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16.10.08

Vicky Cristina Barcelona (id., 2008)
di Woody Allen

POSTATO SU
Diciamolo subito, tanto lo hanno detto tutti, anche Woody Allen, ed è la verità. Vicky Cristina Barcelona è stato fatto perchè il regista è stato chiamato dalla proloco catalana che gli ha chiesto se ambientava un film a Barcellona e gli faceva un po' di pubblicità. E Woody, a cui non dispiaceva l'idea, si è detto contento di farsi un'estate in Spagna, così ha scritto una storia appositamente.

Ma la grandezza infinita di Allen sta proprio nell'aver preso lo spunto più banale e commerciale possibile (il grande spot alla città catalana, ripresa di continuo in tutti i suoi punti topici) per realizzare un film in cui ripassa il suo dizionario affettivo personale, aggiornandolo alle ultime voci. Cercando una storia nella quale si trovi a suo agio e che contemporaneamente gli consenta qualche spunto di novità.

Io lo so che Vicky Cristina Barcelona non piacerà. Troppo lento, dotato di un ritmo compassato sempre uguale a se stesso dall'inizio alla fine, troppa Barcellona, troppa Europa e europei come piace immaginarli agli americani, troppa voce fuoricampo e troppi ammiccamenti sessuali poi non realizzati. Del resto se neanche vi è piaciuto Sogni E Delitti figuriamoci questo...

A me però è piaciuto. Perchè Woody Allen è un gigantesco narratore di storie, capace di rinnovare se stesso ogni volta (qui gioca a prolungare i primi piani e a far accedere le cose fuoricampo come mai prima d'ora e con risultati stupendi vedi la scena prima del finale al bar) e anche se raccontasse la storia di Cappuccetto Rosso la renderebbe sintomatica di altri deliri interiori, figuriamoci ora che dopo una vita di rapporti a due vivisezionati passa ad un rapporto a tre (con quella stupenda citazione sbagliata da Jules e Jim, le biciclette riprese mentre scendono un pendio ma senza la macchina mobile e libera di Truffaut, bensì con un carrello rigorosissimo).

In Vicky Cristina Barcelona in particolare i personaggi più interessanti sono di gran lunga i due spagnoli, straordinari singolarmente (specie la folle artista/musa contagiosa Penelope Cruz) e ancora migliori in coppia, mentre le protagoniste americane sono figure decisamente più impalpabili. Eppure sono loro le protagoniste e Allen usa l'incredibile luce emanata dai caratteri di Javier Bardem e Penelope Cruz per illuminare le vite dei personaggi satellite, rendendo Vicky e Cristina spugne porose che assorbono tutti gli stimoli di un luogo ed uno stile di vita nuovi per loro.

Su questa orchestrazione (che ricorda quella di Come In Uno Specchio di Bergman) si parla delle solite cose: dell'impossibilità di stabilire relazioni durature (con la straordinaria idea del rapporto che si tiene in equilibrio solo per la presenza di un elemento estraneo), della casualità della vita e del rapporto complesso con l'arte.
Come ci si ispiri e ci si influenzi a vicenda, come tutto ciò che vediamo e sentiamo sia in grado di cambiarci e cambiare la nostra la vita a seconda di come ci poniamo nei suoi confronti è forse il vero sottotesto di un film che comunque è un bellissimo, tranquillo e divertito racconto.
E a me questo basta.

Per i feticisti del riconoscimento delle scene di film in altri film questa volta il rebus era per solutori abbastanza abili, la scena del film che vedono al cinema dura pochissimo ed è di un film poco noto di un autore molto noto. Io sono stato fortunato perchè è uno dei miei preferiti: L'Ombra Del Dubbio di Hitchcock.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

argh!

;)


Anonimo ha detto...

non si vede proprio che sei di parte...


Mariolone ha detto...

non hai fatto notare anche le azzeccatissime protagonisti femminili....ahh se un film del genere l'avesse girato rocco...


Anonimo ha detto...

Vi vedo un pò mosci, vi racconto una barzelletta.

Due uomini al bar:
- Non capisco come mai Manuela ha rifiutato la tua proposta di matrimonio, ma le hai detto che tuo zio è ricchissimo?
- Sì sì, lo sa, infatti lei ora è mia zia.


gparker ha detto...

a dire il vero in materia ci sarebbe una cosa da far notare oltre al fatto che il film racconta il duro dramma di un uomo diviso tra Scarlett Johansson e Penelope Cruz, e cioè che abbiamo una nuova donna più bella del mondo.
Rebecca Hall, fino a ieri sconosciuta per me e terza protagonista del film, mette in ombra le altre due. Provare per credere.


Fabio ha detto...

Ma provare che?


gparker ha detto...

era una forzatura per poter usare lo slogan
a voi il compito di completare il significato...


Fabio ha detto...

Ehi, ma qui accanto è spuntato un widget di facebook. Un fottutissimo widget di facebook.


gparker ha detto...

è già un po' che c'è sei disattento

E' un widget relativo al mio profilo e a quello del blog, perchè hanno messo tutta una sezione per registrare i blog e i lettori.


Anonimo ha detto...

mio dio comp. sto a morì....

