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2.11.09

Già il trailer è tra i migliori italiani di sempre

Sento già il profumo delle grandi litigate.

65 commenti:

Valido ha detto...

Al minuto 0:42 ho seriamente pensato fosse un fake. "Daccapo"?!?!?


Thomas Morton ha detto...

Non ho mai visto un film di Muccino, e ne sono fiero.


gparker ha detto...

mi duole contraddirti

"In teoria dovrebbe essere 'daccapo'. Infatti la preposizione 'da' seguita da parola che inizia con una consonante semplice (o scempia) ne produce il rafforzamento, che viene espresso graficamente nelle parole composte, o meglio 'univerbate' (da+vero = davvero), e sottinteso nelle altre (da tutti -> da ttutti). Rimando al thread sul raddoppiamento fonosintattico. " http://forum.wordreference.com/showthread.php?t=347715

e anche
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/daccapo.aspx?idD=1&Query=daccapo


gparker ha detto...

Thomas: e sbagli


Thomas Morton ha detto...

Lo so che te lo difendi in nome della salubrità commerciale del cinema italiano (a scapito del buon gusto), ma io spero di avere dalla mia parte Frankie e il Compatto.


gparker ha detto...

No no, io Gabriele Muccino lo difendo perchè è il miglior regista della sua generazione e in assoluto uno dei migliori che abbiamo. Magari girassero tutti come lui.


dario ha detto...

Peccato non sappia scrivere, e sia abbastanza presuntuoso da voler invece scrivere lui, come Tornatore. E io credo che parte del mestiere di un regista sia quello di coordinare al meglio ogni aspetto dell'opera, di cui è responsabile ultimo. E se lui è autoindulgente circa la sua scrittura, mi spiace, ma non sarà mai un grande regista.


gparker ha detto...

credo si possa fare una divisione tra regista e autore. Muccino non sarà mai un grande autore probabilmente (ma su questo si può discutere) mentre è indubbio che sia un grande regista.


dario ha detto...

In questo senso ok, questa divisione te la concedo. Però continuo a trovarlo sguaiato, anche solo come regista. Ma ovviamente de gustibus.


gparker ha detto...

sguaiato??
Non direi proprio, nonostante abbia uno stile movimentato e per certi versi caricato ha un rigore non indifferente.


Unknown ha detto...

è raro che un trailer riesca a interessarmi così poco, solo i film d'amore italiani riescono in quest'impresa. è record per muccino!


Fabio ha detto...

http://img519.imageshack.us/img519/8853/15206259.jpg


gparker ha detto...

ahahahahhaah


frankie666 ha detto...

Il mio pensiero su Muccino è riassunto in questa citazione:

"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore, e avranno la guerra. " Winston Churchill


tony ha detto...

potevi metterlo direttamente in allegato al post su "amore 14"


kavia ha detto...

la jpg di fabio ha di fatto chiuso ogni discussione sul trailer, e forse addirittura sul film


gparker ha detto...

le vostre provocazioni non mi toccano.
La storia ci darà ragione.


frankie666 ha detto...

finora è tornato dagli states con la coda fra le gambe per girare il seguito del suo unico film che ci si è filati...

la storia per ora non è troppo d'accordo... Prova a convincerla magari...


gparker ha detto...

proprio le riletture aberranti. Non mi sembra proprio sia tornato con la coda fra le gambe nonostante Sette Anime sia un film non riuscito e non mi sembra che L'Ultimo bacio sia l'unico film che ci si è filati. E' il successo maggiore ma gli altri stanno da quelle parti. E ad ogni modo non è dall'incasso che giudico un regista nè dall'incasso si fa la storia.


frankie666 ha detto...

non la fai manco te la storia pero. Per cui non mi parlare di storia se giudichi utilizzando solo i parametri che decidi te...

Infine magari non ha la coda fra le gambe, questo te lo posso concedere, ma manco scodinzola allegro.

Sentivi il profumo delle grandi litigate vero?
Eccomi in tutto il mio odore, mi chiamo GUERRA.


gparker ha detto...

certo che la storia non la faccio io. Io scommetto che la storia mi darà ragione.


Anonimo ha detto...

Muccino è tecnicamente un bravo regista. Ma non tra i migliori. Per rendersi conto che c'è di meglio basta vedere il trailer di Baaria

http://www.youtube.com/watch?v=TPs-2IepTJE&feature=PlayList&p=26852D8C0C848FD1&playnext=1&playnext_from=PL&index=16

Che poi Baaria non sia un film riuscito è un altro discorso, ma considerare Muccino un grande regista proprio no. Un'altro regista italiano che secondo me vale più di Muccino è Salvatores.

