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16.2.06

Non ce ne libereremo mai! Davvero...

Assieme alle storie sulle tecnologie (non importa quali, vanno bene quelle più in voga nel momento in cui si parla) che fanno male al fisico (al momento c'è l'ipod che rende sordi), torna ciclicamente anche la storia della scrittura che va scomparendo.
Anni fa, nel momento del boom delle telvisioni, si diceva che nel futuro nessuno avrebbe più scritto, che si sarebbe perso definitvamente il piacere di mandare una lettera (piacere talmente passato che ormai la stragrande maggioranza di coloro i quali lo predicano non lo hanno mai provato), che non si sarebbe più letto e che il futuro della comunicazione era fatto di video, con tanto di film di fantascienza che dipingevano un futuro fatto unicamente di comunicazioni in video.
Poi è arrivato internet a smentire tutto riportando la scrittura e la lettura al centro di tutto.
Ma l'apocalittismo è un male impossibile da sradicare e non ce ne libereremo mai, si sa.
Così anche ora tornano alla carica i soliti apocalittici dichiarando che i nostri bambini stanno perdendo il dono della scrittura a mano, invasi da un mondo di computer (che come è noto sono il male supremo).
Parlo di tutto questo a seguito della lettura di questo articolo, in cui Marina Cavallieri cita un pezzo comparso su The Guardian che depreca i tempi moderni nei quali non si usa più la penna, addirittura si usa la carta di credito invece dell'assegno, tanto poco si scrive, descrivendo l'attività del pigiare tasti come il gradino più infimo della società.
Seguono considerazioni prive del minimo fondamento: si afferma che non scrivendo a mano i bambini perdano la capacità di elaborare pensieri complessi, dando la colpa ai testi brevi degli SMS, ma il punto è semmai che la capacità di elaborare testi complessi, strutturare un pensiero e organizzarlo sono prerogative dei sistemi di scrittura in generale e non un'esclusiva della scrittura manuale, che è solo una modalità della scrittura e non una forma d'arte a sè (il disegno semmai lo è). E comunque la scrittura in sè è tutt'altro che in crisi se i bambini degli anni '70 e '80, quelli che dovevano essere vittime di una cultura del video, incapaci di alcune forma di scrittura, non solo non guardano quasi mai la televisione e se lo fanno è in maniera distratta (dati Auditel, non miei) ma sono anche la generazione dei blog, cioè scrivono molto ma molto di più dei loro genitori.
Nessuno spiega cosa ci sia di diverso tra scrivere una lettera con penna, foglio e calamaio e scrivere un'email. Se proprio se ne deve discutere si deve fare una questione di stile e registro, l'email presuppone un linguaggio più rapido e diretto, molto meno formale, ma non per questo il contenuto deve essere meno complesso o articolato, in questo caso il mezzo non condiziona il contenuto ma solo la sua forma.
Il discorso poi sulla scrittura da SMS o da chat sarebbe decisamente più complesso (quello si) da fare, perchè i giovani di oggi scrivono talmente tanto che in alcuni casi necessitano di forme più rapide e arricchite di scrittura che scimmiottino la comunicazione verbale (la scrittura abbreviata e fatta di emoticons), ma questo tipo di scrittura poi non sostituisce la scrittura più tradizionale.
Alla fine dell'articolo in questione si cita anche il pedagogo Benedetto Vertecchi e uno studio del 1999 (non ben precisato) dicendo che si rischia di andare verso un futuro con forti differenze di casta in base a chi sa scrivere e chi no (riassumo io). Non considerando per nulla che la lettura e la scrittura al momento sono fondamentali per qualsiasi cosa si voglia fare, perchè se una volta le informazioni (da quelle burocratiche a quelle d'attualità) si ottenevano a voce (televisione o sportelli informazioni) oggi queste trovano sempre più posto in rete.

Possibile mai che si continuino a dire queste cose anche ora che la scrittura e la lettura sono più fondamentali che mai!
Nella storia dell'umanità non era mai capitato che fosse così necessario saper leggere e scrivere come in questo momento, perchè da quando l'alfabetizzazione ha cominciato a crescere ed è diventata qualcosa padroneggiata dalla quasi totalità della popolazione mai un medium fondato prettamente sulla scrittura aveva avuto un ruolo così importante.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricordiamoci poi che la scrittura cosiddetta "da sms" esiste da prima della diffusione degli sms. sia la "x" al posto del "per" che le "k" ( il "cmq" non sono sicura) le ho sempre viste nei diari dei teen da che io mi ricordi.
Senza parlare delle abbreviazioni, che esistono da quando esiste la scrittura.
Per quanto mi riguarda cerco di limitare la scrittura da messaggini agli sms e agli appunti presi a lezione, perchè in effetti le "K" sono un pò antiestetiche (anche se qualche "cmq" mi scappa dalla penna o dalla tastiera anche quando non strettamente necessario) ma non vedo in quale modo possono inibire la nostra capacità di scrittura.
Tra l'altro io che ho una calligrafia brutta e incomprensibile (e non ho usato un pc prima delle medie) mi sento più spinta a scrivere mail dato che so che chi le riceve riuscirà a leggerle.


gparker ha detto...

Parlarne con me poi è assolutamente non attendibile, l'ultima volta che sono stato costretto mio malgrado a scrivere con la penna mi facevano male le dita e mi sono ripromesso di non farlo più.

Riguardo la scrittura abbreviata io la uso spesso anche nel blog (il "cmq" è un'invenzione grandiosa!) e chiaramente non inferisce in alcun modo, i pensieri sono nella testa ed è l'atto di scriverli che ne condiziona la forma non il mezzo che utilizzi per scriverli. Altrimenti i libri scritti con macchina da scrivere o computer sarebbero riconoscibili da quelli scritti a mano e poi dattiloscritti.

Non ci libereremo mai della tecnofobia, perchè se ogni generazione accetta la propria tecnologia ma non quelle che gli seguono...


gparker ha detto...

Può essere... Hai provato a farti vedere da un medico?


gparker ha detto...

Chiaramente scherzavo. E che io, come ho già scritto, invece sono il contrario. Mi vengono le bolle alle mani se prendo in mano una penna.


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