GALA
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA
Il risultato è un film dotato di una forza particolare, datagli dalla sua calma, non è furente come La vita d'Adele, non corre come un fiume ma si muove poco come un lago, alla stessa maniera in cui Paul sembra subire tutto mantenendo sempre la stessa espressione, un'apatia continua che nasconde le proprie dichiarate aspirazioni. Si riempie di cocaina ma non diventa un vero drogato, si batte per diventare un grande DJ ma sembra non emergere mai, cerca un equilibrio sentimentale ma rigetta ogni donna con cui vive. Insomma Eden (dal nome di una fanzine musicale che si vede all'inizio) non fornisce risposte chiare e nette ma dissemina il suo racconto di vita di piccoli indizi e soprattutto ai fatti e agli eventi "significativi" predilige la creazione di un tono narrativo. C'è nel film una porzione consistente di una vita raccontata con un terribile disincanto verso tutto ciò che potrebbe andare bene. Come la musica dei Daft Punk che arriva tre volte nel film, all'inizio, in mezzo e alla fine, la vita di Paul sembra essere alla loro ombra, mai così famoso, mai così stimato e costretto a sentire le loro hit e alla fine addirittura ad innamorarsi con una loro love song.
Il segreto di questo film sta proprio nel suo pacato incedere capace di non sconfinare mai nel noioso, nel prolisso o nel ridondante (rischio dietro l'angolo vista il correre in circolo della vita di Paul), saper evitare il film generazionale tenendo la scena della club culture francese sempre sullo sfondo per concentrarsi su qualcosa di più universale. In questa vita normale e ordinaria c'è la forza straordinaria di uno sguardo e un tipo di cinema che riesce a portare lo spettatore ad empatizzare non per l'eccezionalità ma per l'umanità manifesta. Peccato che dopo Boyhood sia ormai inaccettabile guardare un film che si svolge in venti anni senza che gli attori invecchino seriamente ma solo con qualche trucco, specie se come in questi casi lo scorrere del tempo è un peso sulle spalle del personaggio, una mannaia che lo allontana di anno in anno dal raggiungere i propri traguardi o la vita che desidera. Poter scorgere meglio l'influsso del tempo sul suo corpo sarebbe stato fantastico.
Nessun commento:
Posta un commento