Ma il vero problema di Muccino secondo me è che è un pessimo story teller. Le sue storie, secondo me, non valgono nulla. A volte penso veramente che le tue siano solo delle provocazioni, sei pure un grande fan di Garrone, uno che le storie le sa raccontare (e girare) vuoi dire che è meglio Muccino?

Comante.


gparker ha detto...

a parte che non si può giudicare un film da un trailer, che è montato da altri senza la supervisione del regista e a parte che Baaria non vale niente, si trovo Muccino più abile, interessante e in una parola migliore di Tornatore o Salvatores che hanno esaurito ben presto il loro repertorio di idee riciclandosi all'infinito senza impegno.

Muccino poi è un ottimo storyteller, davvero abile. Che le storie che racconta, cioè proprio le trame non siano granchè ci posso anche stare, ma sono raccontate benissimo.
Ripassati Come te nessuno mai. Una delle migliori commedie italiane degli anni '90.


EmmeBi ha detto...

Io plaudo la scelta di Sunny nella sua versione originale.
Sweet Soul Music.


gparker ha detto...

si un pezzo allucinante
consiglio anche la versione Jamiroquai live disponibile nei migliori youtube.


EmmeBi ha detto...

nessuno è riuscito più a dare quella intensa leggerezza di Bubby Hebb


tony ha detto...

A casa mia se uno ti racconta una storia insulsa che s'è inventato lui, pure in un italiano ineccepibile, è un pessimo storyteller.

E "come te nessuno mai" è brutto raccapricciante.


Thomas Morton ha detto...

Sì, questa cosa dall'autore separato dal regista non mi convince. Come dire che uno è un bravo tecnico, ma allora faccia film scritti da altri, oppure episodi di telefilm (e ci sono alcuni registi televisivi bravissimi), invece che storiacce squallide. Poi che sia bravo a vendere quelle storiacce io non lo discuto, solo che non sono disposto a comprarle.


gparker ha detto...

Emmebi: concordo

tony: a casa mia se uno ti racconta una barzelletta che non fa ridere facendoti ridere è un bravo storyteller.
Al cinema mio i film sono belli per come raccontano non per quello che raccontano.

Thomas: il punto non è quello ma il fatto che non importa la trama, importa come la racconti e il modo in cui lo fai determinerà l'interesse o meno della storia. Posso anche fare un film sulla storia di come sono riuscito a comprarmi un motorino ma se sono Scorsese viene una bomba.

Infine un'altra cosa. Sono tornato ora dall'incontro con Michael Mann e, cosa realmente esilarante, c'erano Gabriele Muccino e Salvatores in sala (mancava solo Tornatore). Michael Mann ci ha tenuto a chiedere al pubblico se in Italia apprezziamo Muccino che lui ritiene un grandissimo regista.
E cosa ancora più esilarante (più che altro per la casualità) è che mi sono trovato dietro Michael Mann nel caos dell'uscita e lui ha chiesto all'organizzatore chi fosse un certo tizio, l'organizzatore gli ha sussurato nell'orecchio (io ho sentito perchè gli ero dietro) "E' Gabriele Salvatores, un regista italiano molto importante, ha anche vinto un Oscar" e Michael Mann ha fatto un cenno come per dire "Vabbè ok, mi fido".

Sia chiaro che non giudico registi in base a quello che dicono altri registi. Ma ci tenevo a farvi rosicare sulle argomentazioni Salvatores.


frankie666 ha detto...

Ci tengo a dire che di quello che pensa Michael Mann non solo me ne frego, ma mi cala pure sotto le scarpe.

Ci tengo anche a dire che come te nessuno mai è una porcheria, e che non conosco commedie italiane anni 90 degne di nota. Forse sud o puerto escondido di gabriele salvatores, che sono MOOOOOOOOOOLTO meglio di Come te nessuno.

Infine ci tengo a dire che una colpa indelebile di Muccino è aver fatto esordire il fratello.


Eric Cartman ha detto...

sì, aver piazzato il fratello invece di legnarlo fortissimo sui reni da piccolo è stata una brutta macchia sul suo cv. Per me deve essere interessante anche la trama in se, oltre a come la si racconta, non riesco a scindere così nettamente le due cose. Che poi sia tecnicamente bravo non discuto, quanto meno "non mette due persone a parlare davanti una telecamera" (cit.), ma a me lui non piace. e come te nessuno mai mi ha irritato profondamente.


gparker ha detto...

ci tengo a dire che Frankie non ha visto nemmeno un film di Gabriele Muccino. Giusto per inquadrare i giudizi.

Se dovessimo giudicare in base ai parenti andrebbe rivisto anche Vittorio De Sica.

