E' veramente un oggetto strano questo film di Jean Becker, quasi privo di trama (solo verso la fine succede veramente qualcosa) e infarcito di dialoghi, continui botta e risposta, dibattiti e battute tra il giardiniere e il padrone (un pittore) che all'inizio del film scoprono di essere stati compagni di scuola in gioventù.
Chiaramente è l'amicizia profonda che si instaura tra i due ad essere sotto il riflettore. Uno divorziato e pieno di avventure sentimentali con ragazzine e l'altro sposato con moderata felicità con una moglie dominatrice e ripetitiva.
Un'amicizia fortemente maschile che passa attraverso la compenetrazione e la comprensione delle passioni e dei lavori dei due (pittura e giardinaggio) e attraverso anche il reciproco supporto nelle proprie attività. Fatti prima che parole in un film dove fatti non ce ne sono quasi ma parole tante.
Ripreso con invisibilità rara e un gusto particolare per la lentezza senza che questa mai possa entrare in conflitto con la noia Il Mio Amico Giardiniere è sorprendente per come spiazzi lo spettatore in un continuo rimando dell'azione, mentre continua a concentrarsi su cose marginali (che si rivelano chiaramente le più importanti).
Alla fine ci si chiede che film si è visto, la storia di un uomo che scopre un'altra parte di sè dal contatto con qualcuno contemporaneamente molto vicino e molto lontano (amico ma proveniente da tutt'altra realtà e con tutt'altra vita) o semplicemente una storia di umanità spicciola e sentimenti semplici ma raccontata con la necessaria empatia e senza enfasi?
Chiaramente è l'amicizia profonda che si instaura tra i due ad essere sotto il riflettore. Uno divorziato e pieno di avventure sentimentali con ragazzine e l'altro sposato con moderata felicità con una moglie dominatrice e ripetitiva.
Un'amicizia fortemente maschile che passa attraverso la compenetrazione e la comprensione delle passioni e dei lavori dei due (pittura e giardinaggio) e attraverso anche il reciproco supporto nelle proprie attività. Fatti prima che parole in un film dove fatti non ce ne sono quasi ma parole tante.
Ripreso con invisibilità rara e un gusto particolare per la lentezza senza che questa mai possa entrare in conflitto con la noia Il Mio Amico Giardiniere è sorprendente per come spiazzi lo spettatore in un continuo rimando dell'azione, mentre continua a concentrarsi su cose marginali (che si rivelano chiaramente le più importanti).
Alla fine ci si chiede che film si è visto, la storia di un uomo che scopre un'altra parte di sè dal contatto con qualcuno contemporaneamente molto vicino e molto lontano (amico ma proveniente da tutt'altra realtà e con tutt'altra vita) o semplicemente una storia di umanità spicciola e sentimenti semplici ma raccontata con la necessaria empatia e senza enfasi?
1 commento:
Noioso no di sicuro ma secondo me non centra l'obiettivo. Un saluto
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