Sto con fabio tutta la vita. Quando una persona usa il termine "fottutissimo" per qualificare quello che dice, mi ha SEMPRE dalla sua parte.

E il numero 45 della mia lista di apriorismi.

Ah e cmq ha ragione mario, sei palesemente di parte.


Anonimo ha detto...

Io non vedo l'ora di vederlo...quando c'è un dizionario affettivo da consultare non posso esimermi (ma si piange?!c'è il dramma??? no perchè ultimamente ho pianto pure per la pubblicità fatta per il canale dei bimbi di Sky!)..sono problemi lo so!


gparker ha detto...

No no non si piange, è un film, da quel punto di vista, freddo.
E il dizionario affettivo alleniano contiene solo sinonimi della parola "fallimento".

E' un film che aggiunge altre motivazioni alla teoria base che afferma l'impossibilità del rapporto tra uomo e donna.

Invece più interessante è il discorso dell'ispirarsi ed essere ispirati, del contaminarsi e dell'influenzarsi a vicenda.


Fabio ha detto...

Però, dico, i protagonisti di questo film sono troppo, ostentatamente, belli. Non hollywoodianamente o cinematograficamente belli.

Voglio dire, di chi e a cih vorrebbe parlare questo film? Queste persone non esistono.

Solo a me dà fastidio!? Io non lo vado a vedere proprio per la sensazione di fastidio che mi trasmette da quando ho visto la locandina e i trailer.


Anonimo ha detto...

La teoria base che afferma l'impossibilità del rapporto tra uomo e donna!!! C'è da stare allegri...so che piangerò, sono capace di vedere il dramma anche quando non è esplicito.


gparker ha detto...

Se ragioni che non vai a vedere film con gente troppo bella perchè decisamente troppo lontani dalla realtà non vai a vedere tutto il cinema americano classico. Lì la bruttezza davvero non esiste se non per i ruoli da cattivo o per gli scemi del villaggio.
Il cinema è metafora, la gente è bella e alle volte la fotografia è in bianco e nero. Si procede per allusioni non per riferimenti diretti. E' questo che mi piace.


Fabio ha detto...

Sì, ma ho detto che sono ostentatamente belli. Se vado a vedere un film con Grace Kelly o non so chi è diverso, lì è tutto il mondo che passa attraverso il filtro del cinema. E quindi ci sta.

Qui invece mi sembra (ma è un'impressione, eh) che divi del cinema siano stati appiccicati in un contesto realistico.


gparker ha detto...

No guarda non più del solito.
E poi è una bellezza molto naturale, cioè è un più un fascino che una bellezza, cosa che appartiene decisamente più al mondo degli umani che a quello dei divi.
Non a caso la più bella in assoluto (e leggo in giro che lo pensano tutti) è Rebecca Hall, che non è la tradizionale bellona.


Anonimo ha detto...

Rebecca Hall era la moglie di Christian Bale in quel gran film di The Prestige


gparker ha detto...

eppure non la ricordavo
da ora non la dimenticherò più


Anonimo ha detto...

No manco io... Credo sia stato woody a renderla bene.


Ale55andra ha detto...

A me Rebecca Hall non mi sembra eccessivamente bella, pur essendo per carità una bella donna. La Cruz non mi è mai piaciuto fisicamente, ma mi rendo conto che è sensuale. La Johansson è sesso puro, credo...Non parlo di Bardem che ultimamente mi fa molto "sangue". Ma al di là di questi commenti a dir poco inutili, io spero davvero di non rimanere delusa dal mio amatissimo Allen.


gparker ha detto...

guarda Rebecca Hall in questo film e poi fammi sapere se hai il coraggio di non rivedere il giudizio.


Anonimo ha detto...

Secondo me i riferimenti a Jules e Jim sono molti di più di quelli citati nel tuo post. Comunque rispetto a Match Point salvo solo Scoop.

Per il resto Allen è secondo me in caduta libera.

Un saluto.

Rob.


gparker ha detto...

si i riferimenti sono parecchi anche se quello delle bici mi è sembrato oltre al più evidente anche il più raffinato e degno di menzione.

quanto alla caduta di allen non mi trovi minimamente daccordo, anzi. Più va avanti più il suo modo di raccontare migliora e si fa complesso e stratificato.
Non voglio con questo dire che sia il suo periodo migliore, non c'è la decisione e la forza di alcune opere del passato, ma sicuramente non si può parlare di caduta.


Noodles ha detto...

Oh, meno male. C'è un generale disturbo che parla maluccio dell'ultimo allen, che invece a me è piaciuto. Son contento d non essere solo, pur considerandolo comunque un po' inferiroe al trittico londinese.
Ale55andra, la Hall secondo me ha anche lei una grande sensualità.


domenico ha detto...

siamo d'accordo, questa volta


gparker ha detto...

incredibile. Sul più improbabile.


Il Dottor Divago ha detto...

Ma a nessuno è sembrato che Allen abbia provato a fare un film di Almodovar? Se lo avesso fatto Pedro forse sarebbe stato un gran film, ma girato da Woody lo ho trovato insopportabile. E poi no alle marchette sulla Catalunya (e la Fiat)!


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