I film di Muccino (non sempre riusciti e sono il primo ad ammetterlo) sono opere realizzate come si deve e spesso anche un po' di più di come si deve. Non solo ha uno stile personale (che non si traduce in "fa le cose a modo suo" ma in "ha una visione precisa e fondata di cosa debba essere e come debba essere fatto il cinema") ma riesce anche a raccontare delle storie utilizzando davvero ogni elemento della messa in scena con proprietà di linguaggio filmico.

In queste discussioni poi si finisce a prendere posizioni estreme e io non voglio finire a dire "Capolavoro!" perchè non lo penso. Penso che siano dei film veramente buoni e lui un regista ottimo. Anche io aspetto che faccia un film all'altezza delle sue competenze, ma la sua produzione fino ad oggi tra alti e bassi (come tutti del resto) mi sembra da inserire tra le cose migliori fatte nel nostro paese in questi anni. Girassero tutti con il rigore, la competenza, la dedizione e la capacità di essere originali senza partire per la tangente che ha Muccino il nostro cinema sarebbe in salute.


frankie666 ha detto...

Chiaro, io non ho mai visto un solo film di muccino. E me ne vanto, e lo sfondo.

E come te nessuno mai rimane una porcheria immonda.

Stavo pensando cmq, ma qui la teoria difensiva è
Muccino riesce a raccontare bene tremende cazzate?


gparker ha detto...

non mi sembra di aver usato le parole "tremende cazzate".
E' un grande regista perchè racconta bene, non per le cose che racconta le quali, per quanto mi riguarda, non sono nè meglio nè peggio delle cose che raccontano gli altri.
Sono trame peggiori di quelle delle sorelle Comencini? Sono peggiori di quelle di Tornatore (no, sul serio!)? Sono peggiori di quelle di Francesca Archibugi? Di Calopresti? e potrei andare avanti una vita
Lui a differenza di tutti questi rende quelle storie dei racconti cinematografici degni di questo nome.


Thomas Morton ha detto...

D'accordo, non è solo la trama, è il modoin cui racconti. Ma il modo di raccontare di Muccino qual è? Concitazione, scene madri, urla, pianti e grandi passioni. È il Valerio Merola degli anni '00. È come uno scrittore thriller che riempie il libro di punti esclamativi per impressionare il lettore.

Questo, sia chiaro, lo giudico solo dai trailer, e da quei 5 minuti più o meno che avrò visto di ultimo bacio.


Thomas Morton ha detto...

Ovviamente volevo dire Mario Merola...


gparker ha detto...

Ma qui tra tutti quelli che giudicano non c'è nessuno che abbia visto almeno un film per intero??

Se li avessi visti per intero ti saresti reso conto che c'è un uso del movimento di macchina che non è solo concitazione ma è proprio "uso", c'è una colonna sonora inusuale per il cinema italiano, c'è un montaggio ad arte e una fotografia che non è figlia del solito "realismo" nè fatta necessariamente dai grandi come Bigazzi, semplicemente una fotografia personale con degli obiettivi (nel senso di scopo, non di lente). Tutto puntato verso un unico fine o se preferisci tutto retto da una medesima idea di cinema e non utilizzato a caso.

In più, vedendoli per intero, ci si rende conto di quanto sia bravo a raccontare e quanto sia raffinato nel cesellare i personaggi.
Ancora non voglio dire che sia il più grande di tutti ma che è davvero bravo e le cose che fa vanno viste con interesse.


el señor dionigi ha detto...

