Si.
E non tanto per il film in sè ma per ciò che tenta di fare e per la risposta che noi (in qualità di critica, opinione e spettatori) diamo a questo tentativo.
Il tentativo (riuscito o meno) di cui parlo è fare un film di genere (nel caso particolare un Western Metropolitano) lontano da schemi hollywoodiani e da piccolezze italiane che riesca ad essere in continuità con il nostro cinema e contemporaneamente di respiro internazionale.
Insomma in parole povere un film serio di genere.
Io ho già detto più volte che secondo me l'esperimento è fallito su tutta la linea (non fosse per il soggetto che è molto interessante), ma mostro qui alcuni estratti da un articolo di Sentieri Selvaggi che invece loda il film in molti modi diversi.
Lo faccio perchè non capisco. Si tratta di persone le cui opinioni non condivido (a partire dalle posizioni sul cinema di Ron Howard) ma comunque gente che segue molto il cinema anche per lavoro e anche in maniera tecnica, e sinceramente mi stupisco delle lodi quando invece avrei detto che Cemento Armato non poteva essere salvato da nessuno.
Prima di copiaincollare alcuni estratti significativi che diano l'idea del punto di vista preciso una cosa: a scrivere il soggetto di Cemento Armato c'è Luca Poldemengo che è uscito dalla scuola di cinema di Sentieri Selvaggi ma non credo che le lodi siano fatte per portare l'acqua al proprio mulino, semmai credo il contrario, cioè che Luca Poldemengo abbia applicato ciò che si insegna alla scuola di Sentieri Selvaggi e che quindi loro non possano che approvarlo.
E non tanto per il film in sè ma per ciò che tenta di fare e per la risposta che noi (in qualità di critica, opinione e spettatori) diamo a questo tentativo.
Il tentativo (riuscito o meno) di cui parlo è fare un film di genere (nel caso particolare un Western Metropolitano) lontano da schemi hollywoodiani e da piccolezze italiane che riesca ad essere in continuità con il nostro cinema e contemporaneamente di respiro internazionale.
Insomma in parole povere un film serio di genere.
Io ho già detto più volte che secondo me l'esperimento è fallito su tutta la linea (non fosse per il soggetto che è molto interessante), ma mostro qui alcuni estratti da un articolo di Sentieri Selvaggi che invece loda il film in molti modi diversi.
Lo faccio perchè non capisco. Si tratta di persone le cui opinioni non condivido (a partire dalle posizioni sul cinema di Ron Howard) ma comunque gente che segue molto il cinema anche per lavoro e anche in maniera tecnica, e sinceramente mi stupisco delle lodi quando invece avrei detto che Cemento Armato non poteva essere salvato da nessuno.
Prima di copiaincollare alcuni estratti significativi che diano l'idea del punto di vista preciso una cosa: a scrivere il soggetto di Cemento Armato c'è Luca Poldemengo che è uscito dalla scuola di cinema di Sentieri Selvaggi ma non credo che le lodi siano fatte per portare l'acqua al proprio mulino, semmai credo il contrario, cioè che Luca Poldemengo abbia applicato ciò che si insegna alla scuola di Sentieri Selvaggi e che quindi loro non possano che approvarlo.
[...] e davvero ha ragione il nostro direttore quando parla di “un film che se andrà bene può essere molto pericoloso” – perchè d’un tratto di fronte a Cemento Armato tutto il cinema italiano ‘di genere’ (soprattutto quello che si fregiava d’esser tale nell’ora di punta dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia...) appare in tutto il suo sconfortante dilettantismo. Dal lato opposto, le barre di acciaio inossidabili colate all’interno di uno script inattaccabile, blindato, compatto, perfettamente funzionale, oliato, spedito, precisissimamente americano – già da Natale a New York, ad oggi ultimo film di Neri Parenti, ci s’era resi conto di quanto la scrittura di Brizzi e Martani avesse raggiunto un livello di scorrevolezza sotterranea che si traduceva nella perfetta macchina dell’operazione natalizia che non perdeva un colpo, attuando un onnisciente ed irrefrenabile determinismo al sistema infallibile degli sketches e delle gag [...]
