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28.7.08

Il Cavaliere Oscuro (a freddo)

Mi pento di aver scritto a caldo di Il Cavaliere Oscuro, tantissime cose emergono con il tempo (come si conviene) e quindi non possono essere ricondivise.
Una per tutte è la trasformazione di Michael Mann da regista in stile e la sua applicazione in un altro contesto (il film di supereroi), la sua rielaborazione per le masse. Cosa che si traduce sostanzialmente in un cambio nella centralità del rapporto tra personaggi e città o ancora meglio tra caratteri e paesaggi.
Dice fin troppo bene Gahan quando scrive
[...]L'immagine, pochi secondi, nella quale Heath Ledger se ne sta penzolante, sporgendosi dal finestrino di un'auto della polizia, incorpa l'intero film replicando fatuosamente dal basso la presenza dall'alto del torvo Christian Bale scrutante sulla città[...]
A questa si potrebbe aggiungere la scena del dialogo capovolto, centrale in tutti i sensi e altrettanto simbolica per come abbia il resto del mondo di sfondo ancora una volta.

Il Cavaliere Oscuro è un film prettamente di immagini questo è il punto, ed è lì che vince. Al di là di tutta la sceneggiatura e tutta l'ottima realizzazione e la loro qualità migliore sta in come ridefiniscono il rapporto che i protagonisti hanno con la città intesa come Metropoli, cioè il paesaggio che gli sta intorno, meno caratteristico che negli altri episodi di Batman eppure più importante.

Forse per questo il trailer faceva intuire un film anche migliore di questo poichè al di là di una trama di una solidità rara (e s'era già detto questo) sono le immagini di questo film ad essere devastanti e comunicative (da bravo regista britannico qual è Nolan). E quasi tutte coinvolgono il Joker, anzi il nuovo Joker barbonesco (la città), caotico (la città) e disperato (la città), simbolo perfetto di tutto quello che è Metropoli al cinema, cioè rappresentazione narrativa di Metropoli.
Davvero per rendersene conto è utile rivedere il trailer.

40 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa, ma non ho capito che c'entra Michael Mann...

Su due punti ammetto poi che non sono d'accordo.
Innanzitutto, quando dici che il cavaliere oscuro è un film di sole immagini. Secondo me proprio no. Di immagini forti secondo me ce ne sono poche, e molto belle chiaramente (secondo me Nolan è un regista molto sobrio se vogliamo passare ad un discorso generale).

La seconda cosa che segue ovviamente dalla prima, ma in questo caso probabilmente non capisco bene cosa vuoi dire, è che secondo me non sono le immagini che permettono al film di essere vincente, bensì l'iconografia che si è creata e, chiaramente, la realizzazione (che comprende sceneggiatura e immagini). Infine io questo rapporto uomo metropoli, proprio non ce lo vedo. Ma questo a mio modo di vedere, perchè probabilmente è un tema che è quasi un classico, un topos nella mise en scène del cinema ambientato nelle metropoli. Probabilmente ne sono assuefatto.

Comunque sono sempre più convinto che urge rivederlo in lingua originale...


Anonimo ha detto...

Ah no. Rileggendo ho capito solo adesso sto storia di Mann. E vero, hai perfettamente ragione, è sacrosanto, è diventato stile. Questa riflessione che fai è eccezionale.


gparker ha detto...

L'iconografia creata sono le immagini o meglio una delle sue declinazioni.
Le immagini del film non solamente quelle clamorose di Joker che esce dall'ospedale camminando grottescamente o quella citata della testa fuori dalla macchina ma tutte.
Cioè il modo di proporre e raccontare la trama passa moltissimo dalle immagini anche le più semplici, da Joker durante l'interrogatorio che guarda dal basso verso l'alto con il trucco più sfatto del solito, alla catasta di soldi che prende fuoco a quella fenomenale d'apertura con l'esplosione della banca a quella di Batman in moto ripreso da dietro per le strade. Ancora la grande parata per la conferenza di Harvey Dent, il sotterraneo dal soffitto basso che fa da tana a Batman.... Insomma ogni cosa ha una connotazione immaginifica fortissima anche se non ci si insiste particolarmente.