Wow, che discussione. Non mi era mai capitato di trovarmi d'accordo con tutto e con tutti tranne che con gparker. Vorrei fare un po' d'ordine perchè secondo me gparker il tuo formalismo ti sta facendo prendere una cantonata (lo dico con stima immutata; gusto contro gusto e nulla più).
Premessa: ho visto molti (o tutti, boh?) i film di Muccino (da Ecco Fatto in poi) tranne quelli americani (è il minimo).
Punto 1: le storie che racconta Muccino sono una porcheria. Ecco fatto era una stronzatina. Come te nessuno mai era la banalità fatta spocchia. L'ultimo bacio l'insulsaggine più assoluta. Raccontami di me, come l'ha definito un mio amico al di sopra di ogni sospetto (visto che ha fatto da suo aiuto regista proprio in "Baciami ancora"), un film così stereotipato in cui mancava solo la nonna abbandonata a casa l'estate. Morale della favola: non c'è motivo per restare seduti più di dieci minuti senza perdere d'interesse.
Punto 2: la messa in scena è terribile, io quando vedo un film di Muccino mi sento in pena per lui, mi fa imbarazzare (tipo quando Jovanotti parla a Porta a Porta o quando qualche amico faceva scena muta all'interrogazione), ha ragione Thomas, c'è solo "concitazione, scene madri, urla, pianti e grandi passioni", solo fuffa insomma, ma quando mai la gente borghese grida così?
Punto 3: diceva Thomas Pynchon (mi scuserà se lo tiro in ballo per queste trivialità) che quando si racconta una storia bisogna sempre partire dai fatti, dalla realtà, da ciò che si conosce, e mai da un concetto, da un'astrazione, da una tesi che si vuole poi spiegare (es. racconta di due persone che si amano, e non dell'Amore): ecco, io sposo quest'insegnamento, e Muccino fa il contrario: i suoi personaggi sono burattini mossi per spiegarci, come tante didascalie urlate, tutta una serie di maiuscole: l'Amore, il Tradimento, l'Imbarazzo, la Voglia di Libertà etc. Però non lo fa con la leggerezza dell'allegoria o anche con la gravità ma calcolata di un Lars von Trier o di un Haneke: lo fa con la stessa indulgenza, presuntuosità e, in fondo, ignoranza, con cui lo fa Federico Moccia. Ciò si denota in sceneggiature da quarta elementare.
Punto 4: la cosa grave poi è che lui racconta, in teoria, il suo ambiente, ovvero il solito tinello medio-borghese visto nel passare degli anni, ma lo fa con totale incapacità di cogliere dettagli, sfumature, intimità. I suoi sono feilleuton, romanzi d'appendice, romanzi Harmony, roba per commesse e parrucchiere in fondo (con tutto il rispetto per la categoria). Mi sembra irrispettoso paragonarlo ad autori che, con tante pecche, ci hanno invece portato riflessioni nuove, sentite, emozionanti, inquiete su quello stesso mondo (penso proprio alla Archibugi, il cui L'albero delle pere è cento volte più reale, toccante e partecipativo di Come te nessuno mai, pur vertendo sullo stesso tema; così come, ad esempio, Preferisco il rumore del mare di Calopresti, bellissimo).
Punto 5: da un punto di vista di marketing, Muccino non è autoriale, non c'è alcuna differenza tra un cinepanettone e un film di Muccino. Sono lo stesso prodotto, spudoratamente destinato a intercettare certe fasce di pubblico, solo che il secondo è impacchettato meglio.
-continua-


el señor dionigi ha detto...

Punto 6: la colpa di aver lanciato il fratello, effettivamente, non potrà mai essergli perdonata. Visti come insieme, sono la più grande sciagura del nostro cinema italiano.
Punto 7: la colonna sonora muccininana è quanto di più piaciona e superficiale ci sia; "Sunny", ad esempio, è un pezzo stranoto, dico solo che è stato usato un sacco di volte in pubblicità! Anche qui si denota la sua totale mancanza di gusto per la ricerca, di coraggio, di fantasia (e se no pensate alle colonne sonore di Sorrentino, per esempio).
Punto 8: rimane l'uso della macchina da presa. Su questo non dico niente perchè, non essendo un tecnico, non ci faccio molto caso. Ma non sarà certo questo dettaglio a salvare la baracca.
Punto 9: dimenticavo: è un autore senza personalità, senza palle, senza capacità di rottura. Citerò un aneddoto: anni fa, con la scuola, andammo alla presentazione dell'Ultimo bacio in un cinema. Alla fine della proiezione, un tizio gli fece una domanda lunghissima per sapere perchè si chiamava L'ultimo bacio, e a quale degli "ultimi baci" del film si faceva riferimento. Muccino se l'è guardato, ha fatto mente locale, ha strizzato un sopracciglio, e ha detto che il film si chiamava così solo perchè gli piaceva la canzone di Carmen Consoli (sic!) che aveva utilizzato come score. A Muccì, ma vaffanculo!!
-fine-


frankie666 ha detto...

E Vai cosi dionigi, e una figata.

(solo per citare Jovanotti).


gparker ha detto...

1. non sono porcheria, porcheria sono altre cose. Sono storielle senza particolari guizzi con personaggi ordinari. Nulla di che. Ma nemmeno chissà che baratro.

