Cinema a consumo regionale fomentatissimo dalla regione Puglia e tutto pensato intorno alla possibilità di mettere in scena quanti più scenari locali è possibile. Il road movie dunque come scelta obbligata per usare quanta più Puglia è possibile, un prodotto tipico nel titolo, moltissimo cibo menzionato, sole, divertimenti e tanta tradizione. Nulla di tutto questo è un male, la commissione non è mai un problema, l'esigenza di fare promozione nemmeno, semmai è un problema riuscire ad avere delle idee che intorno a simili paletti riescano a mettere in piedi un film.
Le frise ignoranti sembra non avere la minima intenzione di fare qualcosa per elevarsi sopra la definizione di cinema regionale. Non cerca una personalità nella scrittura, non adotta soluzioni di messa in scena peculiari o anche solo sufficientemente a fluide a raccontare una storia e contemporaneamente suggerire un piccolo mondo, un mood o una visione di come stiano le cose e non è nemmeno attento a quel che accade in scena (spesso la band suona ma non tutti i musicisti hanno il loro strumento, alle volte addirittura gli strumenti in scena non sono nemmeno quelli del brano).
In questa maniera il film centra l'unico possibile obiettivo a cui può aspirare, quello cioè di intrattenere solo chi ha il desiderio di vedere il mondo che conosce messo in scena con un tono divertente o quantomeno giocoso. Per arrivare almeno a questo puntella il suo svolgimento con individualità messe al suo servizio. Francesco Pannofino, Lino Banfi, Dario Bandiera, tutti attori che fanno reparto a sè, battitori liberi che altrove si sono conquistati pubblico e credibilità da travasare nelle scene in cui prendono parte. Ma è solo ripetizione di invenzioni e idee sperimentate, viste e create altrove, niente di più.
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