Tanto se n'era parlato che si rischiava di arrivare carichi di aspettative ed essere delusi per principio. Anche perchè con quello che sembrava avessero promesso era difficile non essere delusi. Invece Avatar è un film come molti altri, dalla storia canonica, dallo svolgimento classico, dalla morale molto americana (si va bene che gli alieni sono gli indiani e sono meglio dei marine, ma alla fine se volete vincere dovete fare come gli americani) e dai colpi di scena molto prevedibili. Molti saranno delusi da questo e invece vedendo il film si ha l'impressione che forse proprio questa ordinarietà lo rende importante.
Perchè Avatar, lo sappiamo a memoria ormai, pur avendo una storia come altre già sentite è girato come nessuno mai è stato girato prima, con tecnologie mai viste prima usate con una continuità, una qualità e un'innovatività mai viste prima. Il massimo del nuovo per fare un film che non solo è il massimo del canonico ma anche il massimo del conosciuto. Dentro Avatar confluiscono Pocahontas, L'Ultimo dei Mohicani (hanno chiamato Wes "Magua" Studi a fare il capo degli alieni!), Balla coi Lupi, Blade Runner, l'11 settembre, il Vietnam, il western (gli alieni hanno un tema musicale da indiani, si danno nomi indiani e hanno anche un accento vagamente indiano), la fantascienza, l'ecologismo, Matrix, internet (Pandora praticamente funziona come la rete delle reti), l'animismo da Guerre Stellari e molto altro ancora senza però che si abbia l'impressione del furto o del plagio. Il più grande merito di James Cameron (parlando di contenuti) è di aver amalgamato con classe e molta bravura da grande narratore tanti tipi di storie, racconti, mitologie ed immagini diverse facendo confluire l'immaginario cinematografico americano del '900 in un film che dovrebbe essere il futuro.
La parte originale sta in come il film metta in scena la sua stessa realizzazione. Il marine comanda il corpo del suo Avatar come Sam Worthington comanda il personaggio digitale, cioè si parla di fare cose impossibili per un essere umano usando altri corpi in luoghi inimmaginabili. Il film si apre con l'occhio umano e si chiude con quello Na'Vi del medesimo personaggio, una cosa che fa venire in mente Blade Runner e che rimette l'accento sul concetto di visione. Quando i marine arrivano su Pandora rimangono stupiti da quello che vedono, un mondo incredibile e stupefacente, la nuova frontiera dell'umanità, allo stesso modo con cui lo spettatore rimane colpito e meravigliato da come Cameron riprenda quei luoghi inesistenti, realizzando immagini che cercano di essere la nuova frontiera del cinema.
Ma andando più all'essenza e in parole povere Avatar è un bel film perchè alla fine quando il cattivo perde (e non chiamatelo spoiler!) noi siamo sinceramente contenti e sollevati. Effetto mai facile da raggiungere. E tanto basta.
Certo ci sono molte cadute di stile, certo gli alieni non sono il massimo dell'originalità, certo il passaggio da uomo a corpo avatar è praticamente Stargate (terribile), certo ci sono topoi tutti hollywoodiani come il discorso motivazionale prima dello scontro finale, c'è lo scontro finale, c'è l'eroe solitario e l'amore proibito insomma tante cose che magari uno se le poteva anche risparmiare e che di certo non mi metterò a difendere perchè la forza di Cameron è che alla fine il film, in una parola, riesce. E se per altri film questo non è mai stato sufficiente, per Avatar che ha il compito di traghettare (speriamo) il mestiere di regista in un'altra era fatta di nuove potenzialità aggiunte alle solite, è sufficiente. Probabilmente non sarà il film della vostra vita ma è un bel film che porta a tutti un nuovo modo di fare cinema.
Ora la parte delle FAQ: il 3D funziona? Alla grande, senza oggetti che escono o altre cose barocche ma anche senza difetti, c'è profondità e ci sta bene. E' utilizzato come parte del linguaggio filmico? Non mi sembra proprio. Il performance capture è innovativo e indistinguibile dagli attori dal vero? Si nel 90% dei casi, in certi punti gli occhi più attenti notano qualche movimento non perfetto ma per il resto il personaggio non suona mai fasullo. Cameron ha raggiunto quello che si proponeva? A livello tecnologico direi proprio di si, nulla mai è stato fatto di così grosso ambizioso e funzionante dall'inizio alla fine.
