Dovevo ascoltare gli altri cinebloggers e rimanere a casa, o quantomeno andare a vedere altro...
Che Una Notte Al Museo sia un film edulcorato te ne rendi conto subito da come vengono trattate le situazioni familiari dei protagonisti e da come la ragazza del film sia vestita e truccata il più sobriamente possibile. Come insomma tutto sia levigato (per gli standard americani).
Ma almeno speravo in qualcosa di divertente. Come mi sbagliavo... Tranne qualche pezzo autonomo di Ben Stiller (che è sempre Ben Stiller), come quello della scimmia che strappa le istruzioni o il dialogo con Attila, e le piccole parti in cui interviene Ricky Gervais, per il resto quasi non si ride.
Costellato di partecipazioni importanti (oltre a Robin Williams e Owen Wilson ci sono anche il GRANDISSIMO Dick Van Dyke, Mickey Rooney, Bill Cobbs, Ricky Gervais (l'unico sempre in parte e sempre originale) e Pierfrancesco Favino), il film non va oltre lo spunto di trama. Di notte il museo si anima. E basta. Da qui scaturiscono un po' di avventure ma nemmeno troppe, tanto che alla fine la trama si ripiega sui vecchi custodi che vogliono rubare la tavola egizia che dona la magia al museo...
La cosa forse più interessante da notare in questo piatto film (a parte la splendida fotografia di Guillermo Navarro che inventa una trovata intelligentissima per focalizzare l'attenzione dello spettatore su ciò che il protagonista legge all'interno di una pagina) rimane come ad un certo punto, verso la fine, il film perda quasi ogni connotato di modernità (resituitagli a tratti dal citazionismo) e ritorni una pellicola simil disneyana, proprio in coincidenza con l'aumento di importanza del personaggio di Dick Van Dyke. Quando scappa con la diligenza ridendo malignamente come i migliori cattivi anni '50-'60, in quel punto sembra che tutte le parti del film (non solo la sua recitazione) facciano un salto indietro nel tempo. Cosa che tra le altre cose dimostra che in questi decenni non è cambiato poi molto nel cinema americano di facile lettura.
TOP SCORE a cura di Compatto
Agli inizi del 2006 si vociferava che Stephen Sommers potesse dirigere il film Una Notte al Museo, ora il nome Stephen Sommers ha molti significati tra cui: vaccata, effetti speciali a rotella e Alan Silvestri (da 6 anni a questa parte, ovvero da quando, Jerry Goldsmith compositore de La Mummia, non volle tornare a musicare il sequel). E' un unione che favorisce entrambi: Sommers può dire che qualcosa di buono nel suo film c’è e Alan Silvestri si può scatenare/esaltare come solo lui sa. Poi per vari motivi Sommers non prese più parte al progetto e al suo posto arrivò Shawn Levy e per un pò si fece il nome di John Ottman come compositore, poi invece a sorpresa all’ultimo rispunta Alan Silvestri.
Quando si parla di Alan Silvestri si parla di un compositore che non esito a definire uno dei migliori in circolazione, quando si scatena (come lui solo sa fare) non c’è Mark Mancina, James Horner, John Williams, Hans Zimmer che tenga (forse solo John Debney può tenergli testa). Peccato che questo non è uno di quei casi, per carità lo score è bello, ci sono musiche divertenti, musiche drammatiche, musiche d’azione (con le sue tipiche marcette), però alla fine dei 53 minuti si rimane come con un senso di vuoto, come se mancasse qualcosa, che ne è dei 101 elementi d’orchestra?
TOP SCORE a cura di Compatto
Agli inizi del 2006 si vociferava che Stephen Sommers potesse dirigere il film Una Notte al Museo, ora il nome Stephen Sommers ha molti significati tra cui: vaccata, effetti speciali a rotella e Alan Silvestri (da 6 anni a questa parte, ovvero da quando, Jerry Goldsmith compositore de La Mummia, non volle tornare a musicare il sequel). E' un unione che favorisce entrambi: Sommers può dire che qualcosa di buono nel suo film c’è e Alan Silvestri si può scatenare/esaltare come solo lui sa. Poi per vari motivi Sommers non prese più parte al progetto e al suo posto arrivò Shawn Levy e per un pò si fece il nome di John Ottman come compositore, poi invece a sorpresa all’ultimo rispunta Alan Silvestri.
Quando si parla di Alan Silvestri si parla di un compositore che non esito a definire uno dei migliori in circolazione, quando si scatena (come lui solo sa fare) non c’è Mark Mancina, James Horner, John Williams, Hans Zimmer che tenga (forse solo John Debney può tenergli testa). Peccato che questo non è uno di quei casi, per carità lo score è bello, ci sono musiche divertenti, musiche drammatiche, musiche d’azione (con le sue tipiche marcette), però alla fine dei 53 minuti si rimane come con un senso di vuoto, come se mancasse qualcosa, che ne è dei 101 elementi d’orchestra?
11 commenti:
io lo sapevo...cazzo.
si ti do ragione in pieno il flm nn è per nulla politicamente scorretto come i solito di stiller...e per me sono già 10 punti in meno.....alcune trovate restano però geniali.....la scimmia,i cavernicoli e l'estintore....
perfettamente d'accordo su tutto...
ps. il nuovo layout mi piace tranne i bottoni a sinistra :P e tu dirai chissenfrega :)
Ho visto il film ieri sera ed ho ancora i brividi.
Solo pochi punti mi sono piaciuti:
Ricky Gervais e la scollatura del maglioncino azzurro di Carla Gugino.
Ecco.
chi è Dick Van Dike?
MA come chi è Dick Van Dyke???? Clicca su Grandissimo e capirai.
Kavia: no i pareri sono sempre accetti, quei bottoni non sei il primo a criticarmeli, ma a me piacciono tanto.... Sono uno dei motivi per cui volevo cambiare template....
lui: anche io l'avevo notato. Cinematograficamente parlando s'intende!
no frankie che delusione...come chi è Dick Van Dyke????
E' come non sapere chi è George Peppard!
bravo
Beh George Peppard = Hannibal Smith...
Lì mi fermo...
Mary Poppins poi mi è sempre stata sul cazzo.
dissento fermamente, ma cordialmente, da quanto scritto su alan silvestri. o meglio da quanto scritto su john williams.
ok, silvestri quando si lancia è bravo, ma a parer mio non c'è confronto tra i due.
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