E' cinema semplice, come sempre quello di Milius, fatto di forze nette messe in campo l'una contro l'altra (donne/uomini, grandi nazioni/piccoli popoli, vento/leone) che intrattengono però relazioni complesse sulla base di sceneggiature semplici.
Potevo scriverlo io Il Vento E Il Leone, ma non sarebbe mai venuto il meraviglioso film d'avventura che è. Potevo scrivere io la classica storia di donna occidentale rapita dal capo dei berberi e convertita durante la prigionia a quel mondo con l'amore per quell'uomo. Come del resto potevo scrivere io la facile contrapposizione tra il mondo che avanza come un orso e quello che lento e immobile delle sabbie. Ma veniva veramente uno schifo di film.
Il Vento E Il Leone è tutto questo più vento, sabbia, spade, cieli, nuvole e cinemascope. Il cinema di John Milius è quello che ti fa credere che i miti del cinema esistano, è quello che ti mostra come far funzionare le figure archetipe e ti dimostra perchè abbia ancora senso raccontare dello scontro di Davide contro Golia, di donne sognanti e uomini d'onore, di combattimenti e di mondi esotici, perchè sia appassionante se fatto bene e come possa essere ancora straordinariamente cinematografico.
E' cinema di pancia, subitaneo e immediato, cinema conservatore (per quanto critico), guerrigliero, fiero audace e inevitabilmente maschilista. Ma quanta soddisfazione in una scena in cui un uomo al galoppo si piega sul fianco del cavallo per raccogliere il fucile dalle mani di un bambino con gli occhi pieni di ammirazione. Quanto cinema!
Potevo scriverlo io Il Vento E Il Leone, ma non sarebbe mai venuto il meraviglioso film d'avventura che è. Potevo scrivere io la classica storia di donna occidentale rapita dal capo dei berberi e convertita durante la prigionia a quel mondo con l'amore per quell'uomo. Come del resto potevo scrivere io la facile contrapposizione tra il mondo che avanza come un orso e quello che lento e immobile delle sabbie. Ma veniva veramente uno schifo di film.
Il Vento E Il Leone è tutto questo più vento, sabbia, spade, cieli, nuvole e cinemascope. Il cinema di John Milius è quello che ti fa credere che i miti del cinema esistano, è quello che ti mostra come far funzionare le figure archetipe e ti dimostra perchè abbia ancora senso raccontare dello scontro di Davide contro Golia, di donne sognanti e uomini d'onore, di combattimenti e di mondi esotici, perchè sia appassionante se fatto bene e come possa essere ancora straordinariamente cinematografico.
E' cinema di pancia, subitaneo e immediato, cinema conservatore (per quanto critico), guerrigliero, fiero audace e inevitabilmente maschilista. Ma quanta soddisfazione in una scena in cui un uomo al galoppo si piega sul fianco del cavallo per raccogliere il fucile dalle mani di un bambino con gli occhi pieni di ammirazione. Quanto cinema!
6 commenti:
...e quanta passione in queste parole! tu mi sorprendi sempre in positivo!
Si ma non sono io. A me il film è piaciuto come a molti altri. E' il film che è bellissimo...
Dio mio, che gran film che è stato questo! Brian Keith/Roosevelt è, per me, il personaggio più pregnante e più riuscito. Tendo sempre a definirlo un personaggio ossimorico, dato che vorrebbe essere grizzly, ma in realtà è afflitto dalla salute instabile; una delle rappresentazionei più lucide degli USA di quegli anni. Spero finisca presto di girare il suo ultimo, Milius.
siamo tutti in attesa
io invece te lo boccio proprio
Nooooooo!
E perchè??
Ma non ti piace Milius in generale o proprio questo?
Posta un commento