Il gaming è stato per anni la promessa non mantenuta del video online. Le produzioni che ruotano intorno ai videogiochi o ai videogiocatori sono infatti sempre state poche e di non eccessivo successo (fatte salve le serie che toccano tangenzialmente l'argomento come The Guild o il semi-machinima Arby 'n the Chief o proprio i Machinima in sé). Il risultato è che il potenziale di un tema vicino agli utenti più smaliziati della rete e che si fonda sul concetto stesso di storytelling è rimasto a lungo inespresso anche nel più evoluto mercato statunitense.
Tutto questo per dire che paradossalmente quello che poteva essere un ritardo nel piccolo microcosmo produttivo italiano si è improvvisamente tramutato in un vantaggio. Se in qualsiasi settore della produzione video per la rete arranchiamo, in quello dei videogiochi siamo stati capaci di mettere a segno non una ma ben due webserie di fattura alta e con dei capitali alle spalle.
Tutto questo per dire che paradossalmente quello che poteva essere un ritardo nel piccolo microcosmo produttivo italiano si è improvvisamente tramutato in un vantaggio. Se in qualsiasi settore della produzione video per la rete arranchiamo, in quello dei videogiochi siamo stati capaci di mettere a segno non una ma ben due webserie di fattura alta e con dei capitali alle spalle.
Della prima parlammo all'epoca della sua uscita, si chiamava Pong! e aveva un modo molto intelligente di utilizzare un format di stampo televisivo (videocamera fissa in un punto unico e tutto montaggio interno), della seconda parliamo ora che, dopo qualche settimana online, è arrivata al terzo episodio. Si tratta di Gamers ed oltre ad essere una serie sui videogiocatori è anche uno dei primi esperimenti italiani di serie per la rete sponsorizzata.
Tutto questo per dire che paradossalmente quello che poteva essere un ritardo nel piccolo microcosmo produttivo italiano si è improvvisamente tramutato in un vantaggio. Se in qualsiasi settore della produzione video per la rete arranchiamo, in quello dei videogiochi siamo stati capaci di mettere a segno non una ma ben due webserie di fattura alta e con dei capitali alle spalle.
Tutto questo per dire che paradossalmente quello che poteva essere un ritardo nel piccolo microcosmo produttivo italiano si è improvvisamente tramutato in un vantaggio. Se in qualsiasi settore della produzione video per la rete arranchiamo, in quello dei videogiochi siamo stati capaci di mettere a segno non una ma ben due webserie di fattura alta e con dei capitali alle spalle.
Della prima parlammo all'epoca della sua uscita, si chiamava Pong! e aveva un modo molto intelligente di utilizzare un format di stampo televisivo (videocamera fissa in un punto unico e tutto montaggio interno), della seconda parliamo ora che, dopo qualche settimana online, è arrivata al terzo episodio. Si tratta di Gamers ed oltre ad essere una serie sui videogiocatori è anche uno dei primi esperimenti italiani di serie per la rete sponsorizzata.
1 commento:
visto che insisti tanto con queste serie online, stavolta gli darò un'occhiata visto che l'argomento è particolarmente nerd.
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