[...] costruzioni ineffabili di sequenze e colpi di scena ad effetto, pochi istanti dopo già sembra che nessuno abbia il controllo di niente in questa Roma friedkiniana di numeri di targa che coincidono, tangenziali che non si muovono, pistole che sparano all’improvviso, poliziotti corrotti, roghi di automobili, specchietti che saltano, motorini rubati, violenze carnali, condomini matti, padri scomparsi, stranieri, ragazzini, ninettidavoli e Vaporidis in canotta tatuaggio e piastrina al collo – tutti in balia degli eventi che rotolano spietati, con tutta la forza dirompente e distruttiva di un destino che gli uomini non hanno né la forza né il potere di cambiare [...]
[...] e quando si arriva alla resa dei conti, nei soavi (anche nel senso di Michele...) minuti finali che sembrano venuti fuori da un film di Hong Kong, la sensazione è quella che in nessun modo, in nessun altro dei mondi possibili, sarebbe potuta andare diversamente.
10 commenti:
Questo si chiama accanimento. E fai benissimo. GParker, hai tutta la mia stima, continua a lottare. Condivido le tue posizioni su questo caso di cinema italiano e, a postilla, su Ron Howard. Che io ribattezzerei, per rendere il suo spessore di uomo e artista, "Howard il papero".
Me ne rendo conto che è un po' offtopic, ma hai visto che Pacino e Deniro recitano insieme in un thriller del non esattamente esaltante Jon Avnet? Pare che saranno spesso nella stessa inquadratura. E forse c'è pure Scorsese. Sono proprio alla frutta.
...
Ok, era offtopic.
@anonimo: sono felice di vedere che c'è chi la pensa come me. Più che altro ne parlo perchè mi fa arrabbiare che non si faccia un certo cinema e che quelle poche volte che accade mi tocca augurarmi che incassi poco.
Forse dovremmo piegarci a sperare che incassi molto e che dia fiducia a fare altri film di questo genere, sperando che da una produzione di massa esca qualcosa di meglio. Forse l'unico modo è cominciare così...
@dario: anche tu fissato con la storia della stessa inquadratura? E dove hai sentito della presenza di Scorsese?
Uhm, no non me frega niente e anzi ci ironizzavo su, visto che è la fissa di tutti. In rete è parecchio sottolineata questa cosa (anche su Repubblica), quando invece Mann li aveva sfruttati benissimo proprio perché li aveva tenuti separati. Circa Scorsese l'informazione l'ho trovata su imdb, però è segnalato come rumored.
Perchè proprio oggi pomeriggio ne avevo sentito parlare in Radio.
Cmq non ho troppa fiducia verso questi progetti di gruppo, perchè solitamente si perde d'occhio la trama e il film (essendoci poi Jon Avnet....) e finisce che è uno schifo con 4 scene fatte su misura per pacino e de niro che esagerano.
Sì, per quello dicevo che sono alla frutta. Dal momento che da tempo immemorabile non ne azzeccano una tentano il colpo da botteghino attraverso il mestierante di turno. E anche se la sceneggiatura è del tipo di Inside man, non un cretino, è facile che verrà una sonora schifezza. Però con tutti e due nella stessa inquadratura. :D
"Forse dovremmo piegarci a sperare che incassi molto e che dia fiducia a fare altri film di questo genere, sperando che da una produzione di massa esca qualcosa di meglio. Forse l'unico modo è cominciare così..."
Sono assolutamente convinto che sia questo l'unico modo per far tornare i generi: l'industria, la produzione di massa. Tante schifezze, ma anche bei film nel mucchio. Speriamo!! Leggendo la tua recensione è come se avessi già visto il film. Che tristezza.
Si tristezza è la parola giusta.
La parola giusta è DISPREZZO.
La parola giusta è VIOLENZA...nella maggior parte dei casi
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