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19.9.05

Life is not random

In quest'articolo su Wired Dan Goodin sviluppa un tema molto interessante, quello della casualità dei numeri elaborati dai computer. Ma si serve di questo solo come una base per affrontare la percezione della realtà. Ma andiamo per gradi.
La considerazione da cui parte è che la funzione shuffle del suo lettore MP3 non è poi così shuffle come dovrebbe, cioè non gli propone i brani in un ordine veramente casuale, perchè dopo molti ascolti si accorge sempre che c'è sempre una certa metodicità in questa artefatta casualità. Cioè tendono a ripetersi strutture come "dopo una canzone viene la traccia che sta 10 posizioni prima, poi quella 3 posizioni dopo" ecc. ecc.
Il punto è che per un computer tirare fuori una sequenza di numeri casuali (che indichino ognuno una traccia e quindi creino la playlist mischiata) è difficilissimo, poichè la deve esguire come un'operazione standard. In sostanza come si fa a creare un modulo fisso che generi numeri casuali? Come si può prevedere l'imprevedibilità? E' chiaro che alla fine le strutture si somiglino. Ma il massimo Dan l'ha raggiunto affidandosi a randomm3u un programma che si appoggia a Random.org un sito che sintetizza i rumori dell'atmosfera terrestre per generare numeri che siano veramente casuali. In pratica si limita a monitorizzare la natura, che di per sè è casuale, per trovare sequenze originali da riutilizzare per gli algoritmi.
Ma a sentire Dan anche con questo metodo riesce a trovare delle strutture ricrorrenti. Si è allora consultato con Jeff Lait di randomm3u (Dan c'ha un sacco da fare nella vita...) il quale gli ha spiegato che il problema non sono i programmi ma è lui. Nel senso che sono le sue aspettative di cosa sia casuale a fargli credere che questi programmi sbaglino.
In realtà, e qui arriva il bello, la casualità matematica non è uguale alla casualità reale. Per spiegare questo gli ha fatto l'esempio del paradosso dei compleanni. Cioè se io riuniscono in un ambiente 23 persone prese a caso ho il 50% delle probabilità di trovarne due che siano nate nello stesso giorno. E questo contro ogni legge della casualità!
Dunque è la casualità a non essere casuale e non le palylist dei suoi lettori MP3.

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Dan Goodin è un cojone... Sta roba la insegnano al primo anno di informatica...


gparker ha detto...

Ti insegnano che sei tu che non percepisci la casualità correttamente??


Mariolone ha detto...

pensa che anche io me ne sono accorto.....ed è tutto dire


Anonimo ha detto...

no ti insegnano il paradosso del cappello e la logica che sta dietro alle probabilità e alla statistica.


gparker ha detto...

E cosa ne consegue da ciò?


Anonimo ha detto...

che l' articolo è ridicolo...


Anonimo ha detto...

ma non spieghi perchè.


gparker ha detto...

Esatto. Io intendevo cosa ne consegue dal paradosso del cappello e la logica che sta dietro alle probabilità e alla statistica.


Anonimo ha detto...

non posso mettermi qui a spiegarvelo... dovrei scrivere una cosa enorme.... Vabbè ci provo, il paradosso dei compleanni funziona solo se si assume che una persona può nascere in ogni giorno dell' anno con la stessa probabilità (e il paradosso dimostra che l' ipotesi è sbagliata, utilizzando quella che viene chiamata verifica Bayesiana delle ipotesi, che come indica il nome si basa sul teorema di bayes)... Quest' ipotesi non è dovuta alla logica matematica, ma è un apriorismo (pertanto non è dimostrato) puro e semplice (che con la matematica ha ben poco a che fare)... Per questo dico che lo si insegna al primo anno, quando ancora non si è approfondita la materia...
Il succo del discorso ragazzi, se come al solito mi volete dare un po di credito, è che chi ha spiegato le differenze fra "casualità matematica" e "casualita reale" a sto poraccio, è uno che di probabilità e statistica ne sapeva ben poco.
Per quanto riguarda la funzione random, il discorso è un po + incasinato. In effetti ha ragione Goodin, un pc così come un qualunque macchina non può, in linea di massima, realizzare una funzione completamente casuale... Essendo una macchina che deve eseguire istruzioni DETERMINISTICHE il risultato di ogni operazione deve sempre essere dovuto ad una causa (il che nega la casualità...). In pratica tu non puoi chiedere un pc di scegliere un numero a caso gli devi chiedere un numero in una determinata casella di memoria (chiamasi linguaggio macchina), sennò lui non sa come rispondere. Adesso cmq mi sono allontanato dal problema per buttarmi sull' informatica teorica....
Tuttavia, se fino adesso sono riuscito a spiegarmi, voi capite che anche se non riesce a creare la casualità completa
la potete simulare... In pratica se dovete fare scegliere al pc una sequenza di numeri a caso, voi attraverso un procedura algoritmica determinate come devono essere scelti, ma fate si che questa procedura algoritmica sia talmente complessa da non permettere all' utente casual di determinare il modo con cui sono scelti i numeri (si tratta + o - del principio della crittografia, magari così mi capite meglio)... A questo punto voi capite che se l' utente non riesce a determinare il procedimento che determina quale sarà il numero successivo, noi possiamo tranquillamente assumere che il procedimento sia casuale. E poi ovvio che non sempre questo funziona, secondo voi perchè i numeri del lotto li estraggono ancora da un urna con le palline e non li calcola un pc?
Adesso che ho rispiegato queste due cose, possiamo pure parlare della differenza tra casualità matematica e quella reale... Innanzitutto sono termini che in linguaggio scientifico non vengono usati, di conseguenza non sono sicuro di averli intesi bene... se con casualità reale si intende il modo con cui una persona ragiona nell' ambito dell' aleatorio, secondo la sua "logica naturale", allora posso dire tranquillamente che la casualità matematica, intesa come formalizzazione scientifica di tutto ciò che riguarda l' aleatorio, ingloba quella reale, anzi nasce proprio da quella reale e la approfondisce (la casualità matematica è stata creata da esser umani no? Mica dagli ewoks...)... In pratica sempre usando il paradosso del compleanno: Se nella casualità reale quello dei compleanni appare come un paradosso, esso lo può essere anche nella casualità matematica, adattando semplicemente il dominio di studio (in questo caso facendo l' ipotesi che tutte le date di compleanno siano equiprobabili...).... Questo sempre se ho inteso il significato di casualità matematica e reale... Tuttavia questo discorso credo sia un po più difficile da spiegare (e credo molto + vasto perlomeno nell ultima parte), per questo preferivo farlo dal vivo... Immagino di aver scritto un mattone incomprensibile...


