CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2012
Esiste una tendenza negli ultimi 20 anni alla rappresentazione del divertimento estremo. Un divertimento sempre uguale, sempre di massa e sempre omologato sugli elementi più commerciali, come se fosse determinato dall'alto, da chi deve vendere. E' una rappresentazione principalmente televisiva e principalmente catalizzata intorno all'Mtv culture e ciò che poi ne è derivato negli anni, ma spesso declinato anche al cinema. Soprattutto è una rappresentazione che precede l'esistenza stessa di questo divertimento, cioè le immagini dei giovani nelle spiagge che urlano con coktail in mano, musica al massimo e uno speaker e/o rapper (a seconda di luogo ed anno) che danno il tempo preesistono al loro effettivo realizzarsi nella realtà.
E dietro quest'idea che diventa esigenza ed aspirazione ad un divertimento estremo ed idealizzato (in tv e al cinema non esiste il brutto in queste aggregazioni, nella realtà sappiamo che è diverso) si cela moltissimo altro.
Lo ha messo in scena perfettamente Project X, che dell'esigenza di party e della follia conseguente ha fatto metafora della rivoluzione per una generazione che non ha ideali se non un'idea vaga (ma forte!) di sballo (madonna che parola....). E lo mette in scena ora anche Spring Breakers, sottolineando l'estrema violenza di queste immagini.
E' proprio con esse infatti che il film si apre, con i ralenti che sembrano presi da una qualsiasi trasmissione televisiva al mare, solo estremizzati negli ammiccamenti sessuali, esagerati nella patina e resi impressionanti dalla lentezza. Cominciando a lavorare sul senso di quelle immagini e modificandone la percezione comune Harmony Korine dà il via ad un film su 4 ragazze che partono per le vacanze di primavera e finiscono per compiere un viaggio nel crimine e nella violenza. Da lì in poi tutto sarà all'insegna dell'uso degli strumenti e dei mezzi dell'intrattenimento di massa più facile per metterne in risalto l'incredibile violenza.
Ci sono scene di sparatorie con Britney Spears di sottofondo, girotondi con passamontagna rosa e fucili a pompa e le protagoniste sexy costantemente in bikini, piedi scalzi e performance lesbiche sono attrici diventate note per show e film su Disney Channel.
Il mondo del divertimento di massa esposto per la violenza che le sue immagini celano secondo Harmony Korine.
Ma se l'idea è il massimo dell'interesse, la riuscita non sempre è all'altezza. Nella prima parte il film stenta ad ingranare, si innamora di sè più volte (la prima rapina ad esempio) e si dilunga con espedienti non sempre riusciti. Nella seconda invece, la spremuta di sangue e la determinazione con cui lo Spring Break diventa solo violenza, priva degli ammiccamenti glamour e della patina, solo bikini, pallottole e passamontagna rosa, giova al ritmo e si ha finalmente la sensazione che anche il film lavori per trovare quel senso che lo spettatore è pronto a leggere dall'inizio.
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