Pronto per essere demolito dagli snob e amato dai ragazzini il nuovo lavoro di Federico Moccia conferma tutte le tendenze dei precedenti exploit estremizzandole. C'è una storia d'amore fatta di un colpo di fulmine e poi di una forzata separazione fino a che il "destino" non ci mette lo zampino, ci sono protagonisti mai apparsi sullo schermo e un giro di parenti e fratelli maggiori a fare da contorno (stavolta un contorno decisamente più importante), c'è Roma Nord contrapposta al resto dei quartieri, c'è un certo modo di intendere la vita mascherato (senza nessun problema e senza nessun interesse fingendo che ce ne siano), ci sono le feste e le scappatelle notturne e si parla molto di più di sesso.
Ecco il sesso, diciamo che Amore 14 si differenzia più che altro per questo elemento. Per quanto se ne parli e quanti si affronti il tema. Che forse è anche l'unica cosa che ci può stare del film, l'unico elemento reale di una parabola altrimenti fuori dal mondo per almeno il 90% della popolazione.
Come sempre infatti Moccia parla di una minoranza che stavolta è ancora più ristretta. Se in passato infatti che si trattasse di una minoranza lo capivano in pochi (poichè le figure diventavano quasi subito archetipe e che si fosse a Roma Nord lo notavano solo quelli di Roma Nord), adesso invece la metafora è più stretta e meno sognante. Come del resto il protagonista maschile è meno incisivo, motivo per il quale il film potrebbe andare male al botteghino (il segreto di questi racconti è infatti il maschio e non la femmina).
Moccia cerca di elevare con un romanticismo esasperato non solo se stesso (la figura del fratello romanziere a cui nessuno vuole pubblicare il primo libro è abbastanza diretta) ma anche tutto un mondo che non avrebbe altri modi per essere elevato. Un mondo che non è Roma Nord ma solo quella piccola parte che genericamente si identifica con quei luoghi e che appunto, non fosse per l'indicazione geografica, non avrebbe altro modo per essere riconosciuta.
Non è tanto come mostri con totale indulgenza cose che altrove sarebbero da condannare (in fondo ognuno dà le valutazioni che crede) quanto il fatto che per elevare l'oggetto del suo racconto lo contrapponga a realtà degeneri totalmente non rappresentative. L'unico contraltare al mondo delle protagoniste è infatti quella dei coattoni figli dei benzinai che si divertono a menare e hanno l'alito puzzolente perchè mangiano il Kebab con troppa cipolla. Non che non esistano queste categorie umane, ma usarle per innalzare la propria è troppo facile.
Ecco il sesso, diciamo che Amore 14 si differenzia più che altro per questo elemento. Per quanto se ne parli e quanti si affronti il tema. Che forse è anche l'unica cosa che ci può stare del film, l'unico elemento reale di una parabola altrimenti fuori dal mondo per almeno il 90% della popolazione.
Come sempre infatti Moccia parla di una minoranza che stavolta è ancora più ristretta. Se in passato infatti che si trattasse di una minoranza lo capivano in pochi (poichè le figure diventavano quasi subito archetipe e che si fosse a Roma Nord lo notavano solo quelli di Roma Nord), adesso invece la metafora è più stretta e meno sognante. Come del resto il protagonista maschile è meno incisivo, motivo per il quale il film potrebbe andare male al botteghino (il segreto di questi racconti è infatti il maschio e non la femmina).
Moccia cerca di elevare con un romanticismo esasperato non solo se stesso (la figura del fratello romanziere a cui nessuno vuole pubblicare il primo libro è abbastanza diretta) ma anche tutto un mondo che non avrebbe altri modi per essere elevato. Un mondo che non è Roma Nord ma solo quella piccola parte che genericamente si identifica con quei luoghi e che appunto, non fosse per l'indicazione geografica, non avrebbe altro modo per essere riconosciuta.
