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Le storie di giornalismo sono strumenti per affrontare la realtà, modi per raccontare il cambiamento dei tempi assecondando le peripezie (vere o meno) di una notizia e la lotta di una redazione per renderla pubblica, provarla o semplicemente scoprirla. Negli ultimi anni raccontare il cambiamento dei tempi significa cercare di comprendere come la rete e la sua rivoluzione nei tempi e nei rapporti personali stia influenzando la politica, la comunicazione e il lavoro (non ultimo lo stesso lavoro giornalistico). Era un film sull'arrivo della tecnologia State of play (in cui un giornalista esperto e analogico è aiutato e affiancato da una blogger in un'inchiesta), è un film sulla tecnologia Il caso Spotlight (in cui la vera cronaca del grande scoop del Boston Globe sulla pedofilia cattolica è messa in prospettiva dall'arrivo di internet e la morte di quel tipo di redazioni, tempi e modo di fare giornalismo) e infine è un film sulla tecnologia che entra nelle nostre vite Truth.
In due ore la prima mostra la sua bravura a manipolare gli eccessi (pianti, esaltazione, grida, difficoltà e trasfigurazione), il secondo a lavorare con poco (è quasi sempre immobile, con un'espressione rilassata ma con la quale comunica tutto quello che serve), tra questi due estremi si scatena un rapporto strano e molto forte. Il film invece è decisamente meno equilibrato. Vanderbilt non ha il passo sicuro di altre opere del suo genere e soprattutto parla di integrità ed onestà intellettuale essendo il primo a non averne.
Truth racconta una storia vera basandosi sul libro scritto dalla protagonista stessa, sposando quindi in pieno il suo punto di vista manicheo, anche andando contro la ragionevolezza più basilare. Ad oggi quel caso è rimasto nella storia come un esempio di cattivo giornalismo, il primo scoperto dalla rete e dalla sua mania del fact checking. Nel film invece è una storia oscura e nebulosa nella quale nessuno ha ragione ma i cui protagonisti sono campioni di etica, messi in croce dai poteri forti e da chi online ha guardato ai dettagli inutili non badando al vero succo della storia. Non proprio il punto migliore da cui osservare gli eventi se si vuole raccontare una parabola di etica e capacità di riportare i fatti.
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