2. Su questo possiamo discutere ore dicendo "Invece si" "Invece no", io dico che il modo in cui mette per immagini le sue storie è perfetto, sa operare in equilibrio tra ciò che si dice con le parole e ciò che si dice con le immagini, sa farsi da parte quando serve o intervenire con mano pesante se è il caso. Ha uno stile personale meno voglia di mettere in mostra se stesso di quanto si creda.
3. Muccino non parte mai da tesi ma anzi sempre dalla realtà. Benchè non sia daccordo con "Non si parte mai..." perchè uno parte e va dove gli pare, lo stesso ti dico che le sue sono storie nel senso più stretto del termine. Dotate di intrecci e situazioni. Giulia non esce la sera non ha una storia. Quella è una porcata vera.
4. Si racconta il mondo medio borghese ed è la cosa che meno mi piace di lui (l'ho detto più volte che non voglio elevarlo al rango di Scorsese), ma il fatto che lo riduca alle dinamiche da feuilleton è un pregio e non un difetto, applica strutture drammatiche classiche e non disdegna di sporcarsi le mani con colpi di scena ad effetto. Ben venga! E' proprio questo che manca da noi, un po' di sano racconto.
Si non sono riflessioni acute (mai sostenuta questa tesi) ma sono racconti cinematografici veri. Migliori di quelli della Archibugi.
5.Non ho mai detto che muccino sia autore, anzi ho sostenuto il contrario. Muccino è regista. Mestierante se si vuole. Ma i suoi prodotti non sono biecamente indirizzati a colpire certe fasce, lui fa un cinema all'americana, che è commerciale che si inserisce in certe dinamiche e che a partire da qualcosa che può funzionare costruisce un film. Paragonarlo per questo a Moccia è come dire che hanno la stessa auto quindi sono uguali.
6: già detto che se calcolassimo la gente con questo metro dovremmo rivedere De Sica senior.
7: Sunny è nel trailer e il trailer non lo monta lui, io parlavo degli score. E ad ogni modo usare cose come L'Ultimo Bacio di carmen consoli nella colonna sonora non è un problema, non capisco che ci sia di male. Si ci sono registi molto più audaci. Ma il punto è proprio che non bisogna a tutti costi essere il massimo dell'audacia, si può fare del cinema buonissimo senza sperimentare su tutto. E' proprio quello che ci manca un bel cinema medio! Ma realizzato con i controcoglioni. Io manderei a casa tutti questi pseudo autori che fanno pellicole che vedono in tre e fanno schifo anche a quei tre, che esordiscono bene e poi si rifiutano di raccontare storie per inseguire chimere autoriali e al loro posto ci metterei un esercito di mestieranti che si fanno scrivere le sceneggiature e pensano a metterle in scena per bene!
8. Levaglie pure la maestria nel padroneggiare la tecnica e sei ufficialmente nel reame delle menzogne.
9. Woody Allen ha girato a Barcellona perchè lo pagavano. Che importa? CHe importa come ha scelto il titolo del film? Quantunque (nell'ipotesi più assurda) fosse stato procacci a dire "Ma si un titolo che piace, mettiamoci la parola bacio anzi lanciamolo con la canzone!" che importa? Sul serio. Ora a te il film non piace e va bene ma metti per ipotesi che ti fosse piaciuto, cosa importava che avevano scelto un bel titolo commerciale??


el señor dionigi ha detto...

Intanto lasciami dire che sei un grande per aver risposto punto per punto. Non è che mi hai convinto molto (su certe cose hai ragione, su altre dissento), ma non importa; in fondo, io volevo solo schematizzare/oggettivizzare i motivi per cui non riesco a stare seduto più di dieci minuti davanti ad un suo film. Riassumendolo così: la sua sensibilità non è la mia. Ma questo, giustamente, non è che sia di grande importanza (anche detto: ma chi se ne frega).
Però siccome ti sei preso la briga di rispondermi, motivandolo, lo farò anche io, in ossequio alla bellezza delle confrontazioni dialettiche.
Sarò ovviamente lapidario:
1. I suoi film non saranno porcherie ma una di un'ordinaria noia sì (tipo la Roma di Ranieri).
2. Il suo non mi pare vero stile (non c'è affermazione parossistica dei suoi mezzi) ma al massimo mestieraggio, manierismo, un miraggio di identità. E se c'è, comunque, mi pare più uno stile da mercato del pesce.
3. Non sono d'accordo: non vedo storie che si sviluppano, ma solo tautologie, concetti che si dimostrano. Il più totale immobilismo.
4 e 5. In realtà il suo non è genuino racconto nazional-popolare, sana commedia all'italiana media; è racconto piccolo-borghese per chi ha quattro feltrinelli e tre einaudi sulla mensola, racconto da scuola media, da infarinata culturale (ciò che Pasolini giustamente voleva abolire). Se ti manca il coraggio, il gusto della ricerca, l'intuizione, allora -secondo me- non fai il regista, ma vai a lavorare in banca. E probabilmente avrà anche la stessa macchina di Moccia.
6. Omissis (nel senso che è una polemica sterile. Una boutade. I fratelli so piezz'e core).
7. D'accordo con la tua polemica contro gli autorucoli da trecento spettatori. D'accordo: serve anche un Muccino; ma potrebbe farlo meglio.
8. Omissis (nel senso che ho già detto che non ho i mezzi per giudicare; anzi, che mi fido di te).
9. Premesso che il titolo è una cosa per me importantissima (io ci dedico molto tempo), alla cui scelta nessun autore dovrebbe mai rinunciare, volevo solo dire che se sei un regista importante e il tuo parametro culturale, anzi, esistenziale, è una canzone di Carmen Consoli allora ci meritiamo questo tramonto culturale, ed io mi accontenterò di scrutarlo con serena tristezza.
Saluti!


gparker ha detto...

rispondo solo alle cose non soggettive (stimabili ma indiscutibili per definizione)

Moretti ascolta la musica peggiore che ci sia e alle volte la mette nei film, questo non li sminuisce. Sono gusti anche quelli e se non ha dei gusti musicali molto raffinati (e comunque L'ultimo bacio non è un pezzo rivoltante, non esageriamo) poco conta. Se andassimo a scavare in quel che sentono i grandi registi.......

