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19.12.07

FilmIsNow è sulla strada giusta?

A seguito di questo post scritto una settimana fa e di quest'altro, praticamente identico scritto sempre da me per il blog di Webnews con cui collaboro, ho avuto modo di ricevere feedback sulla questione DRM, prezzo e mercato video da Maurizio di FilmIsNow, azienda che si può dire unica in Italia nel settore vendita di film online, nel senso che ce ne sono altre ma semplicemente non sono competitive.
Sperando di fare cosa gradita anche a lui per aprire la discussione anche ad altri copioincollo di seguito la risposta di Maurizio al mio post:
Gabriele,
sono lieto dell’attenzione che hai riservato alla nostra iniziativa: speriamo davvero di poterci far ascoltare.
Ma, come ho fatto in altra sede, vorrei fare qualche considerazione di fondo. Iniziamo col rapporto qualità/prezzo: innanzi tutto il prezzo medio di un film in download permanente (acquisto) si è molto abbassato da 6 mesi a questa parte, tanto che oggi è intorno ai 7.90 euro. Circa la metà della nostra library (330 film in totale, che diventeranno 500 agli inizi del 2008) è costituita da film che hanno un prezzo massimo di 6.90. In linea con i prezzi praticati da servizi analoghi in Europa. E questo risultato lo abbiamo raggiunto, non senza fatica, facendo nuovi accordi con le case cinematografiche e trovando partner più “aperti” al nostro approccio. Ciò non toglie che il prezzo che pratiamo al pubblico è una diretta conseguenza delle royalty che le case cinematografiche esigono da noi. Come fai a definirla "una scusa"? E' un dato di fatto incontestabile, un presupposto economico ineludibile. Anche iTunes paga quelle royalties, tanto è vero che i film li fa pagare eccome. E anche la qualità non è un optional, ma ancora un vincolo conrattuale.
Detto questo, basso o alto che sia, un prezzo c’è. O, meglio, lungo la catena del valore c’è sempre un punto in cui qualcuno paga una somma: a breve questo qualcuno potrebbe NON essere il consumatore finale, ma altri che “sussidia” il prezzo del contenuto audiovisivo LEGALE. Perdonami, ma non sono assolutamente d’accordo con te quando affermi che il contenuto digitale debba essere una commodity ormai gratuita e che in rete si compra il servizio. In rete si paga ANCHE il servizio ma soprattutto il contenuto. E dietro quel contenuto, come sappiamo, c’è una creazione, un’opera dell’ingegno, una quantità notevole di lavoro collettivo, un “valore” vero e proprio. Perché mai questo valore non dovrebbe essere ripagato? In buona sostanza, una cosa è lavorare sul rapporto qualità/prezzo (e su questo ci stiamo lavorando, ti assicuro), un’altra è pensare che il contenuto debba essere di per sè gratuito. Soprattutto se è dietro questo “gratuito” c’è un’azione ILLEGALE.
Per dirla tutta, non vedo come si possa parlare di PUNTO DI VISTA (senza aggettivi, che lasciano il tempo che trovano) quando in realtà ci stiamo semplicemente confrontando con un mercato che è in piena evoluzione. E nessuno ha la bacchetta magica, o la visione assoluta, nemmeno l'ottimo iTunes. Tanto è vero che con i film fa esattamente quello che fanno tutti gli altri: ovvero, fa pagare un prezzo non certo popolare (soprattutto se pensiamo al suo potere contrattuale nei confronti delle major).
FILM IS NOW potrà fare ciò che tu proponi quando, un domani, qualcuno si unirà a noi per sussidiare a monte il prezzo che i titolari dei diritti pretendono.
Non voglio annoiare nessuno, mi fermo qui. Non senza aver ricordato che il FILM IS NOW che tu giudicasti un anno fa è, nel frattempo, piuttosto cambiato (anche tenendo in conto le tue critiche, senz’altro preziose). E diverse migliaia di utenti, nel frattempo, ce ne hanno dato atto.
Le obiezioni di Maurizio sono molto ragionevoli e condivisibili, nel senso che siamo consci che la distribuzione è l'ultimo anello di una catena e non può prendere tutte le decisioni.
Sono apprezzabili anche gli sforzi con le case di distribuzione per differenziare le fasce di prezzo, tuttavia credo sia opportuno prendere in esame, o semplicemente come punto di riferimento, solo i film nuovi che sono il pezzo più forte. E questi costano 12€.

A prescindere dunque dalle difficoltà contro le quali FilmIsNow si trova a dover operare (e non metto in dubbio che siano molte avendo a che vedere con le case di produzione) ciò su cui continuiamo a non essere daccordo è che secondo me il loro approccio è sbagliato alla base.
FilmIsNow sembra (da come si propone e come vende) ragionare come un business tradizionale mentre io ritengo che la vendita in rete di beni immateriali, specialmente quella di contenuti di intrattenimento (ormai irrimediabilmente influenzata dall'esistenza della pirateria), abbia regole diverse.
Ormai il bene in sè è percepito come gratuito poichè di fatto lo è. Si trova gratuitamente attraverso lo stesso mezzo con cui agisce FilmIsNow (cioè internet) e alle volte in qualità migliore (si possono scaricare anche file di diversi giga) senza troppa fatica. E specialmente non si può considerare in sè un plus il fatto di agire nella legalità, poichè anzi nell'opinione pubblica è spesso considerato più stupido pagare per qualcosa che è gratis (lo so bene io che pago sia per musica che per film e che vengo per questo guardato con sospetto, come uno che ha qualcosa da nascondere).

E se il bene è ormai percepito come gratuito ancora non lo sono i servizi accessori, cioè la rapidità di accesso, la sicurezza del download e di quello che ho scaricato, eventuali extra e chi più ne ha più ne metta. Ma questi servizi accessori non possono costare 12€.
Sono lieto che FilmIsNow continui ad aumentare la sua base utenti e che continui a lavorare per migliorare il proprio servizio, sono sempre stato a favore di una regolamentazione del mercato e non ho mai sostenuto che siano dei lavativi, credo però che questo mercato autonomamente sia indirizzato su altri binari, nuovi e diversi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cito:
"Non senza aver ricordato che il FILM IS NOW che tu giudicasti un anno fa è, nel frattempo, piuttosto cambiato (anche tenendo in conto le tue critiche, senz’altro preziose)"
Un colpaccio GParker!
Quando si dice parere autorevole...


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...ma sono vivo e non ho più paura! by Gabriele Niola is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.