamiche disneiane, aggiorna le figure femminili e cura ogni personaggio con una minuzia a cui non siamo più abituati nel cinema dal vero.
E’ superfluo notare la perfezione del character design, il realismo dei colori e delle ombreggiature dei molti personaggi animati in motion capture, vista l’eccellente provenienza dell’autore, la scoperta vera di John Carter è quanto senso del cinema ci sia in questo gigante dell’animazione che non aveva mai messo piede in un set reale. Il metodo-Pixar applicato ad un film in live action si traduce infatti in un ritmo altissimo, dato da un montaggio che unisce momenti diversi con ponti sonori e in grado di compiere impreviste ellissi senza inficiare mai la comprensibilità, oltre che in un lavoro chirurgico su ogni personaggio (specie quelli secondari), così che ogni scena abbia un elemento di interesse.
Nel passaggio al live action Stanton inoltre non dimentica la plasticità filmica propria dell’animazione. Muove i corpi sullo schermo con mobilità e leggerezza svelando un’idea di grazia e una concentrazione sul gesto che, specie nelle scene più dinamiche, segnano la differenza con il resto del cinema americano e trasformano quella che può essere blanda azione in pura avventura. In questa maniera gli ampi paesaggi e i frequenti totali non mai pretestuosi ma ariosi ed epici, e le irriconoscibili musiche di Michael Giacchino non suonano mai salvifiche ma sempre accordate al tono delle scene.
Con un cast di comprimari straordinari sebbene irriconoscibili dietro il motion capture (il carisma e il fascino emanato dal Tars Tarkas di Willem Dafoe sono la dimostrazione più evidente di quanto questa tecnologia sappia restituire le minuzie interpretative che rendono grande un attore) e un cast di attori meno noti, John Carter è già il blockbuster più audace e soddisfacente dell’anno, un’epica avventura prodotta con stile anticonvenzionale e seguendo le regole dell’animazione, eppure più reale e concreta di tutti i suoi concorrenti.
18 commenti:
Sembra quasi che i registi che dall'animazione passano al live action (come il regista di impossible mission 4) portino il loro nodo di vedere l'azione...
Si apre una nuova era per il genere dell'action movie?
non e' un po' Avatar? Almeno vedendo il trailer...
Senza sapere niente di niente, a me era sembrata una roba tipo 20.000 a.C .. Però la recensione mi ha catturato, resto dubbiosa sull'opportunità di investire 10 eurozzi, perché certo non ha senso vederlo in 2D ..
Flavia.
Ma gli danno tutti una o due stellette! Io mi allontano..
Jeff: no no fidati dei questo blog e non di tutto il resto del pianeta!!
Tony: lascia che ti consigli questo articolo meravigliosamente scritto che diraderà ogni tuo dubbio in materia
http://daily.wired.it/news/media/2012/03/09/john-carter-cinema-fantascienza-pixar-13958.html
l'articolo sembra solo confermare l'impressione di avatarita'. Tra l'altro pare sia un orribile flop al botteghino...
Orribile no, però un po' flop si. Alla fine contando tutto il pianeta andranno in pari e probabilmente in positivo con DVD et similia.
Il punto della risposta era che si, i Na'Vi sono i Tarkas ma anche che un po' tutto ha ripreso da John Carter. E' stato d'ispirazione per tutta quella fantascienza categorizzata come "avventurosa".
questa risposta non mi convince molto. Insomma, persino quando recensisci documentari ti tiene stretto all'etichetta della forma cinematografica - che vieta di giudicare il documentario in base all'interesse della storia che racconta -, e ora dovremmo fare eccezione a John Carter solo perche' e' diretto da Stanton?
Se girano un film con un uomo che finisce su un'altro pianeta (avatar), poi ci fanno una serie (terra nova), poi arrivi tu con John Carter, stai copiando/imitando/seguendo un filone oppure no?
Dobbiamo farti valere il titolo di originalita' solo perche' hai scelto il romanzo che hanno saccheggiato tutti?
E poi la fantascienza d'avventura, se vuoi metterla cosi', comincia con l'odissea.
No ma io non faccio eccezione. La storia è sempre quella che lui la prenda pari pari adattando il libro o che Cameron cambi un sacco di altre cose e lo stesso faccia il pianeta delle scimmie poco mi importa.
A me John Carter è piaciuto perchè è grande avventura ben diretta ben girata e ben scritta. Non perchè è il libro di Burroughs. Quello è solo il particolare divertente, cioè che questo ha scritto sta cosa che non è mai stata fatta film per 100 anni ma in compenso ci sono sue filiazioni ovunque (cazzo Terranova, come ho fatto a non pensarci?!?).
L'Odissea secondo me non conta perchè è un viaggio e non una cosa che uno si va a ritrovare da un'altra parte d'un botto e lì rimane cercando di lottare in quel mondo.
L'Odissea è più il calco originale di qualsiasi road movie, l'idea di tanti personaggi diversi, situazioni diverse, luoghi diversi.
Può essere adatto ad un bimbo di 7-8 anni?
in altre parole, posso andarlo a vedere io (padre 39-enne) con la scusa che ci porto mio figlio (8-enne) senza che lo traumatizzo per la settimana successiva?
paolo
si certo. E' Disney. Una garanzia
vabbè, io mi fido; è che avevo letto che in US è PG13.
(ora che mi sono scaricato la coscienza posso godermi il film.... in caso ti mando il conto dell'analista del pargolo)
Paolo
;-)
ed ho appena scoperto Scott che sta lavorando su Prometheus, speriamo bbene.
Credo sia PG13 perchè si vedono due cosce. Roba da Tg4
Orribile flop.
"il più grande fiasco economico della storia del cinema."
posso attaccare un link al sole 24 ore o e' spam?
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-03-20/disney-john-carter-fiasco-111652.shtml?uuid=AbW9wFBF
(scusa se non potevo)
Si si lo sapevo che era destinato al fallimento, si era intuito da prima dell'uscita.
Comunque assurdo che il sole abbia scritto il più grande fiasco della storia del cinema. Che cretini. Ma come gli viene?? Ci sono film che hanno fatto chiudere interi studi di produzione, che hanno decretato la fine di un genere e la morte di certi registi. Questo è niente in confronto. Anche perchè non ha finito la sua corsa, quindi un altro po' di pezze le metterà coi DVD e i passaggi televisivi. Vabbè
Ad ogni modo qui in questo pezzo del Guardian (che attacco a dimostrazione del fatto che si può attaccare roba) spiegano un po' meglio le cause della debacle.
http://www.guardian.co.uk/film/2012/mar/20/john-carter-lose-disney-200m
piu' che altro: solo uscito dalla sala mi sono ricordato che il protagonista interagisce tutto il film con robi creati al computer.
ormai la tecnica è perfetta, potevano essere attori reali.
(ogni muscolo che si muove e si contrae ad hoc.... impressionante)
non sono d'accordo sulla comprensibilità: di un quarto della storia non ci ho capito nulla
(SPOILER
*
*
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perchè i therns vogliono distruggere tutto?)
E Giacchino continuamente cita I predatori dell'arca perduta.
.... dio..... i predatori...... cosa pagherei per rivederlo al cinema!
il bimbo si è un poco spaventato, ma poi non troppo
Paolo
Distruggere? No vogliono dominare
appunto
dicevo che non ci avevo capito nulla!
paolo
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