17 commenti:
Amen.
Bella recensione.
Posso chiederti cosa intendi precisamente per "utilizzato come parte del linguaggio filmico"?
come hai detto tu, è notevole come il film parli coerentemente di sè stesso e del proprio funzionamento e a mio avviso lo fa anche riguardo al 3D e non solo al performance capture..
Tutta la trama è disseminata di protesi, ovunque, in modo diverso per ogni gruppo di personaggi(militari, scienziati, na'vi e protagonista che sta in mezzo a tutti e tre) e noi stessi per avere esperienza di pandora dobbiamo indossare la protesi degli occhialini.
l'Avatar di Worthington va in giro a toccare cose, a correre e a saltare in mezzo a corpuscoli fluttuanti e fluorescenti, isole galleggianti, cascate di fibra ottica. Sta sperimentando un mondo, come quando si girovaga per i livelli nei videogiochi, e per noi, non avendo il controllo del personaggio come spettatori, la sensazione di sperimentarlo insieme a lui è dovuta in grandissima parte alla qualità del 3D. A me pare che l'idea del film di Cameron stia soprattutto qui e il 3D non può essere più funzionale di così ad essa.
Non so, con me ha funzionato, mi ha proprio dato la sensazione della scoperta.
per "utilizzato come parte del linguaggio filmico" intendo quando prendi un elemento del fare film (fotografia, attori, musica, montaggio e quindi poi anche 3D) e lo metti a frutto per creare senso. Per dirla semplice io posso mettere una musica di sfondo, così a caso, oppure posso utilizzare quella musica per farti capire che è arrivato l'assassino. In quel caso, detto veramente in maniera banale, è stata parte del linguaggio audiovisivo perchè ha aggiunto senso alle immagini cui è appiccicata.
Quindi hai trovato il 3D di Avatar puramente decorativo?
Boh, io c'ho visto un discorso sul concetto di realtà aumentata e un'attitudine ad essere film-mondo prima che film-racconto che sinceramente avrebbe perso la metà dell'efficacia senza il 3D..
Cioè, magari si capiva lo stesso che era la soggettiva dell'assassino, ma vuoi mettere quanto si amplifica l'effetto con la musichetta?
E quello che dici tu secondo me è l'effetto decorativo
no rega piano con la realta aumentata....... E bello, ed e una chiave di lettura interessantissima sul 3d in avatar, tuttavia e una cosa ancora in fase piu che embrionale.
Io rispondo alla tua bellissima e oggettiva recensione con questo: http://failblog.files.wordpress.com/2010/01/epic-fail-avatar-plot-fail.jpg
Secondo me quello non è un problema. Lo schema classico riutilizzato mille volte, compreso in Pocahontas, aiuta non svaluta.
cmq anche in 2d non è male.....
Wow...a questo punto non vedo l'ora di vederlo.
Ale55andra
Ciao Gabriele,
tutti i cinema 3d sono uguali? a roma ce ne sono migliori di altri?
Zimone
grazie!
Hai visto il raffronto della web-tv del corriere tra Avatar e Aida degli Alberi?
Bello! Un filmone, ma come (non tanti) altri. Certo, sono sempre più convinto di votare per The Hurt Locker (che mi hai sottovalutato...), peccato io non sia nella giuria degli Awards.
amicidelcolesterolo: bene o male quelli di roma sono tutti uguali, il punto è se il film viene proiettato bene o male ma non c'è modo di saperlo prima.
fabio: non ho visto su corrieretv ma avevo visto altri raffronti. Il punto è che entrambi prendono da un'altra fonte
Enrico: Si a me The Hurt Locker è piaciuto ma con molta moderazione, senza spasmi mortali.
Mah. Io davvero non capisco questo entisiasmo per un film che al quinto minuto del primo tempo hai già capito come va a finre.
Ma leggendovi credo sia un problema mio.
;-)
Rob.
No, non è solo tuo.
Io l'ho trovato visivamente curato e suggestivo, ma non può bastare solo quello per reggere un bel film.
Musica già sentita e lineare, sceneggiatura banale, personaggi improntati su storie già sentite e risentite.
Insomma, per me rimane tanto rumore per nulla di che :p
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