Questa è l'ultima volta che mi faccio fregare da Tarsem Singh.
La questione intorno a questo Biancaneve era tutta riguardante il suo regista. Non quindi intorno a Julia Roberts che ironizza caricaturando l'atteggiamento femminile nei riguardi della fobia dell'invecchiamento, non intorno alla metafora (esile esile) del contrasto madri/figlie, non intorno ad un adattamento che riracconta le "origini" di Biancaneve (per gli amici 'neve, come viene chiamata nel film in modo da prestare il fianco ad un gioco di parole).
La questione era vedere all'opera un videoclipparo/pubblicario a modo suo anche interessante, che già non aveva fatto furore con Immortals, ma al quale ero ben disposto a dare più d'una possibilità.
Invece Biancaneve di Tarsem Singh è "Biancaneve con costumi curiosi, ben poca ironia e un percorso indeciso tra il risvolto ammiccante al pubblico adulto e il comic-relief per bambini". Delle idee visive per le quali Tarsem Singh è noto non c'è traccia, nemmeno nelle sequenze dentro lo specchio. Più che altro non c'è traccia di quell'atteggiamento che dovrebbe caratterizzarlo, non c'è traccia cioè di audacia, voglia di ridefinire l'ambito visivo di qualcosa di noto e magari un po' di iconoclastìa. Non c'è niente. In Biancaneve non c'è niente (perchè io non conto il finale Bollywood-exploitation come "qualcosa").
5 commenti:
Tarsem Singh è o non è il regista più sopravvalutato del reame?
Io dico di si.
Però col commento sul finale un po' mi stai fregando...
Ale55andra
Si lo è.
No secondo me davvero un finale con balletti e musica indiana non può contare come un punto a favore del film!
Davvero. Ma l'"altro" Biancaneve? Qualcuno l'ha visto? Mi attiravano un po' le atmosfere, ma la vista di Biancaneve in corrazza mi ha quasi ammazzato il desiderio.
esce tra qualche mese
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