La cosa più divertente dell'attuale sciopero degli sceneggiatori americani (siamo nella quarta settimana) è che decisamente sanno come raccontare le cose, conoscono tutti i modi migliori per accattivarsi il pubblico e tutte le strategie di narrazione per colpire al cuore.
Si tratta probabilmente delle ragioni di uno sciopero meglio pubblicizzate di sempre.
Mi è venuto in mente soprattutto oggi quando alla conferenza stampa per Nella Valle di Elah, Paul Haggis (che in quanto sceneggiatore aderisce allo sciopero) ha spiegato con umorismo e passione le motivazioni.
Si tratta probabilmente delle ragioni di uno sciopero meglio pubblicizzate di sempre.
Mi è venuto in mente soprattutto oggi quando alla conferenza stampa per Nella Valle di Elah, Paul Haggis (che in quanto sceneggiatore aderisce allo sciopero) ha spiegato con umorismo e passione le motivazioni.
2 commenti:
Potresti fare due esempi per noi che non c'eravamo? Grazie. :)
Sapevo che con la parola marketing ti avrei attirato come un ape col miele...
Praticamente ha fatto un lungo discorso nel quale inizialmente ha spiegato le ragioni degli sceneggiatori dipingendo la situazione con la giusta dose di umorismo e cruda descrizione di una realtà ingiusta.
Poi è passato ad argomentazioni più populiste ma ben messe in campo come quella che non si battono contro registi, nè contro produttori ma contro multinazionali senza cuore.
E infine non ha mancato di ricordare con una determinazione che risaltava dopo quei toni leggeri che lo sciopero andrà avanti ancora molto a lungo.
E' stato un discorso molto convincente (anche se io sono già persuaso delle loro ragioni) ma esposto con tecniche di racconto non banali e con una maestria da sceneggiatore vero.
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