E poi il rapporto uomo/città è particolarmente forte. Lo era anche nei precedenti Batman sia chiaro anche in quelli di Schumacher solo che era la visione che lasciava a desiderare. Qui si è fatta una scelta radicale, basta con la Gotham gotica di Burton o pop di Schumacher ma praticamente è Los Angeles e le riprese dei grattacieli i "totali" (le inquadrature da lontano in cui il personaggio è incastrato nel pasesaggio urbano), le inquadrature per strada e il modo in cui si usa l'"urbanismo" per comunicare è molto forte. Non a caso gli scontri tra BAtman e Joker si svolgono sempre per strada o su un palazzo in costruzione.

Tutto questo non leva merito alla sceneggiatura, solo che ci sono delle scelte da fare e delle dimensioni da privilegiare e a me sembra che l'uso che viene fatto degli spazi e del rapporto personaggio/paesaggio è molto particolare e molto curato. Di più, per dire, di come era fatto in Memento o The Prestige, dove si puntava su altro.


Anonimo ha detto...

Ok, ci posso anche stare, ma allora dov'è la differenza con Michael Mann? Nolan ne segue lo stile, tuttavia la sua presenza si sente molto di meno di quella di Mann. In questo è sobrio come ho detto prima.


Anonimo ha detto...

in effetti questa nuova e vera gotham è molto meglio di quella degli altri film....


gparker ha detto...

Nolan ne segue lo stile ma comunque lo rielabora secondo le proprie idee. Cioè ha un modo di procedere che si vede essere debitore da Michael Mann ma soprattutto per il lavoro che quest'ultimo ha fatto sulla metropoli con i suoi ultimi film. Diciamo che Nolan aderisce ad una visione Manniana della città e che quindi usa molti dei suoi strumenti per descrivere l'interazione di personaggi e paesaggi. Ma il suo stile personale rimane.


Si Gotham è decisamente più convincente, meno fumettosa e molto più disperata.


Anonimo ha detto...

Io preferisco la Gotham City di Batman Returns, che secondo me rimane il miglior film della serie.
Quelli de Joel Schumacher non se possono guardare, con quel frocetto di Robin.


Anonimo ha detto...

ma robin l'hanno segato o è morto in qualche film precedente e non me lo ricordo?


gparker ha detto...

Il punto è che quella Gotham lì era un fondale, cioè diciamo come un telone davanti al quale i personaggi erano mossi. Poi per carità un telone di tutto riguardo, intelligente, originale, personale e in linea con l'eroe. Ma pur sempre un telone.

La Gotham di Nolan è uno spazio veramente tridimensionale all'interno del quale muoversi e che condiziona le azioni dei singoli con il suo solo esistere.


gparker ha detto...

Robin grazie al cielo l'hanno segato. Che il sottotesto omosessuale era l'ultima cosa di cui avevamo bisogno.....


Gokachu ha detto...

La frase "la trasformazione di Michael Mann da regista in stile" è un po' involuta, ci ho messo quasi un minuto a capire che voleva dire.


Anonimo ha detto...

Sul rapporto uomo-metropoli continuo a non essere convintissimo. Segue lo stile di Mann, ma per altri fini.

Mi permetto di fare notare due cose.

1) secondo me Nolan non è un regista di cinema di azione. Questo forse è uno dei motivi per questi suoi film, da cui ci si aspetta un azione ragionevole, risultano così particolari

2) su questo mi dovete aiutare, nei suoi ultimi due film ci sta la scena di una persona che cade da un posto in alto e si distrugge le gambe. Riprende proprio la scena delle gambe che toccano terra. Sono quasi convinto che ci sia anche in Batman Begins. Ma negli altri suoi films? Ovviamente con questo intendo dire che secondo me non è un caso. Forse una fobia del regista.

Ma non è una serie Comp. questi ultimi due film non c'entrano nulla ne con Burton ne con Schumacher.


gparker ha detto...

sospettavo che non fosse il massimo dell'agilità di scrittura...
Ero indeciso tra l'uso delle parole "stile" o "strumento". Ma mi sembrava che la seconda fosse ancora più ambigua.