Non è tanto come mostri con totale indulgenza cose che altrove sarebbero da condannare (in fondo ognuno dà le valutazioni che crede) quanto il fatto che per elevare l'oggetto del suo racconto lo contrapponga a realtà degeneri totalmente non rappresentative. L'unico contraltare al mondo delle protagoniste è infatti quella dei coattoni figli dei benzinai che si divertono a menare e hanno l'alito puzzolente perchè mangiano il Kebab con troppa cipolla. Non che non esistano queste categorie umane, ma usarle per innalzare la propria è troppo facile.
35 commenti:
Se non fosse che non me ne frega niente e non ho mai letto/visto nulla che lo riguardi, odierei Moccia proprio per questa sua appropriazione/banalizzazione che fa di Roma nord di cui parli. Dopo aver speculato con Tre metri sopra il cielo sulla vita di gente che quelle storie, molto più tragiche (leggi: molti più morti), le aveva vissute davvero (così mi raccontava un mio vecchio capo fidanzato con la sorella del vero Step), adesso pretende di elevare a categoria universale un localismo che non conosce e, pertanto, ridicolizza, caricaturalizza, bagaglinizza. Si crede cioè tale artista da permettersi il lusso di fare a Roma nord ciò che Jay McInerney fece con Le mille luci di New York (o se preferisci, per affinità di mezzi, ciò che ha fatto e continua a fare Woody Allen con la stessa città). Noi che a Roma nord ci siamo cresciuti, pur rifuggendone molte aberrazioni, trivialità, cafonaggini, nuovoricchismo, sappiamo tuttavia che è un mondo che non si merita una fine del genere, non si merita di essere cinematograficamente ricordato per film come questi; perchè noi, per averci vissuto l'adolescenza, sappiamo quello che Moccia non sa, e cioè che in realtà, Roma nord, come tutti i luoghi più spirituali che meramente geografici (prendete Villa Balestra e il tripudio di polo pastello della domenica mattina: non è un posto reale, ma di mera finzione), non ha un'esistenza empirica per sè stessa, ma la sua essenza, piuttosto, è la vita stessa contemplata da un punto di vista speciale. Quello che Moccia non afferrarà mai, perchè è un poveraccio, un avvoltoio, un ignorante col cappellino, e non ha mai passeggiato di sera per Villa Glori, quando l'asfalto è coperto dalle foglie gialle e piazza Euclide è solo un'orrenda costruzione che s'intravede dietro le opere d'arte contemporanea abbandonate di fronte alla residenza dei tossici.
con villa Glori coperta di foglie gialle mi hai commosso. Mi ci allenavo tutti i giorni quando facevo canottaggio...
ma nel film si vanno a mangiare il panino dallo zozzo?
E magari i protagonisti evocano il Palladium con terrore...
Io credo di avere il motivo più valido di tutti per odiare Moccia: ho letto 3MSC.
Ma in questo film moccia fa accoppiare i protagonisti?
io quell'anonimo lo conosco....
niente accoppiamenti (e che cristo lei fa 14 anni durante lo svolgersi della storia, e che si possono accoppiare a 13??)
fantastico, hai letto il mito, uno dei libri più letti degli ultimi anni. E com'è lo stile? cioè non voglio sapere se è Hemingway ma scorre? che particolarità ha?
Roma est rule morte a roma nord!
niente accoppiamenti (e che cristo lei fa 14 anni durante lo svolgersi della storia, e che si possono accoppiare a 13??)
L'impronta realistica del film...
fantastico, hai letto il mito, uno dei libri più letti degli ultimi anni. E com'è lo stile? cioè non voglio sapere se è Hemingway ma scorre? che particolarità ha?
scorre? se riuscissi a immedesimarti per un attimo in personaggi che odi fin dalla prima pagina, forse. il problema non è la scrittura: è la totale mancanza di elementi di interesse nella vicenda e nei personaggi narrati.
