Vittorio Zambardino qualche giorno fa parlava di evoluzione parallela dei media citando una dichiarazione di Carlton Cuse, uno dei produttori di Lost, che in un'intervista alla ABC aveva affermato:
Premesso che non credo che Lost non avrebbe avuto successo nell'era preinternet, perchè il passaparola dei misteri, il loro disvelamento popolare e il concetto di dibattito sociale che si sviluppa intorno ad una trama progettata per avere ampi margini interpretativi era già stato tutto quanto sfruttato e visto con Twin Peaks, è chiaro che la presenza di internet mette nuovi elementi sulla bilancia.
Ma più che con Lost trovo interessante quando i misteri nascono e vengono svelati in rete, enza contributi esterni, come fu il celebre caso di Lonelygirl15 quasi un anno fa (uno degli ultimi veri fenomeni della rete). Lì c'era qualcosa di suggerito e seminascosto (la religione satanista della protagonista) che gli utenti avevano scoperto tramite l'utilizzo dell'intelligenza collettiva, ma soprattutto c'era stato qualcosa di davvero nascosto che è stato scoperto, cioè il fatto che si trattasse di una serie e non di veri video. Quello non era previsto (almeno inizialmente) ed è stato portato alla luce tramite l'interazione degli utenti.
Il fatto che altri media più vecchi traggano vantaggio dalle dinamiche sociali che media più nuovi favoriscono mi sembra abbastanza scontato, è la medesima dinamica che fa aumentare gli ascolti e il gradimento di programmi nei quali si può telefonare o che mettono in sovrimpressione gli sms degli spettatori.
I think that 'Lost' would never succeed in the pre-Internet era. It's the fact that the show is complicated and intentionally ambiguous; it allows the fans to become involved in its analysis. In the old school, traditional three or four network media model, this show is too complicated and too hard to keep up with. It wouldn't workquesto porta Zambardino a ipotizzare che la presenza di un nuovo medium, internet, ne influenzi uno vecchio, la TV, consentendo cose prima impossibili.
Premesso che non credo che Lost non avrebbe avuto successo nell'era preinternet, perchè il passaparola dei misteri, il loro disvelamento popolare e il concetto di dibattito sociale che si sviluppa intorno ad una trama progettata per avere ampi margini interpretativi era già stato tutto quanto sfruttato e visto con Twin Peaks, è chiaro che la presenza di internet mette nuovi elementi sulla bilancia.
Ma più che con Lost trovo interessante quando i misteri nascono e vengono svelati in rete, enza contributi esterni, come fu il celebre caso di Lonelygirl15 quasi un anno fa (uno degli ultimi veri fenomeni della rete). Lì c'era qualcosa di suggerito e seminascosto (la religione satanista della protagonista) che gli utenti avevano scoperto tramite l'utilizzo dell'intelligenza collettiva, ma soprattutto c'era stato qualcosa di davvero nascosto che è stato scoperto, cioè il fatto che si trattasse di una serie e non di veri video. Quello non era previsto (almeno inizialmente) ed è stato portato alla luce tramite l'interazione degli utenti.
Il fatto che altri media più vecchi traggano vantaggio dalle dinamiche sociali che media più nuovi favoriscono mi sembra abbastanza scontato, è la medesima dinamica che fa aumentare gli ascolti e il gradimento di programmi nei quali si può telefonare o che mettono in sovrimpressione gli sms degli spettatori.
Nessun commento:
Posta un commento