gparker ha detto...

No no meglio che tu lo abbia scritto. Così uno torna indietro a rileggere.
Cmq alla fine se ho capito bene il punto è che il paradosso dei compleanni non funziona perchè non tutte le date sono equiprobabili, però non mi è chiaro il discorso sulla casualità matematica e reale. Cioè intesa la casualità reale come l'effettiva casualità che si verifica nella vita e la casualità matematica come quella artificialmente creata, io continuo a credere che la prima in fin dei conti sia molto meno casuale della prima, e per questo anche quando ci si appoggia a strumenti naturali (il sito random.org) la sequenza casuale non sembra tale.


Anonimo ha detto...

Smentisco tutto e tutti.
Il mio PC fa il cazzo che gli pare dal giorno in cui è entrato in casa. Vorrei che una volta tanto non facesse qualcosa di casuale!


gparker ha detto...

Questa testimonianza dura e vera getta una luce diversa su tutta la questione.


Anonimo ha detto...

sul discorso del paradosso siamo d' accordo... Per quanto riguarda la seconda parte, se tu mi dici che la casualità reale è molto + "casuale" di quella matematica allora siamo perfettamente d' accordo...attraverso la casualità matematica si tenta di simulare quella reale... (es linguaggio Navajo/codici cifrati...)...


gparker ha detto...

No io dico che la casualità reale non è poi così casuale come lo sono le nostre aspettative su di essa, e siccome è su queste aspettative che costruiamo i sistemi matematici, alla fine la casualità reale è meno casuale dei modelli matematici.


Anonimo ha detto...

allora damme na mano a vince all' enalotto...


Anonimo ha detto...

Occhio che uno una volta c'è riuscito e s'è trapanato il cervello.

Che bel film...


gparker ha detto...

Bellissimo, niente a che vedere con il seguente.


Anonimo ha detto...

Vè?

Aoooo! A Frankie! Ma mo' oltre che da ragggione al capo hai anche deciso di fare i post "precisi"?

Io dove le vado a dire le fregnacce?


Anonimo ha detto...

...sigh....gli ho giurato eterna fedeltà (il che significa lecca sempre il culo, dagli ragione in continuazione, e soprattutto SII PACIFICO)..... Mi ha minacciato, mi voleva buttare fuori dal blog.................. Tralaltro stai attento, credo voglia dare il via ad una campagna di soggiogamento di commentatori ribelli....


gparker ha detto...

Guarda che non ci metto niente!


Anonimo ha detto...

ehi io ormai sto ai patti! anche se mi butti fuori ti liberi di un povero lombrico strisciante...!!!


gparker ha detto...

Ma è pur sempre un'arma di ricatto.


Anonimo ha detto...

MA CHE HO FATTO?! E poi perchè solo io?!


gparker ha detto...

Nenanche lo ricordo più.
MA SONO SICURO CHE C'ERA UN OTTIMO MOTIVO!!


Anonimo ha detto...

sei un TIRANNO. E come i tiranni finirai... tradito da coloro di cui ti fidavi. Questo è la maledizione che io scaglio su di te!!!


gparker ha detto...

Ma io non mi fido di nessuno!! E ora chi mi tradirà????


Anonimo ha detto...

io non so nulla.


Anonimo ha detto...

Non preoccuparti Frankie, se mai verro' cacciato rientrero' astutamente di notte, nell'ombra con il mio pseudonimo ufficiale di cui Lele ignora l'esistenza.


Anonimo ha detto...

Vittorio si era detto di continuare a lavorare nell'ombra...


Anonimo ha detto...

Scusa Rob,
accidenti a me! Provo a gettare un po' di scompiglio...


Anonimo ha detto...

Prego vittorio, non c'è di che!


Anonimo ha detto...

potevi evitare di scrivere "lele"...


Anonimo ha detto...

Non posso essere sicuro che tu sia tu, e non sia me


Anonimo ha detto...

andiamo bene...


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