Anonimo ha detto...

Robin sei te Mario. Big fa batman.


gparker ha detto...

Io la ricordo solo in The Prestige una scena simile...

E comunque concordo che Nolan persegua i propri fini e non quelli di Mann. Semplicemente usa quello stile per arrivare ad altro (passando per lui).


Anonimo ha detto...

Ho detto serie? Non volevo


Anonimo ha detto...

Non c'è un cazzo da fare. Più ci penso e più mi convinco che il vero protagonista di sto film è il Joker. Batman è una mezza checca.

E il personaggio chiave di ogni colpo di scena, è protagonista o comprimario di ogni scena madre. Il personaggio più "sicuro" di tutto il film. E poi c'è quel discorso sull'essere un servo del Caos che mi fa morire. Il vero cattivo moderno.


gparker ha detto...

Credo che su questo punto concordiamo tutti. E per ricollegarsi al tema principale del post, è anche lui quello che ha un vero legame con la città. E' lui che non se ne stacca che sembra poter esistere solo lì, quasi un provinciale per quanto il suo agire è sempre legato ai luoghi di Gotham, alle strade, agli ospedali, al porto...

Però la forza di Nolan sta poi nel riuscire lo stesso a dare a Batman più di un perchè con la decisione finale e tutta la problematica del ruolo da assumere che si snoda lungo il film sebbene secondariamente rispetto all'illustrazione della sua parte speculare (che è sempre la più interessante) cioè quella incontrollata e maligna.


Anonimo ha detto...

sono d'accordo su joker....

non sono d'accordo su big nel ruolo di batman, lo vedrei meglio nella parte di alfred pronto a cazziare batman per ogni cazzata....

non sono d'accordo con la mia associazione a robin...

p.s. ormai è palese che la discussione all'interno di questo secondo post sul cavaliere oscuro non avrà mai fine...

p.s. ed è anche palese che stamattina tutti noi non abbiamo un cazzo da fare...


Anonimo ha detto...

3 p.s. è anche palese che gparker stamattina s'è ingoiato un vocabolario....


gparker ha detto...

Io preferisco pensare che siamo tutti qui per amor di dibattito.......

Cmq si voto anche io per Big nel ruolo di Alfred che apostrofa Batman con frasi tipo: "Ah Batmà! Nun me le devi fà 'ste cazzate!!"


Anonimo ha detto...

"ah batmà...joker me lo devi stende de rabona"


Anonimo ha detto...

Un altra cosa che mi fa morire, è il ruolo meta-fumettistico del Joker.

(mezzo spoiler, per chi non lo ha visto)



Lui vuole eliminare i cattivi "normali" dalla città, cioè la mafia. Per lasciare spazio ai cattivi "surreali" come lui. E geniale, eccezionale....



(fine spoiler)

Batman lo fa Jacopino. Da quando è venuto al concerto in giacca mi ha comprato.


Gokachu ha detto...

Mi par di poter dire che è presto per poter dichiarare che "Robin lo hanno segato". In questa seconda serie di film su batman non siamo ancora arivati al punto in cui Batman lo incontra: nella mitologia del fumetto l'incontro col Joker è precedente all'incontro con Robin (non vorrei incorrere in una cantonata ma mi par proprio che in Batman: Yaer One Robin sia di là da venire).

In generale il personaggio di Robin non è così deleterio come Batman&Robin può far pensare: basti vedere l'uso che ne ha fatto Miller.


gparker ha detto...

Io però so che Nolan è proprio apertamente contrario all'arrivo di un Robin.


Anonimo ha detto...

Mmmh.

Secondo me poi toccherà aprire un bel dibattito su quanto il Batman di Miller abbia realmente influenzato questa nuova versione cinematografica.

Io personalmente credo che delle g-novel di Miller siano stati tratti solo alcuni spunti per realizzare questi due film.

Proprio per questo credo che non si possa fare riferimento alle opere di Miller per capire se ci sarà o no Robin. Ad occhio tendo a dire che se Nolan (e sperò di no) farà ancora altri Batman inevitabilmente arriverà anche Robin.