Il gusto della ricerca e del coraggio è proprio tutto quello che ha Muccino e che manca agli altri solo che tu fai riferimenti al coraggio di raccontare storie diverse o da punti di vista diversi io dico il coraggio di girare con uno stile autonomo, di fare un cinema sanamente commerciale che non rinunci ad una fattura da serie A.

Io credo che l'importante sia fare film e farli bene. E raggiunto quel punto farne tanti. Un po' come fanno i francesi. Noi ne facciamo pochi, che parlano a pochi e non sempre sono fatti bene, anzi quasi mai.
Uno come Muccino li fa no bene, benissimo e a questo punto passa in secondo piano cosa faccia.
Se domani arrivasse notizia che Muccino sta per girare il remake di Amore 14 io sarei felicissimo "Finalmente un film per tutti girato bene!". E fare un film con una trama insulsa bene porta ad un risultato di cui non c'è da vergognarsi, semplice con stile. Com'è 3 Metri Sopra il Cielo dell'altro abile mestierante Lucini.


Ganesa ha detto...

Grande botta e risposta.
Dionigi la tua critica (bellissima per forma e contenuto)mi pare che sia un esempio di bomba atomica usata contro una zanzara.
Alla fine Muccino sarà un altro italiano medio da esportazione come Bocelli.
Gparker, che per ovvi motivi non ha nessun interesse a farsi nemici nel clan Muccino, ha ragione nel riconoscere l'attenuante al regista romano di non aver mai avuto pretese intellettuali. In italia, qualunque miserabile si affacci sulla ribalta cinematografica sente la necessità di spiegarci la sua visione del mondo. Io, alla fine, tra l'ultimo bacio e un benigni qualsiasi sto col primo... Dionigi hai visto la tigre e la neve????
Certo, l'unico gesto audace della vita del buon gabriele è stato picchiare la moglie..
Questo non ne fa un Carmelo Bene così come la zeppola non ne fa un Jovanotti.


gparker ha detto...

io comunque non miro a non inimicarmi la famiglia. Sono un sincero fan del cinema di Gabriele Muccino, trovo i suoi film (anche nei peggiori casi come Sette Anime) sempre interessanti. Lo trovo un vero regista che fa cinema come andrebbe fatto, inseguendo storie, raccontando personaggi e pensando un pubblico più ampio del proprio condominio, a fronte di tanti intellettuali fasulli.


el señor dionigi ha detto...

Su questo mi avete convinto. Dico sul serio: sono d'accordo. Capisco quello che vuoi dire e mi pare condivisibile: fare dei buoni film medi, e poi farne tanti. Film medi che parlino a tutti e non solo (bella definizione) al "proprio condominio". Meglio lui che gli intellettuali fasulli o piacioni alla Benigni, questo sì. E' che io mi faccio sempre trascinare dal "ciò che piace a me", dal "ciò che andrei a vedere io". Però io questo suo grande stile personale proprio non lo vedo, e se lo vedo, mi pare modesto. Ma tant'è, è solo una valutazione mia. In conclusione: io un film di Muccino non lo andrei a vedere, ma riconosco la sua utilità sociale nel panorama dell'industria cinematografica italiana. Certo però mi rimane il rammarico che al suo posto non ci sia qualcuno culturalmente un po' più dotato. Ciao!


Ganesa ha detto...

Chiaro che non vuoi inimicarti Gabriele Muccino, non saresti un "addetto ai lavori" avveduto.
Sul ruolo di occupato da muccino il problema è capire se è la domanda a generare l'offerta o viceversa.. Se sono i film alla muccino a creare un gusto cinematografico alle shampiste, oppure i muccino si creano perché le shampiste vanno al cinema.
Certe volte non ci vorrebbe la libertà di espressione ma la libertà dall'espressione.


gparker ha detto...

ok per la serie "veniamoci incontro" concordo che ci potrebbe essere qualcuno di culturalmente più elevato.

Ad ogni modo a me piace proprio. Cioè non avrei messo il trailer giusto per non fare screzi a Muccino. L'ho messo perchè attendo proprio questo film.


tony ha detto...

