Molti anni dopo I Pugni In Tasca Bellocchio torna suoi medesimi temi per affrontarli in maniera più matura e ragionata e da un punto di vista simile ma spostato in avanti.
A fare da raccordo c'è il protagonista (il medesimo) ed anche un'esplicativa sequenza in cui al cinema lui e la sua amata vedono I Pugni In Tasca il suo primo film di successo (nella finzione e non).
La riflessione ha tutti i caratteri del film bellocchiano (iconoclastia, complessità di intenti, velleità poetiche e di astrazione) tranne la ricerca estetica, questa volta davvero ai minimi storici.
Eppure non è presente quel felice incontro tra simbolismi e comunicazione, il film procede lento, lentissimo tra dialoghi inutili e personaggi che faticano a staccarsi dallo stereotipo e così anche il messaggio dell'oppressione della famiglia (specialmente in provincia) e la forte pulsione a staccarsene non vanno più in là della pur convincente scena in cui il protagonista si veste come il cadavere di suo fratello per soddisfare la madre e apparirgli di notte.
A fare da raccordo c'è il protagonista (il medesimo) ed anche un'esplicativa sequenza in cui al cinema lui e la sua amata vedono I Pugni In Tasca il suo primo film di successo (nella finzione e non).
La riflessione ha tutti i caratteri del film bellocchiano (iconoclastia, complessità di intenti, velleità poetiche e di astrazione) tranne la ricerca estetica, questa volta davvero ai minimi storici.
Eppure non è presente quel felice incontro tra simbolismi e comunicazione, il film procede lento, lentissimo tra dialoghi inutili e personaggi che faticano a staccarsi dallo stereotipo e così anche il messaggio dell'oppressione della famiglia (specialmente in provincia) e la forte pulsione a staccarsene non vanno più in là della pur convincente scena in cui il protagonista si veste come il cadavere di suo fratello per soddisfare la madre e apparirgli di notte.
1 commento:
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