C'è eccitazione in giro per la rete per la prima puntata di QuarterLife, la nuova serie per internet che va in onda sul sito omonimo e su MySpace, scritta e diretta da Marshall Herskovitz e Ed Zwick, produttori e autori di serie per la TV di grande successo come Thirtysomething a fine anni '80 e più recentemente My So-Called Life.
Partito sulla carta come un progetto abbastanza complesso per come vuole unire gli episodi e tutta una piattaforma di videoblogging aperta a chiunque, almeno per il momento sembra abbastanza semplice.
Gli episodi vanno in onda due volte a settimana e pare durino 10 minuti (almeno sono così i primi 2) che non è poco, ma in compenso non c'è pubblicità.
Quanto alla trama, ovvero il cuore, purtroppo duole dire che non è che ci stiamo allontanando troppo dalle consuete attitudini delle produzioni professionali per la rete, ma almeno un minimo si respira una volontà di fare qualcosa di valido.
Nello specifico situazioni e personaggi potevano essere benissimo prese da una delle produzioni Vuguru (PromQueen, Roommates), ormai diventate il punto di riferimento per i contenuti di bassa lega, poca fantasia e molta fica prodotti per il web, ma la fattura è di grandissima qualità e non parlo solo di fotografia, montaggio ecc. ecc. ma soprattutto di come queste situazioni da Vuguru sono poi attualizzati (cioè messi in scena).
E' indubbiamente intrigante Quartelife e mi fa arrabbiare perchè mi infastidiscono i personaggi ma rimango avvinto dalla trama (ancora agli inizi). Il personaggio principale (almeno al momento) è tratteggiato molto bene nonostante sia la tipica intellettuale con grandi aspirazioni e lavoro frustrante non sexy ma comunque bella che soffre perchè vorrebbe di più, tipico personaggio autoconsolatorio pronto per l'immedesimazione facile (abbastanza carina e intelligente per avere piacere di immedesimarsi con lei e sufficientemente sfigata nella vita per ricordarci la nostra o meglio la visione vittimistica che se ne ha).
Al secondo episodio ancora non mi sono fatto un'idea chiara (mentre per Roommates sono bastati i primi 10 secondi), ma mi ha per certi versi conquistato e spero che col tempo guadagni dignità e non si riveli un prodotto per giovani stereotipati e una volta tanto lo segnalo per tempo.
Partito sulla carta come un progetto abbastanza complesso per come vuole unire gli episodi e tutta una piattaforma di videoblogging aperta a chiunque, almeno per il momento sembra abbastanza semplice.
Gli episodi vanno in onda due volte a settimana e pare durino 10 minuti (almeno sono così i primi 2) che non è poco, ma in compenso non c'è pubblicità.
Quanto alla trama, ovvero il cuore, purtroppo duole dire che non è che ci stiamo allontanando troppo dalle consuete attitudini delle produzioni professionali per la rete, ma almeno un minimo si respira una volontà di fare qualcosa di valido.
Nello specifico situazioni e personaggi potevano essere benissimo prese da una delle produzioni Vuguru (PromQueen, Roommates), ormai diventate il punto di riferimento per i contenuti di bassa lega, poca fantasia e molta fica prodotti per il web, ma la fattura è di grandissima qualità e non parlo solo di fotografia, montaggio ecc. ecc. ma soprattutto di come queste situazioni da Vuguru sono poi attualizzati (cioè messi in scena).
E' indubbiamente intrigante Quartelife e mi fa arrabbiare perchè mi infastidiscono i personaggi ma rimango avvinto dalla trama (ancora agli inizi). Il personaggio principale (almeno al momento) è tratteggiato molto bene nonostante sia la tipica intellettuale con grandi aspirazioni e lavoro frustrante non sexy ma comunque bella che soffre perchè vorrebbe di più, tipico personaggio autoconsolatorio pronto per l'immedesimazione facile (abbastanza carina e intelligente per avere piacere di immedesimarsi con lei e sufficientemente sfigata nella vita per ricordarci la nostra o meglio la visione vittimistica che se ne ha).
Al secondo episodio ancora non mi sono fatto un'idea chiara (mentre per Roommates sono bastati i primi 10 secondi), ma mi ha per certi versi conquistato e spero che col tempo guadagni dignità e non si riveli un prodotto per giovani stereotipati e una volta tanto lo segnalo per tempo.
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