A casa mia, ma sempre a casa mia, eh!, se uno (tu) dice certo le storie non sono un "granchè", sta ammettendeo esplicitamente che le storie non sono un granchè (ovvero la barzalletta non ti fa ridere).

Posto che di Muccino ho visto al cinema "come te nessuno mai" "l'ultimo bacio", "la ricerca della felicità" (il mio preferito) e "sette anime" e concordo nel riconoscere a Muccino le sue qualità registiche, non posso approvargli le sceneggiature solo perchè è bravo a girare.

Al mio cinema quando una sceneggiatura è scritta (ma non girata) ha valore estetico in se. E ritengo la capacità di sceneggiare parte integrante dell'arte dello storytelling (McKee il girare non lo considera nemmeno). Una buona regia può migliorare un film con una sceneggiatura mediocre, ma uno scrittore mediocre non è uno stroyteller. Regista all'americana se vuoi. Muccino è persiono bravo, ma come autore è scarso perchè parla di clichè.


gparker ha detto...

e ci siamo su tutto, tranne le barzellette.
Io Muccino non l'ho mai considerato "autore" ma bravissimo regista, non gli approvo le sceneggiature perchè è bravo a girare ma trovo che la sua grande abilità nel mettere in scena renda i film interessanti, poi può filmare anche dei cassonetti per quanto mi riguarda. Se non la pensassi così non mi vedrei INLAND EMPIRE.
Un scrittore mediocre non è un storyteller, un regista bravo si. Tornando alla metafora della barzelletta, chi le racconta bene non le ha inventate nè le ha scritte ma le adatta al suo modo di parlare e raccontare. E se è davvero bravo può farmi ridere anche con una barzelletta poco divertente. Perchè è un bravo storyteller.


tony ha detto...

Inland empire è non-narrativo, Muccino è narrativo e mediocre, potrebbero interessarti indipendentemente perchè non concorrono per lo stesso titolo. Se ritieni che un bravo videoclipparo o regista di pubblicità sia automaticamente uno storyteller, mentre uno sceneggiatore per il cinema - diciamo Kaufman, per prendere il più popolare - non lo sia solo perchè non gira, allora trovo coerente equiparare gli sceneggiatori ai barzellettieri e i film (di Muccino) a facezie.


gparker ha detto...

stai arrivando a conclusioni arbitrarie su quello che dico.
Io ritengo che un regista che non sceneggia sia uno storyteller perchè racconta una storia anche se questa non è sua. Esempio classico: Hitchcock.

Un regista che scrive una storia non interessante ma la racconta in maniera interessante rimane uno storyteller perchè la racconta bene anche se la concepisce male.

Anche storicamente il narratore non concepisce ma adatta e racconta, le sue doti non sono inventive ma di organizzazione del racconto, di ideazione e uso di figure retoriche (letterarie o figurative), di simbolismo e blah blah

Esempio ultimo per chi non ama Muccino. Se su un copione qualsiasi di quei film ci lavorasse [inserire nome del proprio regista preferito] verrebbe un brutto film?


tony ha detto...

Per quanto riguarda l'organizzazione visiva del racconto quanto dici è vero a metà, perchè lo sceneggiatore che si occupa specificatamente di quello: mettere in forma scenica/visiva (per iscritto) un soggetto/racconto (nella maggior parte dei casi di altri, scrittori di libri). E' il suo preciso ruolo di organizzare la materia narrativa (soggetto) in forma visiva (copione). Il regista gira punto (se non fa tutto lui, cioè anche lo storyteller). Lo storytelling implica necessariamente la formulazione della storia.

Venendo alla tua domanda ti rispondo "assolutamente sì". Prendi Dune. In cui il regista (che non è lo storyteller, ma il regista) prende una serie di romanzi (di altissima qualità) ma ha una sceneggiatura di merda e non ci fa niente.

Che differenza c'è allora secondo te tra il regista e lo storyteller, nessuna!? (e basta col prendere a criterio la qualità intrinseca del singolo regista!)


frankie666 ha detto...

che poi quando vi incontrate solo affetto e dimostrazioni di stima... Ahhhh il blog!


Eric Cartman ha detto...

Comunque, il fratello di Muccino andrebbe preso e inchiodato per gli alluci ad una trave, soprattutto quando fa pffff pffff.


gparker ha detto...

certo! Nessuna differenza. Il regista è uno storyteller. E' il responsabile ultimo del film, quando non è autore nel senso europeo del termine, non mette mano alla sceneggiatura ma del resto nemmeno mette mano alla fotografia, nemmeno al montaggio o ai costumi e via dicendo. Ma coordina e "comanda" tutto, nel senso che il risultato finale dovrà essere quello che ha in testa lui e tutti, sceneggiatori e attori compresi, hanno il dovere di tendere a quell'idea.
Questo come principio generale, poi sappiamo che ci sono mille variazioni, alle volte il regista materialmente fa le cose, alle volte si lascia contaminare, alle volte lascia carta bianca e via dicendo.
Ma alla fine dei giochi il responsabile di tutto è lui e il film deve venire come dice lui, perchè è lui che racconta quella storia.


