FESTIVAL DI CANNES 2010
CONCORSO
CONCORSO
Ci speravamo un po' tutti e invece... Invece quello che si e' tanto affannato a ripetere con gli ultimi tre film e' vero, Takeshi Kitano e' senza ispirazione. Non sa che fare e, per non sbagliare, torna ai lidi sicuri, a quello che e' sempre piaciuto al pubblico: Beat Takeshi. Solo che ci torna senza anima. Con una trovata da quotidiano italiano verrebbe da scrivere: "Il vero Beat Takeshi e' morto sulla spiaggia di Sonatine". Ma lasciamo stare...
Outrage e' un film di yakuza in cui si spara tanto e si ammazza molto anche senza pallottole, a mani nude o con il trapano del dentista. Si ride abbastanza delle dinamiche grottesce della yakuza (in primis i mignoli tagliati che, lo ammetto, sono sempre divertenti) ma poi non c'e' altro. E siccome Kitano non fa film d'azione Outrage, quando si supera la prima fase introduttiva e si entra nella seconda che dovrebbe tirare qualche filo, comincia ad annoiare con la continua riproposizione di omicidi uno in fila all'altro che non portano a niente.
La cosa piu' sconcertante di questo film che, sia chiaro, e' comunque realizzato con la mano destra, cioe' con impegno e un minimo (ma proprio poco) di ricerca, specie musicale, e' che l'assenza di una qualsivoglia psicologia, o anche semplicemente di immagini evocative, sensazioni nell'aria, ambienti coinvolgenti o respingenti, insomma la totale assenza di significati e' voluta e non accidentale. Si potrebbe affermare che essendo voluta la cosa abbia in se' un significato ma rimane il fatto che Outrage a dispetto del titolo e' un film piatto e vuoto. Ecco l'ho detto.
2 commenti:
Lo sai che mi hai spoilerato Sonatine?
solo se gia' l'hai visto
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