L'attesissimo nuovo film dei fratelli Coen è un ritorno alle origini, un ritorno a Blood Simple come atmosfere, ritmo e intenti.
Ad essere ripresa è sempre l'America degli stivaloni e delle camicie a scacchi, quella in cui anche se non si va a cavallo è come se lo si facesse, in cui l'etica western domina. Ed è curioso come i due fratelli notoriamente liberali dipingano sempre, e con partecipazione rara, il mondo conservatore (a questo proposito è molto significativo oltre che molto bello il loro segmento del film collettivo Chacun Son Cinema).
In Non E' Un Paese Per Vecchi la loro simpatia va oltre ogni ragionevole dubbio verso lo sceriffo Tommy Lee Jones (che credo nemmeno si sia cambiato d'ambito dopo Nella Valle Di Elah) prigioniero di un mondo che non gli piace e che non riconosce. E' verso il suo passatismo e conservatorismo che loro volgono lo sguardo pietoso. Nonostante la storia sia un'altra è quello il vero cuore del film.
A tirare la trama infatti è una questione di soldi (meraviglioso e classicissimo espediente cinematografico), una valigetta contenente un paio di milioni di dollari, persa da corrieri della droga e ritrovata da un bifolco che sente l'odore dell'occasione della vita. A cacciarlo un killer efficace e spietato.
Dunque dietro l'intreccio che è costituito dalla pura caccia, c'è il mondo dei Coen, fatto di strade polverose e omicidi che se non sono freddi (quelli del killer), sono terribilmente sofferti. Un mondo fatto di efferatezza e disperazione ma che è sempre visto con l'occhio ironico.
Non sono certo gli ultimi arrivati i fratelli Coen e in molti, moltissimi punti realizzano scene che parlano con il miglior linguaggio filmico eppure va ammesso che Non E' Un Paese Per Vecchi non è tra i loro migliori exploit, più inquadrato nelle regole canoniche e per certi versi meno spietato nel presentare una visione di mondo o di cinema il film scorre bene e si eleva sopra il cinema medio perchè diretto con abilità rara, ma non riesce ad arrivare alle vette di altre loro opere.
Non E' Un Paese Per Vecchi è semmai uno straordinario passo in avanti per l'evoluzione del genere dei film con al centro una valigetta piena di soldi contesa da più parti (hanno un nome? rientrano nei gangster movies?). Il suo linguaggio è rilassatissimo e molto compassato, racconta senza fretta una caccia al cardiopalma non avendo paura di esagerare nel tracciare figure borderline (il killer di Javier Bardem).
23 commenti:
quindi? è da vedere o no?
(sai com'è evito stavolta di chiamarti in diretta davanti alla biglietteria del cinema...)
Si è da vedere.
E' comunque grande cinema. Solo che non è la loro personale vetta.
Ad ogni modo se mi chiami mi fa comunque piacere.
Lascio appositamente questo margine discrezionale nelle recensioni....
non sei! abbastanza! entusiasta!
:-)
Non me n'è rimasto più dopo Il Petroliere. Tutto l'entusiasmo profuso per parlare di quel film mi ha lasciato vuoto dentro.
"Sono un uomo arido ora. E' il cinema che mi ha reso tale" (prende con una mano la tenda e guarda fisso fuori dalla finestra).
grande film. Per me se la lotta con il petroliere.
Tifo per loro per l'oscar alla regia, se non altro perchè li conosco di più.
è chiaro che ti chiamo, avere un critico di fiducia dovrà pur dare i suoi frutti...
ps: per non parlare del brivido che ti sale quando sei al cellulare e dici al resto della gente che ti accompagna "gabriele ha detto che fa schifo"
...
Scommetto che ti senti la legge. Scommetto che questo basta a zittire tutti e porre fine ad ogni discussione con un solenne "Amen".
esattamente.
Qui mi spiazzi: pensavo ti piacesse di più, era un pò che non rimanevo colpito così da un film. Cazzo poi solo i Coen potevano pettinare così un killer da antologia...
P.S.: faccio pubblica ammenda per non aver ancora visto Il Petroliere, rimedierò nel fine settimana e tirerò le conclusioni.
Ma insomma non l'ho trovato davvero eccellente come sento dire in giro...
vabbe chi lo vince l'oscare questo o il petrolieri...devo andare a scommettere
Difficilissimo da dirsi chi sia più papabile per miglior film. Forse questo (e non sottovalutare la wildcard Juno che essendo "il film outsider fuori dai canoni che però ha incassato" potrebbe essere scelto per fare la scelta anticonformista)
ok gioco juno ahce perchè lo quotano una cifra...se perdo mando puccio a romperti un pollice....a scelta perchè sei un amico
Troppo gentile.
Comunque sto facendo previsioni più dettagliate per ScreenWEEK.it, domani in serata metto online il link.
Eppure qui gridano tutti al capolavoro. Io non l'ho visto, ma domani o dopodomani rimedierò, cmq punto si questo per l'Oscar.
Ah, ti ho aggiunto tra i miei link, se per te non è un problema.
Ale55andra
E come potrebbe esserlo? :)
Si, si grida un po' dovunque al capolavoro, ma secondo me lo è di più Il Petroliere.
Certo siamo dalle parti del miglior cinema possibile e qui non ci sono dubbi tuttavia, almeno per me, non è stato uno di quei film che ti ossessionano, a cui non fai che pensare per giorni dopo averlo visto...
ciao
bellissimo sia etroliere che questo...
ma cos dice la sceriffo alla fine!
xke ieri al cinema, non sno riuscita a cairloooo!!!
grazie
ciao
oddio che domanda!
Ammetto che è passato troppo tempo dall'ultima visione e non me lo ricordo...
Il film mi é piaciuto, e sono rimasto molto impressionato dal gioco del Gatto e Topo.
Volevo chiederti quanto é possibile una relazione con Charlie Varrick di Don Siegel. Quanto sono debitori i Coen di questo film? Si puó parlare in questo caso di un fenomeno alla Tarantino?
Paralleli sono sempre possibili perchè in fondo i Coen sono stati tra i massimi esponenti del postmoderno statunitense proprio con Tarantino. Tuttavia bisogna considerare che il film è basato su un romanzo, dunque se si vuole trovare somiglianze con Charlie Varrick bisogna farlo a livello di messa in scena e non tanto a livello di trama (che invece mi sembra la cosa più simile).
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