Valentina Ariete ha detto...

Premesso che la discussione è interessantissima (incredibile visto l'argomento), vorrei dire umilmente anche io la mia su alcuni punti:

1) Non mi piace questo vostro atteggiamento verso le commesse e le shampiste.

2) Dionigi for president! Ti prego ti voglio conoscere.

3) E' vero l'abilità di Muccino come regista è migliore di quella di tanti altri registi nostrani. Ma si può apprezzare un autore semplicemente perchè fa film in sostanza meno peggiori della media? Si può lodare e sostenere una media abilità, un talento abbozzato semplicemente perchè il resto dell'offerta è sconcertante?
Uno molto più saggio di me ha detto "Non di solo pane vive l'uomo".
Ecco perchè il cinema, e la cultura in generale, in Italia è ad un punto morto: perchè ci si accontenta di mestieranti e prodotti così così.

E con questo vi saluto.


gparker ha detto...

Io non lo apprezzo perchè gli altri non valgono molto ma perchè in sè lui è bravissimo e il suo è un ottimo cinema medio.
Io credo che il nostro cinema sia ad un punto morto (se davvero lo è) per la mancanza di mestieranti, perchè cioè mancano persone abili a mettere in scena che non necessariamente devono prendere parte al processo di scrittura.
Mi sembra che l'innaturale abbondanza di "autori", specialmente a fronte di molti scarsi risultati, sia ridicola. Fare film dalle pretese altissime e fare quasi sempre porcate.
Invece fare film medi, che siano in primis girati bene e avere un cinema medio degno di questo nome con possibili punte quando si incrociano buoni script e buoni casting sarebbe un sogno. anche perchè aumenterebbe gli incassi di tutto il cnema e non solo di quei 4 film l'anno fatti per fare soldi e basta.


el señor dionigi ha detto...

Grazie Valentina, ma non c'è bisogno di "pregarmi", appena esce il film di Muccino lo andiamo a vedere insieme e così ne sparliamo in libertà (ovviamente a gparker non gli diciamo niente..).


Valentina Ariete ha detto...

Il concetto è lo stesso: ti accontenti di un cinema medio.
E questo, almeno per quanto mi riguarda, non mi basta.

Sosteniamo allora chi è veramente bravo e ha qualcosa da dire come Sorrentino e Garrone!

Ma cmq è inutile discutere: te lo ami proprio Muccino, TE PIACE, e dillo! Non ti nascondere dietro spiegazioni forzate come "c'è bisogno di cinema medio".
Ammetti il tuo guilty pleasure con dignità!!!

Dionigi: quando vuoi!

^^


gparker ha detto...

no aspè non ci siamo capiti, a me Muccino piace e molto, senza esagerare e arrivare ad eccessi che non condivido, ma mi piace proprio, non l'ho mai nascosto (specialmente qui) nè lo considero un guilty pleasure perchè il suo è proprio bel cinema.
Il discorso sul cinema medio è un altro, cioè sul perchè il nostro sistema cinema è ad un punto morto, perchè tutti vogliono fare gli autori e nesuno è capace.
Solitamente funziona che c'è un buon cinema medio (cioè film medi di medie pretese e medio costo che possono essere fatti in quantità senza spendere troppo) che incassa e che è mediamente ben fatto, cosa che per noi è un'utopia. E poi c'è il cinema di qualità, quello che spesso e volentieri non si ripaga (o dal quale comunque non ti aspetti che si ripaghi da solo) ma che per natura deve osare enon inseguire i gusti delle persone.


Lui ha detto...

quindi il Muccino pensiero è che dopo i trenta:
Si cerca tutti di assomigliare fisicamente a Giacomo e/o ci si tinge i capelli di biondo;
Si corre sempre, che tu a trenta c'hai i polmoni così, che manco Lola Corre;
Si bacia facendo sguardi da psicopatico tipo "l'ultima me l'ha data che avevo trent'anni poi c'ho fatto un figlio e da allora basta" (cosa tra l'altro vera);
Si perde la coordinazione psicomotoria per cui il semplice gesticolare durante una discussione diventa un dramma brechtiano;

Ma tutto questo perchè a noi non c'ammazza nessuno e semo sempre pronti a ricominciare daccapo.

...... no no, davvero un bel trailer, fico.


gparker ha detto...

è il brechtianismo nella vita reale.
Una corrente STRAORDINARIA!


Lui ha detto...

capita anche a te vero?


gparker ha detto...

sempre più spesso


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