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24.3.15

Una nuova amica (Un nouvelle amie, 2015)
di François Ozon

PUBBLICATO SU  
Che ruolo hanno le donne nella società contemporanea? A Ozon piace molto esplorare rischi, pericoli e possibilità di donne giovani e non più giovani nei suoi film. Alle volte ridendone, alle volte con grande serietà. A cosa sono soggette? Che devono sopportare? E in cosa sono avvantaggiate? È come se tutta la sua filmografia esplorasse piaceri, dolori e contraddizioni di essere donna. Ragionando da questo punto di vista sembra allora scontato che prima o poi sarebbe arrivato un suo film sul travestitismo, cioè su un uomo che vuole apparire donna. Il desiderio di esserlo da parte di chi non lo è. Il protagonista non vuole cambiare sesso, non è nemmeno omosessuale, vuole solo vestirsi da donna, vuole solo poter esperire il piacere dell'abbigliarsi esperito dalle donne, e questo desiderio aumenta in corrispondenza della morte della moglie. Nonostante David (interpretato da Roman Duris) sia l'oggetto dell'attenzione del film, lo stesso non è il vero protagonista, e questa è la parte più interessante di un'opera che più avanza più sembra far di tutto per scoraggiare lo spettatore.

È infatti l'amica di David (ma soprattutto amica da sempre della defunta) la vera protagonista, il personaggio che affronta una trasformazione anche se di rimbalzo rispetto a quella di David. Nello scoprire la mania del vedovo della sua migliore amica e poi nel fomentarla, come a cercare di poter rimettere in piedi il perduto legame con la defunta, Anais Demoustier sembra lentamente compensarlo e diventare mascolina (con molta moderazione). Flagellata da paure e incubi è lei la vera donna incastrata in una storia di incertezza sessuale.
L'inizio è folgorante, un montaggio quasi muto di piccole scene della vita delle due amiche dall'infanzia al matrimonio, sembra che per pochi minuti Ozon adotti lo stile di carrelli e stacchi di Soderbergh per fare un riassunto moderno e antico al tempo stesso. Mette in scena un complesso di prime volte e dichiarazioni d'amicizia, ordinarie invidie tra amiche e un fantastico senso di "aspirazione". Per Claire la sua amica Laura è un mito, più bella, più di successo con gli uomini, sposatasi prima di lei e anche fidanzatasi prima di lei, addirittura soffre le delusioni del tradimento prima di lei. Claire un po' vive la sua vita attraverso Laura e quando la ritrova in David forse vuole tornare a quella piacevole vita per interposta persona.

Dettaglio aggravante è il fatto che Una nuova amica sia girato con uno splendido stile anni '50, nel quale i momenti di suspense sembrano echeggiare le soluzioni di Hitchcock ma con un garbo esaltante. È aggravante perchè a fronte di tutto questo, Una nuova amica, nella sua seconda metà, si perde, scoraggia lo spettatore nella misura in cui rimanda continuamente le svolte senza avere nel frattempo qualcosa di interessante da dire. Rimesta intorno alle paure di Claire senza darle la tensione che aveva all'inizio. Ad un certo punto l'impressione è che si perda del tempo. In realtà il film cerca di muoversi in punta di piedi, prepara la svolta finale con dovizia e lentezza, ma svaporando di scena in scena l'interesse nei confronti di personaggi che diventano sempre meno originali e sempre più mosci.
Un intollerabile risveglio finale poi mette la pietra tombale sul film.

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