E poi in The Dark Knight Returns, Robin è una donna, Miller lo ha veramente rivoluzionato il personaggio di Batman...


Gokachu ha detto...

Nulla vieterebbe a Nolan di rivoluazionare il personaggio di Robin almeno quanto lo ha fatto Miller, dopotutto il suo joker è alquanto inedito.
UGO: Were those Frank Miller books you mentioned like Year One and Dark Knight Returns a big inspiration for you?

CHRISTIAN: Very much, yeah. Those, and the artwork, like I said of Alex Ross. I really loved that. There's one called War, I think it was. DC sent me a box full of graphic novels, which I had in the trailer all the time with me. But the two that I liked particularly were Dark Victory and The Long Halloween. They just had some really fantastic imagery in there of the severity of Batman and everything and I would kind of imitate those positions.
_________________________________
Batman: Dark Victory was a fourteen-part comic book limited series written by Jeph Loeb and drawn by Tim Sale. The series is a sequel to Batman: The Long Halloween and was published originally from 1999 to 2000 by DC Comics. The series takes place mainly during Batman's third year as the Dark Knight. The plot centers on a series of murders involving Gotham City police officers by a mysterious serial killer only known as The Hangman. Central to the storyline is a territory war between Two-Face and the remnants of the Falcone mob, led by Sofia Falcone.

The story is also a re-telling of the origins of Batman's sidekick Robin and his adoption by Bruce Wayne. The story brings closure to many characters introduced in Frank Miller's Batman: Year One.


Anonimo ha detto...

Ok, riformulo.

Chiaramente per ispirarsi ha attinto a molte graphic novels su Batman. Il punto è, quanto ha attinto da Miller. Secondo me non così tanto quanto sembra (In questo caso ad esempio si parla di Dark Victory e Long Halloween che non sono di Miller).

Per quanto riguarda Robin, hai ragione lo può sicuramente rivoluzionare. Il problema è che a me il personaggio non fa impazzire di base...

Un ultima domanda: mi sembra di intuire che tu ritieni che questo Batman sia molto fedele al più recente Batman fumettistico, sbaglio? Io non lo leggo ormai da molti anni, quindi ne so decisamente poco...

Detto questo permettimi di andare off topic. Ci potresti regalare un commentino su Yattaman di Takashi Miike eh... Io e Parker speriamo in un nuovo Zebraman.

Che poi tu avrai sicuramente già visto anche Crows Zero, quanto ti invidio...


gparker ha detto...

Guarda io sapevo che di Robin non ne voleva sentir parlare, ma chiaramente non è nulla di ufficiale. Voci sentite ripetutamente.

Di sicuro potrebbe operare un lavoro di rivoluzione anche su quella figura, nulla glielo impedisce. Io rimango un po' scettico perchè dei tanti che ci hanno provato nessuno a mio avviso ha fatto qualcosa di valevole.
Poi anche io come Frankie mi fermo a qualche anno fa come conoscenza del fumetto, dunque se è uscito qualcosa di valevole negli ultimi anni non lo so.


Gokachu ha detto...

neanch'io so nella delle recenti evoluzioni del fumetto; non ho neanche letto Dark Victory e The Long Halloween (ma ora lo farò, lo farò). La mia citazione precedente voleva sottolineare non un presunto discendere dei film di Nolan dalle graphic novel di Miller (la cui influenza è semplicemente ineliminabile ma chiaramente non è che sia necessariamente padre di tutti i Batman seguenti; personalmente e paradossalmente vedo più Miller nel primo Batman di Burton, anche se il eprsonaggio di Batman è completamente diverso) quanto il fatto che uno dei fumetti di Batman che più è piaciuto al Nolan è un fumetto che racconta la storia di Robin, e che quindi, a prescindere dalle sue dichiarazioni, non è così impossibile che prima o poi ce la racconti al cinema.


gparker ha detto...

è vero che non è che ogni batman mo' deve venire da miller. ma è anche vero che dark knight ha il medesimo tema di fondo di dark knight returns "quale ruolo per un supereroe in un mondo moderno" e "i supereroi con il loro solo esistere causano l'arrivo del loro opposto, i supercriminali"


Anonimo ha detto...

