Ho sempre ritenuto i musical classici americani veramente misteriosi. Misteriosi per come nonostante una messa in scena assolutamente superata, tematiche obsolete e una morale di fondo quasi sempre bigottissima riescano comunque a risultare coinvolgenti.
Non è nemmeno il senso del ridicolo ad avvincere, perchè quello non durerebbe tutto un film, è probabilmente che al di là di tutti gli elementi superficiali (storia, balletti e recitazione) sono meccanismi che molto semplicemente funzionano e alla grande tanto da confermarsi ancora validi oggi.
Sette Spose Per Sette Fratelli è così, misteriosamente intrigante fondato com'è su dinamiche basilari (uomini forti/donne sognanti, esigenza di sposarsi/mascheramento degli istinti sessuali) e espedienti filmici scontati (la contrapposizione cromatica tra il grigiore della vita da soli uomini e i colori delle donne, la metafora delle stagioni...).
In particolare poi Stanley Donen non osa nulla e dirige di mestiere, applicando gli stilemi classici del genere ma con abilità cercando in ogni momento di nascondere se stesso e mettere in primo piano di volta in volta il ballo, il canto e le scene realizzate con il rivoluzionario Cinemascope puntando molto sulla fotografia coloratissima.
Sensazionali le ambientazioni tutte (o quasi) ricreate in studio.
Non è nemmeno il senso del ridicolo ad avvincere, perchè quello non durerebbe tutto un film, è probabilmente che al di là di tutti gli elementi superficiali (storia, balletti e recitazione) sono meccanismi che molto semplicemente funzionano e alla grande tanto da confermarsi ancora validi oggi.
Sette Spose Per Sette Fratelli è così, misteriosamente intrigante fondato com'è su dinamiche basilari (uomini forti/donne sognanti, esigenza di sposarsi/mascheramento degli istinti sessuali) e espedienti filmici scontati (la contrapposizione cromatica tra il grigiore della vita da soli uomini e i colori delle donne, la metafora delle stagioni...).
In particolare poi Stanley Donen non osa nulla e dirige di mestiere, applicando gli stilemi classici del genere ma con abilità cercando in ogni momento di nascondere se stesso e mettere in primo piano di volta in volta il ballo, il canto e le scene realizzate con il rivoluzionario Cinemascope puntando molto sulla fotografia coloratissima.
Sensazionali le ambientazioni tutte (o quasi) ricreate in studio.
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