È il testamento ad un ottimo B movie questo sequel che già inizia male, con una sequenza confusa impreziosita da dialoghi idioti, e finirà anche peggio, in una lunga serie di buone regole infrante senza saperlo fare con classe. Escape Plan, era stato il primo vero duetto tra Stallone e Schwarzenegger (l’ammucchiata di I Mercenari davvero non conta) e contro ogni previsione era stato un godibilissimo film dalla sceneggiatura sottile e i personaggi ben disegnati. Il sequel non conserva niente di quell’esperienza, non ne ha il gioco fino sul genere del cinema d’evasione, non ha ne nemmeno i medesimi personaggi, perché anche l’unico a tornare (l’esperto di prigioni Stallone) sembra un altro.
Con uno standard di messa in scena degno dei telefilm e un’azione montata così male da far venire voglia di uscire dalla sala, Escape Plan 2 è il tipico caso di “sindrome cinese”, cioè la mondializzazione forzata di un film per aprirgli la strada orientale. Con l’ingresso di capitali cinesi, arrivano nuovi personaggi (e non sarebbe un male) ma anche un cambio radicale di interazioni, valori e spirito. Escape Plan 2 cresce in spettacolarità per adeguarsi agli standard asiatici ma senza la vera capacità di farlo. Con il cervello di un bambino e l’esigenza atletica di un adulto il film affidato improvvidamente al regista di Silent Night (Steven C. Miller) e pensato per una trilogia, passa tantissimo tempo a mettere in scena pretestuosi combattimenti ma pur avendo a sua disposizione discreti atleti li monta così tanto e così male da renderli incomprensibili e ancora più inutili di quanto non siano sulla sceneggiatura. A nessuno interessa costruire un climax, preparare dell’azione o cucinare a fuoco lento la tensione, serve tutto e subito, nella convinzione che importino poco le cause, solo gli effetti siano ciò che serve.
Con Stallone tenuto a lungo nello sfondo nel ruolo di mentore e solo nel finale coinvolto in prima persona e Bautista totalmente dimenticato, nonostante l’ingannevole preminenza nella locandina, il film è lasciato in realtà in mano a Huang Xiaoming e Jaime King. Viene inoltre creata una mitologia intorno alla terribile prigione di questo film, una che crea dei vertici e un direttore (figura intelligentemente assente nel primo film). La grande trappola che pare un’astronave è gestita senza nessuna logica con ovvio sadismo ma poca ragionevolezza, sembra pensata proprio perché qualcuno possa tentare di scappare.
L’unica cosa peggiore di questo film è l’idea che ne verrà fatto un altro.
27.8.18
Escape Plan 2 - Ritorno All'Inferno (id., 2018)
di Steven C. Miller
Etichette:
dave bautista,
Huang Xiaoming,
Jaime King,
steven c. miller,
sylvester stallone
loading..
Post più popolari
-
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (id., 2017)
di Martin McDonaghCONCORSO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C’è stato un fatto efferato, una ragazza è stata bruciata e violentata, ma a quanto pare non si... -
E' parecchio che mi gira in testa il pensiero che i grandi film forse facciano più danni che altro, perchè diventano degli standard dai ...
-
Non ho mai amato particolarmente i film di D'Alatri , benchè gli riconosca una cera abilità non mi sono mai lasciato affascinare nè dai ...
-
PANORAMA BERLINALE 2013 PUBBLICATO SU Gli attivisti di oggi non stanno per strada, stanno su internet. Simon Klose ha seguito nei 5...
-
Victor - La Storia Segreta del Dott. Frankenstein (Victor Frankenstein, 2015)
di Paul McGuiganCome tutti i numerosi adattamenti di storie note che stiamo vedendo in questi anni, anche Victor Frankenstein muta il proprio genere. Que... -
POSTATO SU Da un po’ Spike Lee sta ampliando i suoi orizzonti. Si pensava che Inside Man fosse un lavoro alimentare, una concessione ai g...
-
Hitman è un film da paesani. Nè più nè meno. E per paesani non intendo la gente che viene dai paesi ma lo stereotipo mentale che un uomo di...
-
I guardiani della galassia (Guardians of the galaxy, 2014)
di James GunnChe in James Gunn ci fosse più di quel che appariva dai film Troma di fine anni '90 era evidente per chi avesse amato Super e per chi c... -
Io Sono Valentina Nappi (2018)
di Monica StambriniEsiste un grandissimo territorio tra il cinema porno e quello che non mostra esplicitamente il sesso, un territorio in larga parte inespl... -
La Warner Brothers scende nell'arena della vendita di film via internet e decide di utilizzare il protocollo di Braham Coen ( BitTorren...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
Nessun commento:
Posta un commento