Che poi uno ci ripensa e ci ripensa e si chiede se non è stato troppo duro, se in fondo non sono quelle delle maniere per far entrare nelle dinamiche del nostro cinema (che comunque deve mantenere una sua indipendenza sennò facciamo le copie dei film americani) meccanismi che tradizionalmente non ci appartengono.
Se non sia sbagliato fare i paragoni con il cinema di Scorsese e pensare che in fondo i nostri protagonisti devono parlare in quella maniera, con quelle battute perchè mettergli in bocca le frasi da duro americano o farli agire come Bruce Willis non sarebbe più ridicolo.
Se non sia sbagliato fare i paragoni con il cinema di Scorsese e pensare che in fondo i nostri protagonisti devono parlare in quella maniera, con quelle battute perchè mettergli in bocca le frasi da duro americano o farli agire come Bruce Willis non sarebbe più ridicolo.
E poi pensi invece che hai fatto bene! Perchè sono le dinamiche fondamentali che vanno introiettate, è la visione di mondo a fare la differenza fra i generi e non come parlino, e si può parlare all'italiana senza imitare altre culture riuscendo comunque a mostrare con credibilità una realtà dove è facile morire e difficile amare, dove la gente lotta per sopravvivere alla tristezza e cerca disperatamente di uscire dal fango ma finisce sempre preda delle proprie pulsioni passionali (che sono le dinamiche più appassionanti dei noir).
E in fondo tutto questo già si è fatto da noi anche prima degli anni '70, non per niente (nonostante reciti male quanto gli altri) l'unico che si distingue e che è veramente credibile di tutto Cemento Armato è Ninetto Davoli. E aveva ragione Pasolini quando diceva che queste persone (accuratamente selezionate e dirette, mica tutti!) portavano la vita nei film, con quelle facce, quelle espressioni di recitazione stentata ma dotata di forte panismo.
Già esiste una via italiana a questo cinema!
Già esiste una via italiana a questo cinema!
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