Puglielli è stato ritenuto per un certo periodo tra le più promettenti nuove leve del cinema italiano, uno dei pochi determinato a recuperare il cinema di genere ma con un'ottica moderna ecc. ecc.
Tutta La Conoscenza Del Mondo è il suo secondo lungometraggio e il primo ad ottenere una certa visibilità anche in virtù di partecipazioni più importanti (vedi anche la presenza di Albertazzi).
E' fuori di dubbio che Tutta La Conoscenza Del Mondo sia portatore di una visione un po' più fresca della media, anche se il modo di raccontare la storia, il modo di mettere in scena i personaggi e di dare respiro e credibilità a loro e alla trama sono abbastanza immaturi e ricordano a tratti più il cortometraggio allungato che un vero lungometraggio.
Tuttavia Puglielli usa grandangolari e altri obiettivi deformanti per mettere in scena una realtà deformata anche nella recitazione degli attori nonchè nei fatti narrati. Mette insomma in scena un "tutto coerente", il che non è mai male, ma il vero problema è che a fronte di un racconto non eccessivamente appassionante e di personaggio stralunati non c'è altro.
Non c'è empatia, non c'è partecipazione, non c'è coinvolgimento e da tanto anticonformismo non emerge una visione di mondo cui aderire o da respingere, non emergono valori o idee dell'autore. Non emerge in sostanza "autorialismo" (per dirlo con una parola sola che semplifica anche troppo un concetto più complesso), ma questo non sarebbe un problema, sono il primo a sostenere che l'esigenza di fare autorialismo sia una delle tante piaghe del cinema italiano contemporaneo. Il punto è che non solo non c'è autorialismo ma non c'è nemmeno "mestiere", cioè manca pure l'altra possibile dimensione del racconto, quella cioè di una storia fortemente incentrata sui fatti e sull'azione che sia raccontata e messa in scena alla grande e dunque in grado di parlare da sè.
Per questo Tutta La Conoscenza Del Mondo mi appare interessante, ben fatto ma sostanzialmente immaturo e al massimo "promettente". Ma di quali promesse si parli non saprei dirlo nemmeno io.
Tutta La Conoscenza Del Mondo è il suo secondo lungometraggio e il primo ad ottenere una certa visibilità anche in virtù di partecipazioni più importanti (vedi anche la presenza di Albertazzi).
E' fuori di dubbio che Tutta La Conoscenza Del Mondo sia portatore di una visione un po' più fresca della media, anche se il modo di raccontare la storia, il modo di mettere in scena i personaggi e di dare respiro e credibilità a loro e alla trama sono abbastanza immaturi e ricordano a tratti più il cortometraggio allungato che un vero lungometraggio.
Tuttavia Puglielli usa grandangolari e altri obiettivi deformanti per mettere in scena una realtà deformata anche nella recitazione degli attori nonchè nei fatti narrati. Mette insomma in scena un "tutto coerente", il che non è mai male, ma il vero problema è che a fronte di un racconto non eccessivamente appassionante e di personaggio stralunati non c'è altro.
Non c'è empatia, non c'è partecipazione, non c'è coinvolgimento e da tanto anticonformismo non emerge una visione di mondo cui aderire o da respingere, non emergono valori o idee dell'autore. Non emerge in sostanza "autorialismo" (per dirlo con una parola sola che semplifica anche troppo un concetto più complesso), ma questo non sarebbe un problema, sono il primo a sostenere che l'esigenza di fare autorialismo sia una delle tante piaghe del cinema italiano contemporaneo. Il punto è che non solo non c'è autorialismo ma non c'è nemmeno "mestiere", cioè manca pure l'altra possibile dimensione del racconto, quella cioè di una storia fortemente incentrata sui fatti e sull'azione che sia raccontata e messa in scena alla grande e dunque in grado di parlare da sè.
Per questo Tutta La Conoscenza Del Mondo mi appare interessante, ben fatto ma sostanzialmente immaturo e al massimo "promettente". Ma di quali promesse si parli non saprei dirlo nemmeno io.
3 commenti:
"ma per capire certe cose, nipote mia, non basterebbe tutta la conoscenza del mondo".
Appena me lo rivedo, e se mi ripiace come mi piacque, torno a fare polemica qui. Ora non ho abbastanza dati.
attendo
L'ho rivisto.
"ma per capire certe cose, nipote mia, non basterebbe tutta la conoscenza del mondo".
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