Quando ero al liceo Moccia non era nessuno. Il libro su Roma Nord si chiamava Pulperopoli. Qualcuno di voi lo ha letto?
Io mi ricordo di aver letto un libro su consiglio di parker...una cosa simile...ma non credo fosse moccia...però anche li la città aveva un nome cartoonesco ma era in realtà roma...nord ovviamente.
@parker: è tragicamente vero che l'età media dei rapporti sessuali si è abbassata dai tempi in cui noi avevamo 14 anni (tu ne avevi 13).
Leggevo prima l'articolo dedicato al film sul Corriere della Sera di oggi, in cui si dice che, presentandolo, Moccia si sia incoronato "nuovo Muccino", e non ho neanche capito a quale Muccino si riferiva. Quello che a parte gli scherzi mi sorprende (finchè non penso a pecunia non olet) è che Moccia, quando non era nessuno, ha creato un capolavoro di sceneggiatura come "I ragazzi della terza C" (obiettivamente molto divertente, e all'epoca anche fresco), ed ora che dispone di mezzi, si limita a questi banalissimi manierismi giovanili, anche piuttosto inquietanti (non voglio immaginare quanto smanetti su Facebook e simili).
13 commenti avete dedicato a questo film....
Signori miei...
con ordine:
Moccia quando eravamo al liceo noi era qualcuno e come a Roma Nord, il libro di 3 Metri sopra il cielo non esisteva ma esisteva il manoscritto (anche fatto al computer) che le ragazze si passavano e si fotocopiavano. In virtù di quel clamoroso passaparola ottenne la pubblicazione.
Il corriere sbaglia, l'ha detto Moccia stesso, in un'intervista gli dissero "Sei il nuovo Muccino (Gabriele)" e lui non sapendo che dire risposa "No, semmai Moccino". Una battuta orrenda travisata.
I ragazzi della 3C era un mito, rivisto oggi un po' meno ma sempre valevole, non so però quantitativamente quanto fosse l'apporto mocciano. Forse le orrende e smielate sequenze amorose. E soprattutto non si sa quale serie, le ultime ad esempio erano orrende.
Infine Pulperopoli (lo lessi ed era tipo il 2001) aveva poco a che vedere con la roba di Moccia, era più una racconto corale con protagonisti ragazzi ma per nulla smielato. Anzi. Di romanticismo non ce n'era per nulla ed era molto più improntato sul comico anche con un certo successo. Non era male.
Ah! E infine a Roma Est non ce sta' niente! Solo la Tiburtina e Radio Rock, l'unico punto di riferimento che avete è Cherubini!
Manco la nebbia c'avete!!
Una delle cose divertenti infatti è che il libro è stato scritto in epoca pre-cellulare, ma io ho letto l'edizione aggiornata, e per giustificare il fatto che nessuno usa mai un telefonino neanche quando ce ne sarebbe il bisogno, deve ricorrere ai salti mortali.
"e per giustificare il fatto che nessuno usa mai un telefonino neanche quando ce ne sarebbe il bisogno, deve ricorrere ai salti mortali"
Fosse per me farei ancora i film con le cabine telefoniche, le lire e il KGB.
è questo: Pulperopoli, trash viados e amore. F. Mastrolilli; Sovera editore. Un libro cazzuto, poi questo riferimento ai viados di questi tempi...
Si troverà ancora?
Mi è capitato di vedere su sky 3msc: il film più MISOGINO degli ultimi anni, non c'è donna che non sia o puttana o stronza (perdonate il linguaggio ma ogni eufemismo sarebbe una scelta semantica empia).
Ho visto anche uno spezzone di Scusa ma ti chiamo amore e ho notato come Raul Bova fosse in evidente disagio nel non recitare una parte da poliziotto, secondo me durante le riprese dovevano interrompere sempre perché lui cercava di arrestare qualcuno.
Il film comunque fa vomitare, ma confesso che mi sarebbe piaciuto molto se fosse stato un film porno. Cioè, la stessa trama e lo stessa profondità solo inframezzata da scene hard.