Personalmente la seconda cosa che hai detto io non ce l'ho vista per nulla in Dark Knight Returns gp.

Comunque la vera domanda, è dopo sto joker dove cacchio lo trova un nuovo cativo degno di questo nome. In finale non gli può dire sempre bene...


Anonimo ha detto...

Sono onorato di esser stato citato da te--

L'ho rivisto ieri, per la *terza* volta-- UAU. Il fatto del Mann diventato "stile" è verissimo, anche se si potrebbe specificare (ma ho troppa fame e troppo poco tempo ^^): è una cosa che, più che vedere, si *sente* chiaramente nel film (d'altronde lo "stile", alla fine, è quello), in come sembra solidificarsi l'indefinibile nell'aria. Madonna.


dario ha detto...

Altro particolare antipatico: Joker (intelligentemente) non viene eliminato fisicamente. E ora come se lo gestiranno in un sequel?


gparker ha detto...

gahan: daccordissimo

dario: è un bel personaggio perso... Farlo fare ad un altro è folle. Era davvero pesante l'eredità di Nicholson/Burton, ma ora che c'è questa di Ledger/Nolan l'impresa è infattibile.


Anonimo ha detto...

Sul Joker secondo me, possono ricorrere alla CG, stile il Corvo. Normalmente non si fa sui morti. Ma lo potrebbero gestire, se il personaggio diventa un icona come sembra (o ad esempio si becca una nomination, o addirittura un oscar postumo), come un omaggio.


Unknown ha detto...

io, sarà l'età e l'ora, ma l'ho trovato lungo - molto bello ma: lungo
ha una partenza strepitosa, ma soprattutto nella seconda metà sentivo dei momenti di stanca: e mo' cosa farà il joker? cosa ci aspetta ancora?

poi i dialoghi un sacco belli, cioè (avete già detto parecchio, sottoscrivo)
dico solo che per me, lettore non assiduo e smemorato ma neppure cosi' distratto, non c'è poi tanto di nuovo, ma (finalmente) si porta al cinema quel che il fumetto ha fatto di bello, quando... 10-15 anni fa? Di più? (Il ritorno del cavaliere oscuro, citati esplicitamente nel titolo e nei vigilantes batmaniani, Arkham Asylum, e compagnia bella, ma non solo in batman, tutto il "rinascimento supereroistico")
diciamo che il cinema è un grande parassita (e meno male!)

è sempre bello per un appassionato lettore (di libri, fumetti) vedere moltiplicato il piacere della lettura nella riproposizione su un altro medium (anche se nel 90% dei casi c'è uno snaturamento, ma non in questo caso)

sulla città: bho, per me nei film di Burton appariva più una città con una storia, moderna ma con origini nel passato, qui è totalmente moderna e attuale.

Bartman ha un suo peso e rilievo nella storia, certo il Joker brilla e a personaggi come Alfred vengono valorizzati (va male secondo me per Gordon, che pur avendo un ruolo non secondario è sempre in ombra)

ho trovato qualche eccesso di onnipotenza nel joker, i mafiosi sono dei fessacchioni nel film

non mi è piaciuto assolutamente il doppiaggio di Bruce Wayne (la voce, di per sè)


Unknown ha detto...

e aggiungo che due-facce (ovviamente) ricorda molto i cattivi di dick tracy


Unknown ha detto...

oggi ho sono logorroico!

in effetti ho letto dopo questo post, con cui concordo abbastanza, per cui aggiungo: in effetti la fidanza di wayne l'è cessa assai (imho), e mi manca in effetti il pestaggio del superman filopresidenziale da parte del cavaliere oscuro incazzato...


gparker ha detto...

Per quanto mi riguarda in Burton la città era più caratterizzata, nel senso che era distante dalle città moderne, più fumettosa ed evocativa, mentre nei Batman di Nolan la città è esattamente come quelle americane, nè più nè meno.
Tuttavia il rapporto uomo città non era ciò che interessava a Burton il quale pur curandone molto l'estetica la usava (e non c'è nulla di male in questo) come uno splendido fondale.

Nolan invece non la intende come fondale ma come parte in causa.


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