Quella di The Raven poteva essere una rilettura in stile Sherlock Holmes di Guy Ritchie o (forse più appropriato) in stile From Hell, invece James McTeigue, che pure di fumetti al cinema s’intende, rigetta quella matrice e gira una storia fantastorica senza fumettismi ma anzi con la pretesa di tracciare una versione possibile, per quanto avventurosa, di Edgar Allan Poe.
L’idea è che qualcuno uccida seguendo i rituali dei libri di Poe, per stimolare una sua reazione e portarlo a scrivere di nuovo, lo spunto invece è quello di aggrapparsi al fatto che lo scrittore sia realmente morto in circostanze poco chiare.
Ovviamente tutta la questione del film è far vivere ad Edgar Allan Poe una storia da Edgar Allan Poe, in cui l’orrore sia declinato in chiave gotica (cimiteri, fogne, fumo, interiora...) e lentamente la follia si impadronisca dell’eroe che in questo modo non diventa mai tale.
L’ambientazione è a metà tra il plausibile e il fantastico, tra l’iperbolico e il realistico in cui la stilizzazione non è mai spinta al massimo ma tenuta a bada. Mantelloni che spariscono nella nebbia britannica, studi in penombra ed esplorazioni con candele in mano, eppure mai che davvero si intuisca una visione originale dietro tutto questo.
Per quanto possa sembrare puerile l’idea, un Poe avventuroso (e ovviamente tormentato) poteva essere uno stimolo interessante, specie per come viene introdotto: vanitoso, in totale decadenza, noto presso un certo tipo di pubblico ma incapace di essere all’altezza di se stesso e soprattutto, disposto a tutto per soldi (cioè per alcol). Invece quello che John Cusak si trova a dover portare sullo schermo diventa in pochi minuti un antieroe come molti, che rifugge il conflitto fino a che non è costretto ad affrontarlo e non brilla per alcuna caratteristica.
Allo stesso modo del suo protagonista nemmeno The raven brilla per alcuna caratteristica particolare. Non è un giallo interessante, nemmeno un thriller, non ha una visione dell'ottocento avventuroso che sia intrigante, di certo non spaventa nè affascina con l'evocazione di paure inconsce e soprattutto non costituisce una versione cinematografica dell'universo di Poe.
Pensare di portare uno dei più grandi poeti e narratori del gotico e del disturbante in un film per tutta la famiglia, specialmente indicato al pubblico dei giovani adulti, è insomma una contraddizione in termini.
3 commenti:
Non che mi aspettassi un capolavoro ma neppure questa delusione ... Ora, sparare a zero sul film sarebbe esagerato perchè non è peggio di tanti altri del genere. Il punto è che si vede che il progetto era più ambizioso e, per calcolo economico o incapacità, è stato proprio ridotto ai minimi termini. Perfino le scenografie sembrano riciclate...
E' proprio una cosa senza idee...
Da un po' di mesi a questa parte ho capito una cosa essenziale e cioè che un po' per mancanza di tempo, un po' per spiccato snobismo che prima non avevo, sono diventata molto ma molto più selettiva. Io un film in cui ad interpretare Poe ci mettono John Cusack, proprio mi rifiuto di vederlo...
Ale55andra
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