Misogino non direi, ritrae le donne in una certa maniera perchè dalla parte degli uomini ma non credo debba necessariamente essere misogino.
3 Metri sopra il cielo sta in un delicato equilibrio che ne ha determinato il successo, è rivolto alle ragazze ma la sua protagonista è una figura impalpabile mentre è disegnato molto meglio il maschio. E proprio da questo meccanismo di identificazione con lei (perchè sta con lui) e contemporaneamente libertà di disprezzarla pensando "Io si che sarei all'altezza di Step!" viene l'affezione.
Se fosse un porno questi problemi ovviamente scomparirebbero.
Si Pulperopoli era anche un po' un presa in giro della roba di Moccia (per questo non ne può essere l'equivalente) se non ricordo male aveva anche i protagonisti con nomi e nomignoli ma scritti male. E poi appunto aveva dei toni vagamente pulp (o meglio intenzioni pulp) che se non altro lo allontanavano dal pubblico di ragazzine.
i film con il KGB sono un mito
Ma se io non voglio nemmeno avvicinarmi di striscio a queste immani cazzate (che reputo tali senza aver mai letto o visto niente di Moccia, ma solo tristemente odorato in trailer e altri passaggi televisivi o giornalistici), devo reputarmi una snob? Ben venga sinceramente...ahah. Manco morta guarda...
Ale55andra
la vita è breve e uno deve scegliere cosa guardare, leggere o ascoltare. E se Moccia rimane fuori da questa selezione mi sembra una scelta oculata.
Tuttavia secondo me non puoi definirle immani cazzate senza averle lette/viste. Io credo che in ogni prodotto ci possano essere cose interessanti, anche extra-cinematografiche. Forse solo in quelli brutti e che non incassano non ci sono .
No alessandra io sono per il partito "schifa senza provare". Non serve per forza provare tutto per essere sicuri.
Per esempio: l'olio del motore magari ha un buon sapore, berresti mai olio del motore tu? NO, e allora cosa sei un apriorista?! Ma per favore!
Vivi e dimentica Muccino.
Pardona Moccia...
Muccino almeno posso schifarlo conoscendolo, ahah.
Comunque, non ci vuole molto a capire in cosa consistono i libri e i film di Moccia, visto che comunque se ne parla ovunque anche extra-cinematograficamente come per esempio quell'odiosissima moda dei lucchetti lì...talmente irritante che faceva quasi incazzare...
Ale55andra
Ma poi uno con quella faccia e quella voce che film può fare?
(faccio passare i pregiudizi ad un altro livello...)
ma poi con quelle scarpe...
io non ci credo che hai postato il trailer del film di Muccino...
Ahaha, frankie è troppo forte!! Ma c'ha un blog, qualcosa?
Ale55andra
no passa le sue giornate a fare il troll da queste parti. Se lo cerchi lo puoi trovare in ogni post
Ahaha, in effetti è vero. Me lo ritrovo costantemente nei commenti del tuo blog.
Ale55andra
gli si vuol bene come ad un cugino rompipalle.
Non aprendo un blog frankie dimostra grande acume. Un suo blog sarebbe troppo estremo.
Una roba tipo il blog di mariolone (che credo abbia abbandonato per lo stesso motivo), però deppiù.
http://www.youtube.com/watch?v=lysGwPZlCFA&feature=player_embedded
scotto sbaglia tutto lo sbagliabile, argomenta malissimo e senza riuscire a motivare davvero cose di cui intuiamo la motivazione ma che non diventano mai argomento di una conversazione. Però ha ragione lui. E mi rode che non riesca a costringere Moccia ad un riflessione, magari sincera, sulla parzialità e l'etica delle persone ritratte nei suoi film.
Genio chi ha fatto il video e ad una certa mette il cartello con scritto "Da qui in poi Pino non parla più potete anche spegnere".
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