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11.11.13

La luna su Torino (2013)
di Davide Ferrario

FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 
FUORI CONCORSO 

PUBBLICATO SU 
Tra i molti punti di riferimento intellettuali che snocciola nel suo ultimo film (Leopardi, D'Annunzio, il cinema muto e via dicendo), Davide Ferrario si premura anche di buttare un paio di punti di riferimento verso il basso come Federico Moccia e Spiderman. Eppure La Luna su Torino non è per nulla diverso dai pessimi film di Moccia. Certo è girato meglio (non ci voleva molto) ed è fondato su un universo culturale di riferimento molto diverso, tuttavia è animato dal medesimo vuoto umano e dalla stessa identica ripetizione ad oltranza di un piccolo microcosmo che esiste unicamente in una certa categoria di racconti o nella fantasia di una certa categoria umana.

Come i film di Moccia rappresentano una gioventù generica, per bene, garbata e positiva oltre l'ammissibile, sfiorando la propaganda, incapace di parlare di nulla tanto è fasulla e artificiosa, alla stessa maniera La luna su Torino mette in scena un immaginario opposto ma ugualmente garbato, per bene, generico, inesistente, incapace di parlare e positivo oltre l'ammissibile, attraverso il medesimo trionfo di luoghi comuni sull'arte intesa nel senso più vago possibile.
I due hanno anche in comune un uso spregiudicato, decontestualizzato, inutile e autoincensatorio delle citazioni "colte" (quelle di Moccia lo sono inevitabilmente meno ma l'uso non cambia).

Ma anche al di là dei paragoni con ciò che professa di disprezzare, l'ultimo film di Davide Ferrario rimane un catino vuoto, un involucro riempito di sogni e frasi in francese, con personaggi che attendono un domani migliore che non sanno immaginare, e la prima sensazione non è l'ansia dell'arrivo di qualcosa o la stringente necessità di prendere le redini di una vita ma l'insostenibile lasciva ignavia del privilegio. Potersi permettere tutto, anche di lamentarsi della propria noia (di nuovo, non lontano da Moccia) in un mondo che rimpiange i bei tempi andati del muto, disprezzando quelli moderni dei manga (così vengono chiamati gli anime erotici da parte di un personaggio che dice di amarli: manga) o di Spiderman, film che un ragazzo in prova della protagonista vorrebbe vedere ricevendo in risposta la delusione di lei che si emoziona solo con il cinema muto.

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